Destiny 2: I Rinnegati – La recensione
Abbiamo giocato a fondo Destiny 2: I Rinnegati, l’espansione maggiore di Destiny 2 uscita il 4 settembre. Le aspettative erano diverse dato che il percorso del secondo capitolo della saga Bungie non aveva fin qui saputo tenere incollati allo schermo i giocatori. Dunque con molte paure ma allo stesso tempo aspettative, ci siamo avvicinati a quella che a tutti gli effetti potrebbe essere la rinascita di Destiny 2 o la sua pietra tombale definitiva. Senza ulteriori indugi scopriamo assieme le nostre impressioni.
Uno dei principali difetti che avevamo riscontrato in La Maledizione di Osiride e La Mente Bellica era la scarsa profondità e longevità della trama, la quale in maniera molto frettolosa trattava temi e personaggi importanti per la lore. Una delle principali curiosità riguardo Destiny 2: I Rinnegati era sicuramente quella riguardante la gestione della narrativa e di figure colossali come Cayde-6, Uldren Sov e la Regina degli Insonni Mara Sov. Ebbene, finalmente in questa espansione Bungie sembra davvero essersi ricordata i motivi per cui il primo Destiny riuscì ad appassionare così tante persone. Ritmo, pathos, qualità della scrittura, tutti gli elementi ora si muovono in sincrono rendendo il pacchetto della campagna un grande prodotto. Anche la longevità ci è sembrata congrua per rendere giustizia agli elementi e ai personaggi trattati; i Baroni, Uldren, gli Insonni, tutti hanno un ruolo definito che viene spiegato e mostrato durante le missioni. Inoltre le Avventure, che nelle precedenti uscite risultavano davvero marginali, guadagnano un ruolo centrale. Tutto ciò è amplificato dal ritorno del Grimorio, questa volta in-game attraverso una sezione apposita dei Trionfi; questa soluzione finalmente esalta il lavoro di scrittura degli sviluppatori, permettendo agli interessati di immergersi a fondo nell’universo creato da Bungie. La vendetta di Cayde-6 è un piatto che ogni Guardiano assaporerà nel modo che preferisce e Uldren Sov ha i giorni contati; nelle profondità della Cintura di Asteroidi però si nasconde un male più grande e pericoloso, che ha costretto gli Insonni a rinunciare alla loro casa. Sta a voi ora immergervi in questo grande ritorno della narrativa di Bungie.
Un altro degli aspetti che più interessava la community era il sandbox. Alcune scelte effettuate sin dal lancio avevano reso complicate alcune attività e ridotto all’osso la ricerca di armi con il cosiddetto “God Roll” (un’arma droppata con i perk migliori e più potenti possibili) data l’assenza dei perk casuali. Ebbene, già dal 28 agosto, una settimana prima del lancio dell’espansione, il sandox di Destiny 2 è stato modificato in modo da venire incontro alle esigenze dei giocatori. I perk casuali sono ritornati e diverse meccaniche come il sistema di slot armi sono state riviste. Con l’uscita dell’espansione, invece, altre piccole modifiche al sandbox sono state introdotte: ora armi e armature hanno un nuovo sistema di modifiche che non influisce più sul Livello Luce ma agisce come i perk, ovvero offrendo una nuova caratteristica unica all’oggetto su cui viene applicata la modifica. Scegliere dunque la modifica adatta per ogni situazione è fondamentale. Slot armi, perk casuali, nuovo sistema di modifiche conferiscono una profondità immensa che garantisce ai giocatori diversi motivi per affrontare e ripetere in maniera continuativa le attività giornaliere e settimanali. Sembra una banalità, ma non lo è: un gioco come Destiny 2 ha bisogno di questi stimoli per sopravvivere nel tempo. A chiudere il cerchio delle novità riguardanti il sandbox, l’introduzione degli archi e le nuove super abilità. Questa nuova categoria di armi cambia drasticamente l’approccio a tutte le attività aumentando non solo la varietà di scelta ma anche ponendo un focus sull’abilità di fare danno critico e colpi precisi, ancor più che coi cecchini. Per quanto riguarda le nuove super abilità invece, si tratta sì di nuove super ma non di nuovi elementi. Ogni tipologia di super (arco, solare, vuoto) avrà un nuovo ramo che introdurrà un nuovo modo di approcciarsi all’utilizzo di queste devastanti mosse. Che siate cacciatori, stregoni o titani avrete di che divertirvi: ogni super è pensata per offrire un nuovo approccio nelle diverse attività disponibili aumentando la possibilità di creare team più assortiti e strategicamente anche più efficaci.
