Disco Elysium – Recensione

Descrivere Disco Elysium non è affatto semplice. È come descrivere noi stessi: pensiamo di conoscerci bene ma in realtà, mentre parliamo, scopriamo alcuni nostri lati nascosti  che a volte ci sorprendono, nel bene e nel male. Con Disco Elysium succede più o meno la stessa cosa. Non aspettatevi il classico RPG o la classica Avventura punta e clicca. Non sarà nemmeno un sapiente mix di questi due generi. Sarà molto di più.

Sarete allo stesso tempo scrittori, sceneggiatori e protagonisti di un sorprendente e affascinante viaggio ambientato non solo tra i vicoli di un malfamato quartiere di città, ma anche – e soprattutto – all’interno di voi stessi e della vostra mente.

In Disco Elysium vestirete i panni di un detective di polizia che, dopo aver abusato di alcool e droghe la sera prima, si risveglia la mattina seguente seminudo sul pavimento di una squallida stanza d’albergo. Il potente mix della serata precedente ha completamente cancellato la vostra memoria a tal punto che non ricorderete più nemmeno il vostro nome. A fatica, dopo aver recuperato i vostri indumenti sparsi qua e là per la camera, vi troverete a fare i conti con l’immagine di voi stessi riflessa su uno specchio. Lo shock nel rendervi conto dello stato imbarazzante e deprimente in cui siete finiti farà ripartire lentamente la vostra mente e, di conseguenza, i vostri contorti pensieri.

Come in un qualsiasi altro gioco di ruolo potrete scegliere inizialmente fra tre caratteri preimpostati oppure crearne uno a vostro piacimento. La scelta delle abilità del vostro personaggio si basa sull’assegnazione di punti per ognuna delle quattro caratteristiche principali presenti: Intelligenza, Psiche, Forza e Capacità Motoria. Ognuna di esse potrà essere incrementata durante il gioco in base alle scelte che effettuerete o a modificatori esterni presenti nel gioco come ad esempio oggetti o droghe di vario tipo. Oltre alle abilità principali dovrete selezionare anche altre abilità secondarie tra le 24 disponibili suddivise in 4 gruppi direttamente dipendenti dalle skill principali. Ad esempio: puntare tutto sulle abilità mentali del personaggio cambierà radicalmente l’esperienza di gioco rispetto all’utilizzo delle abilità prettamente fisiche.

Queste differenze si faranno notare soprattutto durante le fasi di dialogo. Sì perché Disco Elysium è quasi totalmente basato su dialoghi. L’obiettivo del gioco, come già detto, sarà scoprire il movente e il colpevole di un efferato delitto e in qualità di detective dovrete iniziare a interrogare i vari personaggi presenti nel gioco. Questa parte del gioco si rileverà sorprendente in quanto ciascun NPC avrà una propria storia da raccontare, un proprio feedback e un proprio pensiero. Interagire con ognuno di essi comporta la lettura di una notevole quantità di testi, rigorosamente in inglese, sapientemente e brillantemente scritti dagli sviluppatori estoni di ZA/UM. Potrete, ad esempio, porre domande dirette oppure indagare sulla loro vita, le proprie orientazioni politiche, i loro sogni e le loro aspettative.

Sarà un continuo botta e risposta con la possibilità, in base al vostro carattere, di selezionare risposte multiple o cambiare i toni delle domande e gli argomenti da trattare. Ma non finirà qui. La vostra mente vi accompagnerà durante le conversazioni con gli altri personaggi intervenendo nei discorsi come una specie di voce interna capace di suggerirvi, nel bene o nel male, l’atteggiamento da seguire. Il vostro cervello imparerà dalle vostre azioni, dai vostri modi e dal vostro modo di parlare. In base alle abilità scelte all’inizio del gioco il nostro cervello svilupperà abilità che con il passare del tempo modificheranno l’esperienza di gioco. Sempre in base alle scelte fatte in fase di creazione del vostro alter-ego sarete in grado di capire o meno se il vostro interlocutore vi sta mentendo oppure potrete notare cambiamenti di tono, espressioni facciali, movimenti impercettibili del corpo e molto altro ancora.

A differenza dei classici RPG, in Disco Elysium, non sarà presente un vero e proprio sistema di combattimento. Sarà la vostra mente, attraverso i dialoghi e le scelte conseguenti a fare la differenza tra il superamento o meno di un ostacolo. Di tanto in tanto poi, e non solo durante le fasi di dialogo, dovrete affrontare anche delle mini-quest che consisteranno nel lancio – virtuale – di una coppia di dadi. Il risultato ottenuto verrà sommato all’abilità mentale necessaria in quel momento e, se sarà maggiore di un certo punteggio prefissato, vi farà guadagnare dei punti esperienza, utilizzabili per incrementare le skill mentali in vostro possesso.

