Dragon Ball FighterZ – Recensione
Tra le tante opere fumettistiche giapponesi e relative versioni anime, ben poche possono vantare lo straordinario magnetismo di Dragon Ball. Dal suo debutto sulle nostre reti a cavallo con l’inizio degli anni ’90 sull’ormai defunta Junior TV sono passati quasi trent’anni, eppure lo shonen per antonomasia continua a intrattenere fan di ogni età, complice anche la nuova serie Dragon Ball Super.
In campo videoludico l’opera del maestro Akira Toriyama ha avuto innumerevoli incarnazioni, non sempre felici. Budokai portò il franchise a una nuova giovinezza su console, innescando una successione di seguiti negli ultimi tempi gradualmente sempre meno memorabili e dalle formule sempre più bizzarre. Immaginate quindi il nostro entusiasmo nel vedere Bandai Namco affidare un nuovo titolo alle sapienti mani dei ragazzi di Arc System Work, che già ci hanno dato prova della loro maestria nel campo dei picchiaduro con i vari Guilty Gear e BlazBlue.
Il risultato è Dragon Ball FighterZ, titolo in arrivo su Playstation 4, Xbox One e PC che mira a rinfocolare l’energia della saga con un occhio di riguardo agli affezionati dell’opera originale.
Anime interattivo
L’aspetto che salta subito all’occhio – e che ha catturato la nostra attenzione sin dai primi trailer – è la straordinaria presentazione grafica, che grazie a un sapiente utilizzo dell’Unreal Engine 4 sfodera uno dei migliori risultati di cel-shading che ci sia capitato di ammirare. Visivamente Dragon Ball FighterZ è un’autentica gioia per gli occhi, non solo per i colori sgargianti e la fluidità, stabile sui 60 fps con una risoluzione a 1080p, ma soprattutto per l’incredibile opera di trasposizione dei combattenti. Ognuno di essi è perfettamente rappresentato con una cura dei dettagli e delle animazioni davvero impressionante. Dalle movenze dei semplici pugni e calci, alle tecniche iconiche di ogni personaggio, fino alle espressioni facciali, tutto è stato riprodotto con una fedeltà che rasenta la perfezione.
Abbiamo fatto 20, facciamo 21
Nonostante la grande fedeltà visiva alla saga originale, Dragon Ball FighterZ propone una storia completamente nuova, creata con la supervisione di Akira Toriyama. In questa nuova avventura la Terra è stata invasa da miriadi di cloni dei nostri eroi, creati dal famigerato esercito del Fiocco Rosso. La situazione non sarebbe così tragica, se non fosse che delle misteriose onde stanno inibendo la forza dei nostri protagonisti, e l’unico modo per loro di combattere è quello di accogliere nel proprio corpo uno spirito esterno, vale a dire il giocatore stesso. Se questo non bastasse, per qualche motivo sconosciuto, nemici come Freezer e Cell sono misteriosamente ricomparsi, assieme alla misteriosa nuova cyborg C-21, accompagnata da un redivivo C-16. Il nostro obbiettivo sarà quindi affrontare una serie di combattimenti contro i cloni e chiunque ci sbarri la strada, indagando sulle intenzioni dei due cyborg e scoprire le cause dietro le misteriose onde inibitorie.
L’avventura viene proposta in tre archi narrativi che corrispondono a tre punti di vista diversi: quello dei protagonisti, quello degli antagonisti e quello dei cyborg. In ognuno di essi gli eventi saranno leggermente diversi, e solo nell’ultimo verrà dipanato il grosso dei dettagli della trama.
La vicenda procede tramite cutscene ben animate che riproducono bene la sensazione di trovarci dentro una puntata dell’anime, anche grazie alla presenza dei cast giapponese e inglese delle voci originali. Purtroppo non si può dire che la storia brilli per epicità o qualità dell’intreccio, anzi, diversi dettagli potenzialmente interessanti vengono lasciati senza spiegazione e spesso le cutscene risultano piuttosto banali.
It’s over 9000!!!