L’end-game è un elemento fondamentale, e Bungie lo sa. Gli errori commessi finora nella gestione di questa parte del gioco non sono stati commessi nuovamente, e finalmente ci troviamo di fronte a un insieme di misteri, attività e meccanismi degni del nome end-game. Non stiamo parlando delle quest esotiche, che, nonostante siano aumentate e tengano incollati allo schermo per molto tempo, da sole non sono sufficienti a sostenere tutta la parte finale di un titolo così ricco. La nuova modalità Azzardo e la nuova zona La Città Sognante sono il vero fulcro end-game. La prima è una modalità ibrida PvEvP in cui due squadre da quattro giocatori si affronteranno in una sfida a sconfiggere il più velocemente possibile il boss della sua area con la possibilità ogni tanto di invadere la sessione avversaria per disturbare i vostri nemici, il tutto al meglio dei tre round. Di questa modalità si è visto e parlato tanto, ma la sua efficacia non è misurabile se non provandola. Ve lo diciamo subito: giocata in squadra da assuefazione. Divertente, frenetica, impegnativa e profonda nelle meccaniche e nelle strategie, Azzardo è ad oggi una delle migliori modalità introdotte da Bungie non solo per quanto riguarda Destiny 2: I Rinnegati. La Città Sognante invece è una zona completamente end-game piena di segreti, sbloccabile solo dopo aver completato la campagna. Nessuno vi spiegherà nulla in questo luogo: Petra Venj sarà il vendor e vi offrirà anche delle taglie, ma sul come completare attività o risolvere enigmi nessuno vi darà indicazioni. Gli stimoli in questo luogo sono inimmaginabili e le quantità di attività anche. Non solo il Pozzo Cieco, ibrida attività che unisce il Protocollo d’Intensificazione alla vecchia Corte di Oryx, ma anche attività che richiedono esplorazione e ingegno per essere trovate nella mappa.
Infine vi è il raid, l’attività principe dell’end-game di Destiny. L’ “Ultimo Desiderio“, questo il nome del Raid de I Rinnegati, è sorprendente per fascino, profondità e difficoltà. Le meccaniche degli scontri con Kalli, Suro Chi, Morgeth e infine Riven oltre a essere ben congeniate sono anche estremamente stimolanti. La difficoltà del raid inoltre è finalmente tornata ad essere molto alta (livello Luce consigliato di 550, per partecipare e finire il primo step dunque necessiterete di almeno 540) e questo ha prodotto non solo un dilatamento dei tempi di completamento – 19 ore ci sono volute al primo team al mondo per completarlo – ma anche una riduzione delle possibilità per gran parte dei giocatori di completare l’attività nelle primissime settimane di gioco. Il fascino che ha avvolto fin da subito la Città Sognante ha raggiunto il suo apice nel raid Ultimo Desiderio, che ad oggi è l’attività più esaltante, intrigante e ripiena di lore di tutto Destiny 2. Infine come ciliegina sulla torta, il fatto che da oggi in avanti la Città Sognante cambierà costantemente in base alle azioni dei giocatori, con missioni che si sbloccheranno nel tempo, e misteri che necessiteranno di diverse azioni della community per essere svelati.
Destiny 2: I Rinnegati sancisce il definitivo ritorno di Destiny 2. Questa espansione, ad oggi, non solo è la migliore prodotta da Bungie per fascino e mistero, ma è anche la più nutrita in termini di attività e ricompense. Un’avventura solida e ben diretta, un end-game vario e profondo e una qualità altissima nella scrittura di quest principali, sub-quest e assalti. Se vogliamo trovare il pelo nell’uovo, l’unico difetto è che il PvP (all’infuori di Gambit) andrebbe migliorato sia nella qualità che nei tempi del matchmaking. Bungie ha finalmente ripopolato i server di Destiny grazie a questa espansione; ora il percorso sarà meno in salita, ma la storia insegna che il segreto non è tanto arrivare al successo, quanto mantenerlo..
Pro
- Campagna soddisfacente
- End-game vario e profondo
- Raid difficile ed esaltante
- Narrativa e ambientazione affascinanti
Contro
- Matchmaking PvP ancora laborioso