DiRT Rally 2.0 – Recensione
C’è qualcosa che non quadra, in questo apparentemente maestoso DiRT RALLY 2.0. E no, non stiamo parlando delle deiezioni rilasciate in corrispondenza di qualsivoglia tratto impegnativo dei tracciati proposti. Ci riferiamo all’essenza di un gioco che, pur se tecnicamente sublime e realisticamente aderente alle leggi della fisica conosciute, alla fin dei conti non riesce a spalancare il cuore del racer che è in ognuno di noi.
Sebbene lungi dal voler sollevare un polverone grande quanto quello sprigionato successivamente alla vittoria del mai troppo lodato Mahmoud in quel di Sanremo, questa recensione celebra le gesta della produzione Codemasters, senza risparmiargli qualche stoccatina.
Corredato da un più che discreto quantitativo di declinazioni giocose, grazie anche all’acquisizione della licenza FIA, DiRT Rally 2.0 avrebbe potuto rappresentare il paradiso del rallyista della domenica, proponendogli la possibilità di pennellare, tornante dopo tornante, ogni tracciato proposto, mano sinistra fissa sul volante, con la destra impegnata a tenere ben saldi gli zebedei, e invece no. Sembra bello, sfarzoso, rococò quasi quanto una delle puntate serali di Uomini e Donne ma, che Maria De Filippi ci perdoni, in pista manca soventemente di personalità.
Il track design dei vari tracciati, ancorché risulti tutt’altro che banale, non entusiasma, sublimando ricordi d’infanzia correlati al vetusto Sega Rally 2006. Si viaggia e si va, spensierati come al solito, ma alla fine del giro su questa lurida giostra fangosa, poco o nulla rimane. Pochissimi frammenti memorabili, nessun rally in mezzo alla neve – per quello ci penserà un futuro downloadable content – tutti i point to point proposti scivolano via senza troppa fatica, senza lasciare molto all’interno dell’avido consumatore di pneumatici e brecciolino.
Peccato, perché le possibilità di personalizzazione del mezzo, tanto a livello meccanico, quanto a livello meramente cosmetico, presenziano abbondanti all’interno del codice binario. Una semi-disdetta correlata anche al fatto che il comportamento dei vari bolidi presenti nel gioco è quanto di più ludogodurioso intravisto sui nostri schermi da molti anni a questa parte. Ad ogni variazione di condizioni e materiale d’asfalto, la vettura risponde in una maniera sensibilmente diversa. Impossibile quindi guidare alla stessa maniera su sterrato e asfalto, in poche parole. Ed è (anche) per questo che DiRT Rally 2.0 resta, tutto sommato, una creatura preziosa, con qualche zona grigia.
Inizialmente risulterà davvero complicato mantenere le quattro ruote sulla strada, considerando anche i molti passaggi angusti proposti dai tracciati disponibili, eppure con l’incremento delle ore trascorse in compagnia del gioco, aumenterà anche la propria abilità, arrivando a sfiorare il Nirvana parallelamente al raggiungimento di quel voluttuoso piacere correlato alla capacità di domare anche la più molesta delle belve a quattro ruote motrici presenti. Anche l’implementato rallycross, sebbene non faccia gridare al miracolo, risulta moderatamente divertente, per cui è un peccato trovarsi dinnanzi ad un titolo per certi versi tanto raffinato, mortificato da scelte di gameplay alquanto dissonanti con il resto. Come se non bastasse, infatti, un’altra delle caratteristiche tanto sbandierate dagli sviluppatori, ovvero i cambiamenti subiti dal terreno al passaggio delle varie auto, non modifica in maniera sostanziale le strade della produzione Codemasters. Tante buone intenzioni, insomma, ma in alcuni casi, i risultati conseguiti non sono quelli sperati e sperabili in produzioni di tale caratura.
E sì, perché DiRT Rally 2.0 è un titolo graficamente sontuoso, graziato da un Ego Engine in grande spolvero, capace di muovere senza alcuna incertezza un gran numero di poligoni, texture ed effetti speciali. Nella nostra versione review, testata su PlayStation 4 Pro, tutto viene macinato con grande maestria, peccato solamente per un certo “effetto sfocato”, particolarmente evidente nel caso in cui si visualizzasse il gioco attraverso una TV con risoluzione superiore ai 1920 x 1080.
Buono il comparto online, che dona al videogiocatore la possibilità di gareggiare contro il mondo nell’ambito di un campionato interamente customizzabile in termini di lunghezza lorda e abilità richiesta per poter essere portato a termine, provvidenzialmente arricchito da una serie di sfide settimanali nell’ambito delle quali il profilo RaceNet del giocatore verrà soventemente sballonzolato su e giù, corrispondentemente al tempo da egli fatto registrare, relazionato con quello degli altri emuli di Tommi Makinen presenti sul globo terracqueo.
DiRT Rally 2.0 va provato, prima di poter essere compreso appieno. Audiovisivamente davvero degno di nota e giocosamente perfetto nella sua austerità nel riprodurre fedelmente le principali leggi fisiche, manca di una propria personalità, penalizzato da un track design decisamente migliorabile. Bello, insomma, ma non memorabile.
Pro
- Tecnicamente sontuoso
- Giocabile
- Realistico
Contro
- Track design poco incisivo