Diluvion – Recensione
Siete stanchi del solito indie di esplorazione spaziale privo di obbiettivi conclusivi e di significato? Volete evitare di immischiarvi nel download di patch post-release per rendere il gioco più utilizzabile (ogni riferimento è puramente casuale)? O semplicemente volete giocare a qualcosa che abbia più generi delle categorie presenti in Steam? Arachnid Games è qui per voi con il suo Diluvion, RPG di esplorazione marina con elementi action e chi più ne ha più ne metta.
Nei primi minuti di gameplay, superato il preoccupante logo Unity Engine, viene presentata la trama. Il pianeta venne sommerso come punizione divina per i peccati compiuti dagli umani. Tutti gli Dei parteciparono alla creazione di questo nefasto waterworld esclusa una divinità. Essa decise di creare un dono che avrebbe, una volta recuperato, salvato l’umanità. Per rendere però le cose semplici, gettò questo dono in fondo all’oceano, e sarà nostro compito recuperarlo.
Il vero gioco inizierà con la scelta del nostro sottomarino tra tre diversi modelli (che diventeranno 9 nel corso del gioco), diversi tra loro per caratteristiche di velocità e così via. Una volta scelto inizierà la nostra vera immersione, tra l’esplorazione dei fondali, la disperata ricerca di ossigeno e le battaglie con altri sottomarini.
Il comparto grafico è sorprendentemente piacevole: con ambientazioni da ventimila leghe sotto i mari, Diluvion si dimostra un’appagante esperienza grafica. Gli elementi dei fondali, gli sfondi, le piante, persino i pesci nei loro colori vari e appariscenti dimostrano un’ottima ricercatezza stilistica e rendono l’immersione del giocatore molto più completa.
Ogni luogo che andremo a esplorare sarà diverso e avrà un suo stile differente, assecondando con le sensazioni che il luogo stesso trasmetterà. Siamo rimasti letteralmente a bocca aperta progredendo nel gioco per come il comparto visivo sia stato magistralmente realizzato.
Da questa grafica 3D ricercata, si passa a una 2D avente uno stile non totalmente dissimile (ma di certo molto più fumettistico) quando si affronta l’interno del nostro sottomarino e i locali che troveremo lungo il percorso.
In un certo senso, in questa parte di gioco prende molto più piede lo stile che Arachnid Games usò nel 2013 per il suo Ballpoint Universe – Infinite. Tutti i personaggi principali saranno ben rappresentati e avranno personalità varie e divertenti, che si rifletteranno nel loro aspetto.
Peccato solo per i personaggi non giocabili, i quali appariranno sempre identici tra loro, denotando in questo senso poca originalità.
Ovviamente qualche piccolo “difetto” grafico c’è, come il fatto che il nostro sottomarino occuperà sempre una grande porzione di monitor, rendendo non molto semplice individuare eventuali nemici o identificare la direzione di un attacco.
Soundtrack e suoni sono ben curati e riflettono a pieno lo spirito del gioco: ogni rumore sembra risuonare dal fondo dell’oceano ed è un piacere sentire il canto del mare.
La soundtrack è ben realizzata sebbene per sua natura non risalti rispetto ai suoni ambientali inseriti dal developer.
Fin qui sembra un titolo molto valido e ben realizzato. Molti altri indie però appaiono allo stesso modo ben realizzati, deludendo però per la realizzazione tecnica. Dire che Diluvion è stata una sorpresa è quasi riduttivo.
Certo, i controlli non sono semplici e immediati dimostrandosi inizialmente poco logici e macchinosi. Quantomeno per i primi momenti di gameplay, tempo durante il quale il gioco presenterà le sue meccaniche (senza isolare il tutorial dal gioco stesso, cosa che apprezziamo). Quando il titolo inizierà a raggiungere “la sua velocità di crociera”, si avrà ormai piena padronanza del sottomarino e ci si potrà lanciare nelle manovre più esasperate e negli scontri più avvincenti.
Non sarà però solo l’esplorare l’oceano e difendersi da qualche bagnarola che ci farà raggiungere il nostro obbiettivo, ed è proprio qui che Diluvion mostra la sua vera e sorprendente natura: il giocatore dovrà pianificare il suo equipaggio in modo scrupoloso, migliorando il personale relativo a ogni parte del sottomarino.
Bisognerà gestire le proprie finanze, così da poter assumere altri uomini trovati nei bar, prigioni e altri luoghi e ogni scelta avrà un impatto sulla nostra navigazione.
Oltre all’equipaggio, anche il nostro sottomarino sarà potenziabile o totalmente sostituibile con modelli migliori, per aumentarne l’efficienza e la potenza di attacco. Tutto ciò avrà enorme importanza nel definire il risultato degli scontri che dovremo affrontare.
Diluvion si rivela quindi non solo un competente gioco esplorativo, ma anche un ottimo titolo di gestione risorse e action. Ognuna di queste parti si amalgama alla perfezione con le altre e questa unione dimostra che lo sviluppatore ha sapientemente raggruppato questi stili di gioco senza farli risultare “di troppo”.
Degne di nota le performance: caricamenti velocissimi, fluidità grafica da console e stabilità del gioco rimarcabili. È sorprendente come questo titolo sembri quasi un tripla A in termine di cura tecnica e prestazionale.
Diluvion è per concludere un ottimo titolo, sia dal comparto tecnico che dal comparto stilistico e di gameplay. Ci sono punti di miglioramento, ma non solo non ne pregiudicano la giocabilità, ma anzi di fronte all’ottimo risultato ottenuto dal developer diventano impercettibili.
Il risultato non si limita a ristabilire la fiducia verso i giochi indie, ma dimostra che Kickstarter rende possibili dei progetti meravigliosi e che meritano, come in questo caso, di essere giocati e finanziati.
Pro
- Grafica e stile ben curati
- Suoni perfettamente ideati
- Comparto tecnico ottimo
- Gameplay vario e ben realizzato
Contro
- Controlli non intuitivi
- Poca originalità negli NPC