Devil May Cry 4: Special Edition
Lo abbiamo detto e ribadito più volte che siamo parecchio stufi di vedere i remastered in questa generazione e questo fa capire chiaramente che allo stato attuale c’è qualcosa che non funziona nel mondo dei videogiochi. Ma nonostante ciò, bisogna ammettere che alcuni di questi hanno ragione di esistere, soprattutto per dare un’opportunità ai videogiocatori più giovani di assaporare titoli vecchi che hanno lasciato il segno nei cuori dei più anzianotti. Questa è la volta di Capcom, che tira fuori dal proprio cilindro magico una delle saghe più rinomate, ossia Devil May Cry. Nonostante i fan reclamino a gran voce un nuovo capitolo, dopo il reboot sviluppato da Ninja Theory, ecco approdare su console di nuova generazione Devil May Cry 4: Special Edition, quarto capitolo della saga di Dante corredato da alcune feature aggiuntive, parecchio interessanti per gli appassionati, sia neofiti che “di lungo corso”. Andiamo a vedere con calma cos’ha da offrirci questa riedizione.
In Devil May Cry 4: Special Edition impersoneremo Nero, un ragazzo che si discosta dalla massa e che scopre di aver acquisito un potere sovrannaturale, nella forma di un braccio demoniaco, ma non sa che una terribile guerra sta per scatenarsi e che toccherà a lui viverla in prima persona; nel corso di tale guerra, Dante cercherà di uccidere un’importante figura religiosa (simbolo e guida di un credo) conosciuta come Sua Santità. Più avanti si scoprirà che questo personaggio cova in realtà idee malsane, ben diverse da ciò che vuole far credere, e che queste lo hanno portato alla creazione di entità demoniache; tuttavia non aggiungiamo altro per non rovinarvi il gusto della scoperta in merito al seguito di questa vicenda. Una cosa è certa: chi ha già assaporato il quarto capitolo su Xbox 360 e PlayStation 3 non troverà nessun cambiamento riguardo la trama, bensì le uniche novità che questa produzione si porta dietro consistono in livelli extra dei personaggi e un comparto tecnico updgradato portato a 1080p e 60fps.
C’è da dire che la saga di Devil May Cry non si è mai segnalata prevalentemente per la trama, quanto piuttosto per la caratterizzazione dei propri personaggi e un gameplay frenetico e spettacolare come pochi. Peccato solo che, con il passare del tempo, questo brand si sia visto soffiare la corona di Re del genere da altre produzioni (una certa strega in abiti aderenti), non riuscendo più a eccellere come faceva un tempo. In questa riedizione ci aspettavamo tanto da parte della software house nipponica, ma le nostre aspettative sono state disattese. Il lavoro più consistente è stato fatto sul gameplay delle battaglie, in cui sarà possibile utilizzare svariati personaggi caratteristici della saga. I principali sono Dante e Nero: il primo rimane sostanzialmente identico a come lo abbiamo visto nel terzo capitolo, mentre la vera rivelazione di questo episodio è senza ombra di dubbio Nero che fa bella mostra di sè grazie al Devil Bringer che si ritrova sul braccio sinistro. Il Devil Bringer è un braccio demoniaco che permette a Nero non soltanto di eseguire mosse potenti, ma anche di tirare a sé nemici dalla lunga distanza (come si è visto in DmC di Ninja Theory, giusto per capirci). Ma se pensate che le chicche siano finite qui, vi sbagliate di grosso: se da una parte il Devil Bringer sia fantastico da utilizzare, d’altro canto avremo a disposizione anche lo Spadone di Nero, la Red Queen che, grazie a un acceleratore al posto dell’elsa, può scatenare degli attacchi caricati denominati Exceed.
Tornando al discorso delle aggiunte, troviamo anche una modalità denominata Mitico Cavaliere Oscuro che consiste in una difficoltà di gioco molto ardua con l’implementazione di più nemici a schermo da affrontare, e che sarà molto più difficile da portare a termine, dunque preparatevi al peggio. Dopo aver letto tutto ciò, cari lettori, sicuramente vi starete tutti domandando se questa riedizione di Devil May Cry 4 sia un gioco che vale o meno la candela, ma soprattutto l’acquisto. Noi ci sentiamo di consigliarlo ai fan del genere, ma soprattutto a chi magari, nella precedente generazione di console, non ha avuto la possibilità di recuperarlo. Per gli altri, ossia coloro che lo hanno già giocato, non raccomandiamo la spesa, anche perchè, tolta qualche feature in più, Devil May Cry 4 rimane sostanzialmente lo stesso gioco uscito nel 2008.
[signoff predefined=”Signoff 1″ icon=”quote-circled”]Il gioco, in redazione, c’è piaciuto. Capcom ha sfornato una produzione che tutto sommato sa il fatto suo, e vestire i panni di Nero per una seconda volta è stata sicuramente una bella esperienza. Questa manovra della riedizione spingerà sicuramente gli appassionati a comprarlo, come del resto è cosa buona e giusta: mantenendo comunque la speranza che la casa giapponese possa, in un futuro vicino, annunciare un capitolo nuovo di zecca delle vicende di Dante & Co. [/signoff]