Destiny 2: La maledizione di Osiride – Recensione
Ci siamo presi qualche giorno in più, ma alla fine siamo pronti a raccontarvi la nostra esperienza in quella che è la prima espansione di Destiny 2, ovvero La maledizione di Osiride.
Mercurio tra passato, presente e futuro
Uno dei pianeti più affascinanti, per via dell’alone di mistero che lo ha avvolto fin dal primo Destiny, è sicuramente Mercurio. Proprio il pianeta colonizzato dai Vex è il teatro delle vicende di quest’espansione; un portale prima sigillato si è aperto e la strega Ikora Rey ci manderà in missione per scoprire cosa sia successo e perchè i Vex siano in fermento. In questo contesto faremo la conoscenza di Osiride (uno dei personaggi più ombrosi della serie) e del suo spettro Sagira, primo vero spettro con cui si potrà interagire.
Se le premesse per una vicenda avvincente sembrano esserci tutte, nella pratica la nuova storia vi terrà occupati per tre o quattro ore massimo e, a parte qualche scena di notevole effetto, non sarà propriamente memorabile. I personaggi, visto il peso che hanno nella lore, avrebbero meritato un approfondimento maggiore. A questo si aggiungono diversi fattori non proprio positivi: non sarà esplorabile Mercurio (come, invece i suoi predecessori), ma solo una minuscola zona che circonda il Faro e che servirà esclusivamente come teatro del nuovo evento pubblico. La Foresta Infinita, luogo che muta ogni volta che vi accederete, dovrebbe aumentare la longevità dell’end-game, ma viene sfruttata adeguatamente solo nella campagna; terminata la storia principale, sarà teatro unicamente di tre Avventure (giocabili in modalità normale o eroica).
Un end-game che fatica a decollare
Dopo aver analizzato trama e setting, concentriamoci sugli aspetti di maggior interesse per tutti i Guardiani: i contenuti end-game. La maledizione di Osiride introduce fondamentalmente due nuovi contenuti: il raid lair ovvero un nuovo mini raid chiamato: Leviatano divora mondi, e le Profezie Perdute di Fratello Vance. Nella zona esplorabile di Mercurio, all’intenro del Faro arriverà un vecchio/nuovo NPC: Fratello Vance, il quale svolgerà le funzioni di vendor e di riferimento per le Profezie. Questi dodici oggetti potranno essere presi uno alla volta e necessiteranno di essere decodificati con determinati materiali per ottenerne la ricompensa. Ogni ricompensa corrispende ad un’arma di tipologia diversa, con una caratterizzazione stilistica molto ispirata. I materiali richiesti (fino a un massimo di tre pezzi per tipo) dovranno essere usati nella loro forma caricata: per fare ciò dovrete ottenere gli oggetti base, accumularne dieci e poi trasformali da Fratello Vance in un pezzo caricato. Una volta ottenuti i materiali caricati necessari a decodificare la Profezia, potrete portarla alla Forgia ed ottenere l’arma corrispondente. Collezionare tutte le dodici armi vi terrà occupati per molte ore visto che le attività da cui ottenere i materiali base sono molte e il drop di questi ultimi non è sempre assicurato.
Per quanto riguarda il nuovo raid de La maledizione di Osiride invece, ci troviamo di fronte ad un’attività davvero insolita e controversa. Per la prima volta nella storia di Destiny arriva un mini raid composto da soli tre step ambientato nello stesso ecosistema del raid principale. Le meccaniche introdotte e la caratterizzazione artistica e stilistica sia dei luoghi sia del boss sono una delle cose migliori di questa espansione; d’altro canto, questi fattori si scontrano con la brevità dell’attività: con un team affiatato la si completa in due ore senza conoscerne le meccaniche. Alla scarsa longevità del mini raid si affianca anche la pochezza delle ricompense, consistenti in un restyling delle armature del raid principale e alcune nuove armi. Entrambe queste attività, dunque, faticano a risollevare un end-game che rimane troppo legato alle attività del gioco base, aggiungendo un tedioso farming di materiali, peraltro senza assicurarne l’ottenimento alla fine delle attività.
Destiny 2 fashion weeks
Il lato positivo de La maledizione di Osiride risiede nelle nuove armi e nuove armature leggendarie ed esotiche, comprensive anche dei corrispondenti decori. Collezionare il nuovo armamento esotico è obiettivamente una delle parti più divertenti sin da Destiny, non tanto per l’efficacia di alcuni di essi quanto per potersi pavoneggiare con amici e nemici equipaggiando i pezzi più belli e ricercati. Oltre al nuovo armamento esotico e all’introduzione dei decori per le armature esotiche, fanno il loro ritorno anche i decori per le armature leggendarie; essi saranno presenti per i set più importanti: Avanguardia, Crogiolo, Fazioni, Stendardo di Ferro, Prove dei Nove e anche il nuovo set del mini raid.
Ogni pezzo di armatura avrà un decoro specifico che richiederà il completamento di una sfida specifica per essere sbloccato. Una volta ottenuto per la prima volta, il decoro sarà attivo su ognuno dei vostri personaggi, e potrà essere attivato e disattivato a piacimento. Anche in questo caso, come per gli armamenti esotici, il gioco vale la candela e passare del tempo a completare le sfide di determinati armamenti vi permetterà di ottenere delle bellissime versioni di alcune armature (Nuova Monarchia, ndr).
La maledizione di Osiride arriva sul mercato come prima espansione di Destiny 2, con il peso di dover risollevare un end-game fonte di critiche dalla maggior parte della community. La volontà di proporre contenuti nuovi da parte di Bungie è indubbia, ma ci sembra altamente improbabile che possano trascinare i Guardiani fino alla prossima espansione primaverile. Visto lo stato attuale del gioco, e le possibilità che esso ha, l’introduzione di eventi come l’imminente Aurora dovranno essere la fonte di freschezza di cui i giocatori necessitano. Non tutto è da buttar via, molte idee – come ad esempio le Profezie o il mini raid – sono dei buoni spunti da cui partire, se e solo se verranno modificati e migliorati.
Pro
- Personaggi e ambientazioni artisticamente ispirati
- Profezie e mini raid sono buoni spunti...
- Nuovo armamento ben caratterizzato
Contro
- Trama senza mordente
- ... andrebbero però rivisti e migliorati
- End-game ancora troppo legato alle attività del gioco base