Diablo III: Eternal Collection – Recensione Nintendo Switch
Migliaia di parole sono state spese per Diablo III dal 2012 a oggi, e molteplici sono state le patch pubblicate per bilanciare tanto il livello di difficoltà quanto le componenti di farming e crafting. Il risultato finale però è stato davvero elevato, e superato forse soltanto dal predecessore Diablo II. Oggi Blizzard e il suo capolavoro – misto tra Action, RPG e Hack n’ Slash in visuale isometrica – tornano a far discutere i fan della saga con Diablo III: Eternal Collection alla luce del suo rilascio sulla “neonata” Nintendo Switch.
Andiamo a scoprire quanto questo porting sia riuscito.
Diablo III ci vede protagonisti, dopo gli avvenimenti del predecessore, nei panni di un Nefilim, il cui compito è quello di liberare le lande medievaleggianti dalle orda di demoni e creature mefitiche che le hanno invase dopo la caduta di un misterioso meteorite. Nell’antica lotta tra arcangeli e arcidemoni a far pendere l’ago della bilancia sarà l’operato del protagonista, impegnato in una lunga battaglia in cinque atti che si snoda attraverso molteplici combattimenti e fiumi di sangue. La trama di Diablo III: Eternal Collection non offre poi più di tanto riuscendo comunque a essere piacevole grazie a qualche piccolo colpo di scena, ma in fondo va bene così: il titolo mette parecchia carne al fuoco ugualmente.
Possiamo scegliere, come nell’originale, tra sette classi iniziali (compreso il Negromante che sulle altre piattaforme è venduto come DLC), che si differenziano tanto per statistiche quanto per approccio al combattimento. Potrete scegliere la forza bruta iniziando la vostra battaglia con il Barbaro o il Crociato, prediligere la velocità e destrezza con lo Sciamano o il Cacciatore di Demoni o optare per la magia e i suoi potenti attacchi a distanza impersonando il Mago o lo Sciamano. In realtà la scelta del personaggio è più articolata e complessa dato che comprende elementi RPG semplici ma molto ben strutturati e supportati nel corso dell’avventura.
Gli equipaggiamenti che indosserete sono divisi per ogni singola parte del corpo e sono tutti craftabili, migliorabili, incantabili e persino trasmogrifabili (arte che ne permette il cambio estetico senza alterarne le caratteristiche). Anche le abilità attive e passive sono svariate e tutte permettono l’implementazione di feature aggiuntive tramite l’uso di rune magiche. Pur non esistendo la possibilità (almeno fino al livello 60) di distribuire i punti a caratteristiche specifiche, la personalizzazione tramite le feature elencate offre una varietà e una profondità incredibili.
Metà del gioco si passa a cercare combinazioni sempre più performanti tra armi, armature e abilità – passive e attive – nella continua ricerca di migliorare il danno inflitto. Se per completare la campagna è sufficiente una quarantina di ore, dopo oltre un centinaio starete ancora cercando di migliorare il vostro personaggio. Oltretutto grazie alla possibilità di utilizzare un baule di oggetti condiviso, potrete proseguire nella storia con personaggi di classi differenti, ottenendo materiali e armi con un personaggio per magari usufruirne con un altro.
Diablo III: Eternal Collection nasce su PC ed è quindi naturale che ogni porting porti preoccupazioni all’utenza sulla capacità di trasferire i comandi da mouse e tastiera al Joy-Pad, (o Joy-Con in questo caso). Non c’è minimamente da preoccuparsi di quest’aspetto su Switch: l’esperienza di gioco è trasposta in maniera eccellente e, a detta di una larga fetta di pubblico, il risultato finale risulta anche meglio dell’originale. La portabilità della console è il fiore all’occhiello, che si sposa in maniera eccelsa con Diablo III: Eternal Collection. Giocare sul piccolo schermo si rivela comodo ed esaltante, e sul grande schermo il risultato finale rimane davvero molto soddisfacente. Si parla di 60 FPS praticamente stabili in ogni frangente (abbiamo notato qualche raro calo con lo schermo invaso da meteore o dal sangue dei vinti, ma mai a discapito dell’esperienza di gioco) e di una risoluzione di tutto rispetto: 720p su portatile e 960p sul grande schermo. Confrontando in maniera spietata PC e Switch si possono notare dei piccoli downgrade grafici di alcuni fondali, ma anche in questo contesto possiamo garantire che questo piccolo compromesso non mina l’esperienza di gioco.
