Distance – Recensione
Dopo oltre sei anni di sviluppo (avviato attraverso una campagna Kickstarter), e quasi tre anni passati in accesso anticipato su Steam, ha finalmente visto la luce Distance, titolo della Refract Studios che, nelle intenzioni del team di sviluppo, vuole essere un successore spirituale del loro lavoro precedente, Nitronic Rush.
L’esperimento è interessante e va a proporre al giocatore qualcosa di diverso da un semplice racing game: gli autori stessi lo definiscono un survival racing game che presenta al giocatore un’esperienza degna di un thriller psicologico. La cura per i tracciati e l’atmosfera che si respira all’interno dell’opera sono stati certamente i punti su cui Refract Studios si è concentrata di più, portando su schermo un gioco di corse davvero unico nel suo genere. Ai tracciati fanno da sfondo scenari futuristici che presentano immensi edifici che si ergono verso il vuoto e panorami spaziali mozzafiato, con tanto di teletrasporti lungo il tragitto che ci troveremo a percorrere.
È facile ritrovarsi spaesati andando a provare la modalità campagna – la prima che il giocatore si trova davanti nel menù di gioco – che ci consente di correre su piste in solitaria, senza avversari di alcun tipo, e il cui unico obiettivo è quello di arrivare alla fine del percorso per avanzare al livello successivo. Sono le piste stesse l’unico impedimento all’altrimenti facile incedere del giocatore: i percorsi sono infatti disseminati di ostacoli che, in caso di impatto a velocità elevate da parte della nostra vettura, la vanno a distruggere, con conseguente respawn all’ultimo checkpoint.
Mano a mano che si procede nei vari Settori (così sono chiamati i vari livelli), la strada si fa sempre più dura per il giocatore e, per aiutarlo e rendere allo stesso tempo il gioco più interessante, i ragazzi di Refract Studios hanno pensato bene di aggiungere vari potenziamenti, sbloccabili avanzando nella modalità (oltre al salto e un boost nell’accelerazione, già presenti di default), che si traducono nella possibilità di controllare a 360° i movimenti della propria vettura in aria, arrivando anche a farla letteralmente volare. È necessario tenere d’occhio l’indicatore della temperatura del motore, che andrà a surriscaldarsi con l’utilizzo del boost e potrà portare l’auto all’esplosione, a meno che non si rallenti o si attraversi nel frattempo un checkpoint che, oltre alla già utilissima funzione di salvataggio, contribuisce a raffreddare il motore.
Nel nostro percorso saremo accompagnati da un misterioso timer che andrà a decrescere (anche se farlo arrivare a zero causando il game over) e da vere e proprie allucinazioni di cui saremo vittime in diversi momenti di gioco. L’entità e il significato di questi avvenimenti è poco chiaro e molto è lasciato all’interpretazione del giocatore.
La modalità campagna può essere completata in breve tempo, ed è allora che giunge in soccorso la modalità arcade. Qui si va a variare la formula con diversi tipi di corse: brevi e difficoltose, nella categoria Sprint, oppure più lunghe ma prive di reset e check point nella Challenge, o ancora più varie in Stunt, dove si devono eseguire acrobazie per guadagnare punti. Si va a competere, sia nelle gare a tempo che in quelle a punti, con delle classifiche che comprendono i punteggi e i tempi di altri giocatori di Distance.
Meritevole di una menzione a parte è l’originalissima Trackmogrify, che consente al giocatore di inserire una parola o frase qualunque, in base alla quale viene poi generato un tracciato completamente inedito. Scrivendo, ad esempio, Blue Twisted, ci troveremo su schermo una pista che avrà come colore predominante il blu e in cui saranno presenti numerose curve. A questo approccio più ragionato se ne può affiancare allo stesso tempo uno più randomico, digitando parole casuali e vedendo cosa ci troveremo davanti.
Il limite, in questo caso, è dato soltanto dalla fantasia del giocatore e il tempo che abbiamo speso a provare diverse combinazioni è stato davvero sorprendente.
Trackmogrify può essere anche sostituita da una costruzione di tracciati più minuziosa e ragionata, sfruttando l’editor dei livelli, che offre al giocatore un ampio ventaglio di possibilità per creare il proprio circuito nei minimi dettagli, prendendo magari spunto dai livelli (scaricabili) già creati dalla community che vanno a sfruttare in pieno le potenzialità di Distance. Una tale personalizzazione nei tracciati, però, non è accompagnata da un’altrettanto completa personalizzazione del nostro veicolo, le cui uniche modifiche apportabili sono quelle relative ai colori del mezzo.
Concludiamo con il multiplayer, modalità che consentirà di gareggiare nella categorie già viste nella modalità arcade, ma con degli avversari in tempo reale, andando a rendere ancora più memorabili le nostre gare Sprint o ancora più caotici i nostri esperimenti in Trackmogrify. In queste modalità gli avversari sono intangibili, prevenendo qualsiasi scontro fortuito (o meno) che, alle velocità folli a cui ci muoveremo, sarebbe certamente fatale.
Il lavoro e l’impegno profuso nel progetto Distance è palpabile, così come la volontà di presentare al giocatore un qualcosa che va al di là di un semplice racing game, ma la storia principale, che vuole raccontare il passato misterioso della città in cui ci si muove, dà davvero poche risposte chiare su cosa sta succedendo. La ricerca della novità nel titolo, accompagnata da meccaniche di base comunque semplici e valide, va ugualmente premiata, e la modalità Trackmogrify è l’esempio lampante di come anche un’idea davvero particolare possa poi trasformarsi in qualcosa di davvero divertente e originale, se sviluppata nella maniera corretta.
Pro
- Originale e molto curato
- Sistema di controllo semplice e intuitivo
- Editor dei livelli mastodontico...
Contro
- ...e inversamente proporzionale a quello della propria auto
- Campagna single player molto breve
- Storia principale troppo criptica