A tutto questo va anche aggiunto che i vostri pensieri, mano a mano che proseguirete nel gioco, saranno conservati in una zona della vostra mente chiamata tought cabinet – o camera dei pensieri – e, attivandoli vi farà focalizzare su un preciso modo di pensare e di proseguire. Questo comporterà ovviamente sia dei bonus che dei malus alle vostre abilità. Starà a voi fare la scelta giusta al momento giusto. Anche grazie a questo sistema Disco Elysium aumenterà esponenzialmente la propria rigiocabilità. Ricominciare la vostra avventura provando a mescolare tutti i vari tratti della vostra personalità renderà ogni run unica.

Da segnalare anche che, durante lo svolgimento delle vostre indagini, verrete affiancati da Kim Katsuragi, un collega detective che risulterà essere una valida spalla non solo per quanto riguarderà la parte puramente investigativa ma anche, e soprattutto, per fare chiarezza a volte nelle vostre intricate elucubrazioni mentali. Sarà una specie di controparte più razionale di voi stessi e si rivelerà spesso fondamentale nel proseguo della storia. Vi proporrà consigli, comportamenti da tenere, domande da porre ai sospettati e molto altro.

Lo scorrere del tempo avviene in conseguenza dei dialoghi e l’alternanza del ciclo giorno-notte è resa in maniera magistrale.

Disco Elysium è infatti un piccolo capolavoro anche sotto il punto di vista artistico. Il gioco è ambientato, attraverso una visuale isometrica, in una ipotetica città chiamata Revachol e più precisamente nel malfamato quartiere di Martinaise. Risulterà sorprendente notare come l’ambientazione abbia dei livelli di coinvolgimento davvero notevoli. La città restituisce la sensazione di essere viva, di avere un proprio carisma e tutto questo non fa che rendere ancora più coinvolgente l’esperienza di gioco. Revachol nasconde un’anima vibrante, un passato che racconta di rivoluzioni e ferite ancora aperte ma anche di fiducia nel futuro e nei suoi abitanti.

La mappa di gioco seppur non immensa è ricca di dettagli e, sotto il profilo puramente grafico, le varie ambientazioni ricreate dagli sviluppatori vi lasceranno a volte a bocca aperta. Molto spesso avrete la sensazione di essere di fronte a un bellissimo quadro dipinto con acquerelli. Anche sotto il punto di vista emotivo la città trasmette un proprio carisma che viene enfatizzato dai suoi abitanti e spesso rimarrete sorpresi dalla cura con cui l’ambiente di gioco è stato ideato e brillantemente ricreato.

Il sistema di spostamento sulla mappa sarà il classico punta e clicca. Con il tasto TAB sarà possibile evidenziare i vari punti di interesse con cui interagire: piccoli dettagli, oggetti o personaggi con cui interagire, passaggi nascosti e via dicendo. A volte abbiamo trovato questo sistema non proprio chiaro in quanto alcuni punti, benché segnalati, non saranno direttamente raggiungibili e occorrerà percorrere itinerari secondari per raggiungerli. Stiamo comunque parlando di dettagli quasi irrilevanti di fronte all’enorme lavoro e alla notevole cura riposta dai ragazzi di ZA/UM in Disco Elysium.

Anche la trama di gioco, seppur all’apparenza abbastanza scontata, nasconde in realtà un’infinità di sorprese, di varianti e di sfaccettature e contribuisce a rendere il gioco quasi unico nel suo genere. L’insieme dei personaggi che faranno parte di questa avventura inseriti sapientemente in questo contesto – creato ad hoc – risulta un sapiente e affascinante mix. Anche il comparto audio non delude proponendo doppiaggi di alcune parti dei numerosi dialoghi presenti e musiche di sottofondo che cambiano di stile in base alla location in cui vi trovate o all’azione che state eseguendo in quel momento. Niente di trascendentale ma per un titolo che fa della dialettica uno dei suoi punti di forza non si potrebbe chiedere di più.

Disco Elysium è un piccolo capolavoro sotto tutti i punti di vista. Definirlo semplicemente un gioco di ruolo sarebbe alquanto riduttivo. È un avvincente viaggio in parallelo tra la mente del protagonista e gli eventi reali che lo circondano. È un continuo confronto di personalità, di stili di vita e di pensieri. È un’avventura basata quasi esclusivamente su dialoghi, sapientemente orchestrati per rendere unica l’esperienza di gioco. Per esprimere il suo potenziale ha bisogno di essere giocato con calma e pazienza. Bisogna cogliere le innumerevoli sfumature presenti nel linguaggio e non solo. A detta degli sviluppatori occorreranno dalle 30 alle 60 ore di gioco per portarlo a termine ma, se non vi spaventano il gameplay riflessivo e le tonnellate di testi in lingua inglese, rimarrete sicuramente sorpresi dalla sua profondità e dalle emozioni che sarà in grado di regalarvi. La localizzazione in italiano lo farebbe sicuramente diventare un must-have per tutti ma, a nostro avviso, Disco Elysium rimane comunque uno dei migliori giochi nel suo genere almeno per quanto riguarda il 2019.