Dino Crisis – Recensione Dino Crisis
Resident… ehm Dino Crisis!
Non contento dell’immenso successo ottenuto con la serie da lui creata, ossia Resident Evil, quel geniaccio di Shinji Mikami aveva ben pensato di creare qualcosa di nuovo ma allo stesso tempo di forte impatto, ovviamente mantenendo sempre il proprio stile. Quindi, prendendo come colonna portante il suo figlio prediletto, ossia Resident Evil, Mikami pensò "semplicemente" di cambiare nemici e personaggi… e cosa c’è di più di terrificante di uno zombie assetato di sangue? Un feroce dinosauro pronto a sbranarvi ovviamente! Ed è così che nacque Dino Crisis. Sicuramente la prima cosa che potrebbe venirvi in mente é che senz’altro il gioco in questione è un clone del suo fratello maggiore RE, ed è un pensiero alquanto naturale.
Introducendo brevemente il contenuto del gioco, in Dino Crisis impersonerete Regina, una spia militare che assieme a dei suoi colleghi, deve recarsi su di un’isola, sede di una vasta base dove si creano delle potentissime armi. Il compito di Regina è quello di raccogliere quante più informazioni possibili e tornare indietro con dottor Edward Kirk, uno scienzato dato per morto anni prima e ora ricomparso improvvisamente su tale isola.
Ma Dino Crisis, seppur non raggiungendo gli alti livelli di Resident Evil, si è dimostrato lo stesso un buon gioco di avventura, riuscendo a ritagliarsi un proprio spazio nel panorama videoludico. Basti considerare che prima di esso, nessun’altra casa produttrice aveva saputo creare un decente gioco d’avventura che avesse dei dinosauri come nemesi principale. In ogni caso, sebbene il gioco in generale sia piuttosto buono, nella propria meccanica ha difetti in ogni campo di valutazione che gli impediscono di entrare nell’olimpo dei videogame. Analizziamo pertanto l’opera nei dettagli.
T-Rex, che bei denti affilati che hai….
A differenza di Resident Evil, dove si faceva uso di sfondi prerenderizzati, telecamera fissa e personaggi poligonali, in Dino Crisis tutto è costruito tramite poligoni. Sia gli sfondi che i personaggi sono in un 3D ben costruito; soprattutto i dinosauri risultano molto graditi alla vista, considerato che hanno delle texture molto realistiche e animazioni di altrettanto livello, fattori che li rendono davvero temibili solo a guardarli. I personaggi invece, seppur bene animati e costruiti, risultano ancora un pò "sfocati" come i protagonisti di Resident Evil. Anche le ambientazioni sono ben fatte, con tante stanze piene di dettagli come l’arredamento e cadaveri sparsi un pò dappertutto (con evidenti scie di sangue lasciate dietro). Anche il livello di realismo è buono: ad esempio, dopo che avrete smosso una grata per attraversare un condotto, questa resterà per terra anche dopo che avrete cambiato locazione.
Dov’è quindi la fregatura? Come ho detto prima, in Resident Evil si faceva uso della telecamera fissa, nel senso che ad ogni cambio di schermata, cambiava anche l’inquadratura di gioco nelle nuova schermata. Tale metodo era però necessario per gli sfondi prerenderizzati e come punto a suo sfavore c’era la presenza di inquadrature dannatamente mal calibrate in alcune situazioni. Beh, indovinate un pò, tale telecamera è presente anche qui. Quindi non sarete liberi di manovrare la telcamera a vostro piacimento come in quasi tutti gli altri giochi d’avventura 3D e non sarete nemmeno in grado di vedere cosa vi aspetti più avanti. Se da un lato questo rispecchia la volontà dei programmatori di voler creare una sorta di "suspence", dall’altro non fa altro che appensantire la giocabilità. Non sarà raro infatti, che veniate attaccati senza capire da dove provengono gli attacchi, se non cambiando schermata di gioco e sperando quindi di capire la posizione dei nemici.
Che dire, un ottimo impianto grafico, ma rovinato clamorosamente da una pessima gestione della telecamera.
Ma quando parte la musica?
É difficile valutare il comparto sonoro di Dino Crisis. Per quanto riguarda i soli effetti sonori, nulla da obiettare, in quanto tutto è reso fedelmente, dal semplice colpo di pistola fino al maestoso ruggito del T-Rex ed almeno per quanto riguarda i rumori dei dinosauri, questi da soli riescono ad aumentare la suspence voluta dai programmatori.
Anche il doppiaggio non è niente male, infatti tutti i personaggi che incontrete nel gioco sono doppiati in maniera azzeccata e considerando che ci sono pochi dialoghi scritti, ben venga la dolce voce di Regina.
Le musiche sono difficili da valutare. Questo perchè sono in numero assai scarso. Durante tutto il gioco infatti, vi troverete immersi nel silenzio, accompagnati solo dal rumore dei vostri passi e di quelli dei dinosauri. Solo delle particolari situazioni topiche, come quando subirete un’imboscata da due dinosauri oppure in stanze dove dovrete parlare con qualcuno, conterranno musiche. Chi viene da un’esperienza come Resident Evil, dove ogni locazione godeva di una propria musica particolare, potrebbe storcere il naso di fronte a questa scelta; ma d’altronde, se si apprezza il realismo, questa scelta si rivela efficace.
Prendi 100 cc di veleno, mischiali con 50 cc di narcotici ed anche il più feroce dei dinosauri andrà a nanna!