Arc System Works ha introdotto parte della sua esperienza per definire le basi di Dragon Ball FighterZ, come noteranno i giocatori di Guilty Gear, ma sono state introdotte diverse meccaniche più o meno inedite (alcune di ispirate da Marvel Vs Capcom), per creare un gameplay diverso che meglio si adatta al tipo di combattimenti tipici di Dragon Ball.
Come già da tempo hanno fatto Street Fighter e Mortal Kombat, ci troviamo di fronte a un gioco che fa combattere modelli tridimensionali in senso unicamente bidimensionale. Gli scontri procedono a squadre 3 contro 3 con la possibilità di dare il cambio ai compagni in panchina, chiamarli per un attacco di assistenza o coinvolgerli in una tecnica speciale.
Sono disponibili attacchi fisici di potenza bassa, media e alta, affidati ad altrettanti tasti del joypad, mentre a un quarto tasto sono assegnati gli attacchi energetici. Per evitare un eccessivo spamming di sfere energetiche è possibile sia defletterle che ricorrere al Super Dash, un attacco in volo che aggira i proiettili e vi porterà direttamente a colpire l’avversario iniziando una combo. Per aggirare la difesa degli avversari non sono presenti le normali proiezioni (fatta eccezione per le tecniche speciali di alcuni personaggi), ma il Dragon Rush, un breve scatto in avanti che se incontra il nemico inizia automaticamente una raffica di colpi che termina mandandolo in aria ed esponendolo ad un’ulteriore combo. Ovviamente il Dragon Rush può essere bloccato tempestivamente colpendo l’avversario mentre si avvicina o attivando a propria volta un Dragon Rush. Infine, al prezzo di una barra di aura è possibile teletrasportarsi alle spalle dell’avversario per un attacco immediato a sorpresa.
Dato l’ampio pubblico a cui si rivolge, Arc System Works ha cercato un equilibrio tra accessibilità e profondità tecnica. Da un lato troviamo combo facili da eseguire premendo rapidamente anche un solo tasto, uguale per tutti i personaggi, dall’altro c’è da considerare che per padroneggiare a fondo le meccaniche per perfezionare uno stile di gioco superiore è necessaria molta più abilità. Dispiace trovare, invece, una grande omogeneità di mosse di base, in quanto le combinazioni di tasti per combo e mosse speciali sono praticamente uguali per tutti i personaggi; da Arc System Works ci saremmo aspettati una diversificazione più profonda. Per fortuna il roster è ricco di combattenti che si distinguono per rapporto di velocità/potenza oltre che per tecniche speciali e stile.
Dragon Ball FighterZ propone una buona serie di contenuti, accessibili dalla lobby centrale che funge da hub per le varie modalità. Oltre all’immancabile modalità online già provata durante le beta (augurandoci che venga ottimizzata al day one), come abbiamo accennato ci sono ben tre archi della modalità Storia, nella quale aumenteremo di livello e otterremo abilità passive varie. C’è poi la modalità arcade che ci offre tre scalate di diverse quantità di combattimenti di difficoltà crescente; un volta completate si sbloccheranno le rispettive versioni più difficili. Completare combattimenti e sfide ci farà guadagnare Zeni, da spendere nel negozio in cambio di elementi per personalizzare i combattenti.
Dragon Ball FighterZ ha un’aura potentissima. Nonostante una storia poco ispirata e un certo appiattimento del move set che potrà far storcere il naso agli amanti dei picchiaduro più tecnici, il gameplay pulsa potente tra i tasti del joypad e vi costringerà a tenere alta l’attenzione in ogni secondo. Divertente e adrenalinico, con una buona quantità di contenuti e una qualità grafica che trabocca di dettagli nostalgici, il nuovo picchiaduro dedicato a Goku & Co. saprà fare la gioia di qualsiasi appassionato.
Pro
- Comparto grafico spettacolare
- Cura maniacale nella trasposizione dei personaggi
- Gameplay frenetico e divertente
- Buon equilibrio tra accessibilità e tecnica
Contro
- La storia lascia a desiderare
- Poca differenziazione di mosse
Lo voglio anche su Switch!!!!