Donkey Kong Country Returns 3D – Donkey Kong Country Returns 3D
Sono passati oramai tre anni da quel bellissimo giorno in cui, su Nintendo Wii, il gorillone Donkey Kong è tornato alla riscossa dopo un lunghissimo periodo di pausa, con un fantastico platform che riprendeva dove tutti gli applausi si erano fermati e stavano attendendo con ansia. I tre acclamatissimi giochi di Donkey Kong Country avevano infatti avuto nel 2010 un seguito in grande stile chiamato Donkey Kong Country Returns. Il successo che ha avuto gli ha fatto meritare un porting per Nintendo 3DS. Vediamo insieme se qualitativamente è all’altezza della fama.
Rubate! Le mie banane sono state rubate!
La storia di questo capitolo di Donkey Kong si presenta con un video identico a quello che abbiamo visto anche su Nintendo Wii. Donkey Kong e famiglia si stanno godendo la loro pace nella foresta, nella casa di legno dentro la quale sono stipate tutte le loro banane, un vero e proprio tesoro senza fine. Un giorno però fanno la loro comparsa delle strane e misteriose maschere tribali volanti, che si rivelano essere membri del clan Tiki Tak. Costoro sono in grado di ipnotizzare qualunque persona od animale tramite lo sguardo ed una musica proveniente da loro stessi, ed è ciò che fanno agli animali della foresta, ordinando loro di rubare tutte le banane della famiglia Kong. Naturalmente il gorillone non ha la minima intenzione di lasciar correre, e, forte della sua immunità a questa ipnosi forse dovuta al suo cervello non troppo sviluppato, parte assieme a Diddy per recuperare il suo tesoro e insegnare la lezione a suon di pugni ai membri del clan Tiki.
Un porting bananoso
Ormai sono diversi anni che Nintendo è tornata ad un concetto piuttosto basilare dei platform. Nonostante continui a lavorare sull’evoluzione e sulle tre dimensioni, si è infatti resa conto che la maggior parte dei fan ama alla follia il platform nella sua forma più pura, e cioè il semplicissimo movimento bidimensionale da sinistra verso destra e viceversa. Questo è stato ampiamente dimostrato dall’enorme successo avuto dai vari titoli di New Super Mario Bros, usciti tra DS, 3DS, Nintendo Wii e WiiU, ed ha avuto una ulteriore conferma da quanto è stato acclamato Donkey Kong Country Returns su Wii, che si basava esattamente sul concetto del ritorno alle origini.
Il nostro movimento dunque è solo laterale, con un pulsante dedicato al salto, uno all’attacco (la solita rotolata di Donkey Kong) e uno alla presa, con la quale possiamo afferrare i barili e lanciarli, e nel caso liberare da quelli con la scritta DK il nostro amico Diddy che ci salirà sulle spalle dandoci il doppio dei punti vita e donandoci l’abilità di planare tenendo premuto il pulsante del salto mentre siamo in aria. Naturalmente è possibile anche giocare in 2 giocatori, tramite wireless locale, ma in questo caso l’unico che avrà l’onore di usare il potere della planata sarà chi ha il controllo del simpatico Diddy Kong. Nel gioco a due, in ogni caso, Diddy potrà salire sulle spalle del gorillone più grande quando vuole, così che quest’ultimo possa usare il jetpack per sé e trasportare la scimmietta per superare assieme ostacoli troppo complicati.
Il gioco è particolarmente difficile rispetto a come siamo stati abituati negli ultimi anni, tanto che in questa versione Nintendo ha deciso di inserire una modalità “facile” in cui DK partirà con 3 cuori a disposizione, invece dei classici 2, permettendoci così di venire colpiti dai nemici una volta in più prima di perdere una preziosa vita. C’è da dire che in un gioco come questo, ogni singolo cuore è in grado di fare la differenza, perché non si può mai sapere quando un tranello sarà lì ad attenderci.
L’avventura è divisa in 8 diversi mondi (9, in questa versione per 3DS, in cui è stato aggiunto un simpatico mondo extra), con mappe esplorabili allo stesso modo di Super Mario Bros 3 e dei precedenti Donkey Kong Country, e dunque con strade che ci portano ai livelli successivi ma che possono anche biforcarsi per farci scegliere in che modo proseguire (anche se spesso e volentieri, quando una strada si biforca, i giocatori finiscono col voler sfidare entrambi i livelli tra cui si può scegliere). In ognuno di questi stage ci sono molti segreti ed oggetti da collezionare: innanzitutto le banane, necessarie per accumulare vite su vite, ma anche i gettoni d’oro da spendere al negozio di Cranky Kong (presente in ogni mondo e dove potremo acquistare vite, cuori extra, o l’aiuto di Squaws il pappagallo per la ricerca di ulteriori monete), pezzi di puzzle per sbloccare speciali musiche, immagini, e diorami, le 4 lettere KONG che, ottenute in tutte le zone di ogni mondo, daranno accesso ad uno stage particolarmente difficile, e infine la chiave gigante, presente in ogni mondo, con la quale si può sbloccare un ulteriore livello extra.
Una tonnellata di oggetti e livelli, dunque, che mantengono acceso l’interesse nel gioco dall’inizio alla fine, anche grazie alle scanzonate e divertenti battaglie con i boss alla fine di ogni mondo, battaglie sempre diverse tra loro e nelle quali c’è da usare il cervello per capire come sconfiggere il nemico, nel più classico stile platform.
Tra tutti questi livelli ce ne sono alcuni molto particolari, come quelli in cui guideremo il rinoceronte Rambi o quelli ambientati nel cielo, dove dovremo spararci tramite i barili disposti tra le nuvole, ma purtroppo mancano anche aspetti molto amati in passato come i livelli sott’acqua, del tutto assenti, i Kremling, gli animali da guidare oltre a Rambi, o gli altri membri della famiglia Kong che un tempo ci aiutavano in svariati modi.
Completare un livello oltretutto ne sbloccherà la modalità Time Attack, rendendo la difficoltà del tutto ancora più ardua, ma per i giocatori casual che proprio non riescono a proseguire, oltre alla modalità “facile” del 3DS, è disponibile una “super guida” dopo un certo numero di vite perse, in cui Donkey Kong attraverserà da solo il livello per farci capire in che modo questo va affrontato, ma senza prendere alcun tesoro o collezionabile.
In conclusione
Donkey Kong Country Returns 3D non raggiunge estremi picchi di grafica eccelsa, né possiede musiche orchestrate, ma l’unione di un sapientissimo level design, un buon 3D che aggiunge profondità, un gameplay perfetto, e senz’altro anche il fattore nostalgia, rende questo gioco un piccolo capolavoro che tutti quanti dovrebbero provare e possedere. Certo, questo solo nel caso che non si possieda già la versione per Nintendo Wii, poiché la sola aggiunta di un singolo mondo non ne giustifica l’acquisto, ma se non siete tra coloro che possedevano già l’originale, questo porting è senz’altro ciò che fa per voi, per passare nel divertimento e nell’impegno un’avventura nella giungla che vi richiederà sforzi e tempo, ma che ripagherà con la soddisfazione e un sorriso sulle labbra.