Analizziamo la giocabilità di Dino Crisis. Innanzitutto, l’unico personaggio che controllerete sarà Regina. La sua specialità è la personalizzazione delle armi, cosa che le torna molto utile nel gioco. Durante l’avventura infatti raccoglierete vari tipi di munizioni e parti di armi per modificare quelle con cui partirete all’inizio (ossia pistola, fucile e lanciagranate). Oltre a modificare le armi per renderle più potenti, potrete anche sbizzarrirvi a creare delle munizioni particolari per il fucile, ossia narcotici e proiettili avvelenati, con un diverso grado di potenza a seconda di come mischierete gli ingrendienti. Stessa cosa potrete fare con i medikit di pronto soccorso, ossia potete combinare vari oggetti base, come un emostatico e una pozione tonica per curarvi da un’emorragia e allo stesso tempo riprendere un pò di forze. Sì, avete letto bene: nel gioco, oltre a perdere energia, potrete anche rimanere feriti e perdere sangue, lasciandovi dietro una bella scia che condurrà i famelici dinosauri verso il loro banchetto di mezzanotte.
Come reagire quindi di fronte a tale minaccia? Ovviamente usando il vostro arsenale oppure facendo uso della vostra intelligenza, sfruttando l’ambiente circostante a vostro vantaggio. Per esempio potrete attivare barriere laser per poter bloccare il passaggio ai vostri nemici oppure aprire delle valvole per per far fuoriuscire del vapore bollente. Ma spesso il classico metodo della fuga darà la soluzione ai vostri problemi, anzi sarete a volte costretti a fuggire. Questo perchè in DC i dinosauri si rigenerano in modo random e le munizioni che troverete non basteranno mai per tutti, cosa molto irritante nel caso si raggiunga un luogo sbagliato dopo aver ucciso parecchi nemici lungo la strada, visto che molto probabilmente tornando indientro ne ricompariranno altri.
Come da tradizione dei survival horror della Capcom, non potevano mancare i classici enigmi. Sebbene siano molti realistici e alcuni impegnativi, come risolvere gli enigmi dei D.D.K (Digital Disk Key), che consistono nel decifrare una password tramite una chiave contenuta appunto in questi dischetti speciali. Ovviamente le prime password saranno facili da decifrare, ma a lungo andare dovrete spremervi le meningi.
A coniugare entrambi gli aspetti, ossia combattimenti ed enigmi, ci saranno le scelte di gioco. Ad un certo punto della storia infatti, dovrete scegliere che azioni fare, se seguire il vostro freddo collega Gail che pensa solo al successo della missione, oppure il buon Rick, che mette la vita di un sopravvissuto al di sopra di ogni altra cosa. Seguendo il primo, dovrete affrontare molti combattimenti ma potrete raggiungere brevemente l’obiettivo del momento; se invece sceglierete di seguire Rick, dovrete affrontare un enigma più complesso del solito, ma ne uscirete incolumi senza affrontare alcun nemico.
Tali scelte ovviamente influenzeranno anche il finale del gioco, poichè a seconda di quali azioni compierete, otterrete un finale diverso.
Dinosauri nel futuro? NOWAI!
Come detto nell’introduzione, vi metterete nei panni dell’avvenente Regina, agente dell’organizzazione segreta S.O.R.T. che viene mandata insieme ad altri tre colleghi in una base militare segreta su Ibis Island nella Repubblica di Borginia. Tom, un altro agente della S.O.R.T., si trovava precedentemente su Ibis Island in cerca di informazioni su delle armi di nuovo genere, segretissime, che sarebbero state prodotte lì. Tom aveva poi fatto rapporto presentando notizie molto interessanti. Il Dottor Edward Kirk, dato per morto in seguito a un incidente di laboratorio circa tre anni prima era in realtà vivo, e si trovava su Ibis Island, messo a capo di un progetto non bellico.La sua morte era stata apparentemente inscenata di proposito e la Repubblica di Borginia sembrava essere in qualche modo coinvolta nel fatto. Tom richiede così l’adozione di adeguate contromisure, e la S.O.R.T. decide di inviare una squadra per prendere in custodia il Dottor Kirk, in quella che sembrava dover essere una semplice missione di prelievo. Regina e la sua squadra vengono paracadutati sull’isola, e presto incontrano due compagni di missione. Il caposquadra Gail, un agente veterano freddo e calcolatore, e Rick, l’esperto di informatica. Il quarto agente, Cooper, era stato sospinto da un colpo di vento, nel bel mezzo della giungla, piuttosto lontano dalla base militare e viene divorato da un T-Rex. Regina e Rick vorrebbero aspettare Cooper, ma Gail conclude subito che non c’è tempo per aspettare, e ordina di muoversi.
Così ha inizio la missione. Nel corso del gioco capirete man mano cosa sia successo sull’isola e penserete quindi a come uscirne fuori, un iter di avventura che rispecchia appieno i giochi della Capcom. Poi, come detto prima, dovrete effettuare delle scelte che influenzeranno il finale del gioco. Tutto sommato, una buona trama che vi appassionerà mentre ci giocherete, ma che difficilmente vi spingerà ad una seconda partita per coglierne eventuali sfumature.
In sintesi
Dino Crisis cerca spudoratamente di godere della scia del successo di Resident Evil; purtroppo deve accontentarsi di molto meno. Il gioco in sè è bello, dopotutto è un prodotto Capcom, ma i più attenti non potranno fare a meno di notare un generale senso di insoddisfazione che li accompagna per tutta l’avventura. Da segnalare comunque che il gioco ha una buona longevità considerando i filmati multipli e anche i bonus che si possono sbloccare dopo aver finito il gioco una prima volta. Se siete in cerca di un passatempo per trascorrere delle ore piacevoli e siete stanchi dei soliti zombie, allora avete trovato il gioco che fa per voi.