La componente online – al netto di un esagerato drenaggio della batteria – si comporta in maniera egregia e questo è un aspetto che valorizza un titolo che, come tutti sanno, da il suo meglio online. Diablo III: Eternal Collection, infatti, è connesso con i server di Battle.net e in automatico offre la possibilità d’interazione con gli amici che avrete già nel vostro account Nintendo. Capita cosi di ritrovarsi nel corso dell’avventura a essere aiutati da un alleato in carne e ossa che va a sostituire la spalla offerta dal titolo. Non dovete preoccuparvi, la spartizione di quanto ritrovato nei dungeon avviene in maniera magistrale e porta solo vantaggi senza mai ledere il protagonista. Allo stesso modo potrete partecipare all’avventura dei vostri amici traendone non poco profitto, specialmente quando si affrontano i varchi, siano essi minori o maggiori, che portano incredibili tesori e spaventosi aumenti di livello.
Nonostante il port perfetto che non presenta alcun tipo di problematica né nelle sezioni in multiplayer né in solitaria (al netto del consumo esagerato della batteria), Diablo III: Eternal Collection porta con sé le medesime problematiche delle altre versioni che, a oggi, lo rendono oggetto di vaste discussioni e smodate diatribe tra i pro del settore. Innanzitutto, il livello degli avversari varia solo nella resistenza e nella potenza di attacco – che vengono uniformate al livello del giocatore – senza però offrire profondità sui pattern di attacco nemici.
Allo stesso modo i vari boss e mini boss non offrono una sfida variabile nel corso del tempo, diventando solo più lunghi da abbattere. Inoltre il crafting, raggiunto il livello massimo, il 70, diventa velocemente noioso, offrendo un minimo di spessore solo nei varchi di livello superiore generati proceduralmente, unico punto dell’avventura in cui è possibile reperire oggetti davvero rari e performanti.
Se però da una parte le problematiche che emergono in un titolo ormai vecchio di sei anni possono far storcere il naso ai pro gamer, dall’altro la forte componente multiplayer offre un lungo corso di vita a chi si approccia a Diablo III: Eternal Collection per la prima volta, offrendo almeno un centinaio di ore prima di annoiare. Interessante la feature aggiunta con il porting di evocare armi e mostri grazie agli amiibo dedicati e non, così come è divertente la possibilità di utilizzare la trasmografia per ottenere un completo che omaggia Ganondorf (con tanto di ali energetiche demoniache), o la possibilità di usare una mascotte Coco e una cornice a tema Zelda. Piccoli accorgimenti che siamo certi però non passeranno inosservati ai fan di casa Nintendo.
I ragazzi di Blizzard hanno dovuto anche adattare il titolo per le console che non usufruiscono di un abbonamento online a pagamento arrivando comunque a garantire un compromesso di grande qualità. Facendo chiarezza possiamo specificare che:
- I personaggi stagionali e non, per essere salvati richiedono la connessione ad internet ma non l’abbonamento;
- Le modalità cooperative con più Joy-Con o con più Switch possono funzionare serenamente offline e senza abbonamento;
- I percorsi non stagionali, dopo la creazione del personaggio, possono essere svolti senza connessione né abbonamento;
- I percorsi stagionali – una volta creato il personaggio – possono essere affrontati senza bisogno né di abbonamento né di connessione a patto di perdere il ranking e i premi in palio se avanzerete nella storia offline;
- Naturalmente la modalità cooperativa online invece richiede sia la connessione che l’abbonamento.
- Naturalmente il software prevede il salvataggio dei personaggi e dei progressi sul cloud solo se siete provvisti di abbonamento, altrimenti verrà tutto salvato esclusivamente sulla vostra console.
Speriamo che in un futuro venga previsto il supporto tramite la Companion-App dedicata per la chat vocale. La Diablo III: Eternal Collection inoltre prevede nei suoi onerosi 69 euro per la copia fisica anche tutti i DLC e le patch usciti finora, offrendo un matchmaking di prim’ordine che naturalmente non è gestito in multipiattaforma.
Diablo III: Eternal Collection vede nella sua trasposizione per Switch la massima espressione del suo potenziale, riuscendo a donare nuova linfa a un brand che pur non essendo arrivato alla fine del suo ciclo vitale vi si avviava a pieni passi. Nuove ondate di Nefilim imperversano nelle terre invase dai demoni donando a migliaia di gamer la possibilità di abbatterli ferocemente anche in piena portabilità. Un ottimo porting di Blizzard, che permette di fruire di un ottimo titolo a tutti gli appassionati che finora se l’erano perso e dà la possibilità di goderne anche ai pro che hanno voglia di vedere come se la cava Diablo III su console portatile.
Pro
- Ottimo port
- Componente multiplayer eccelsa
- Simpatici bonus aggiuntivi
- È Diablo III con tutti i pro...
Contro
- ... e i contro
- Drenaggio della batteria eccessivo