Demon Gaze II – Recensione
Uno dei più grandi pregi di Demon Gaze II è il suo non perder tempo in tutorial esasperanti, spiegando tutto con chiarezza ma con la giusta gradualità, senza soffocare o annoiare neppure i giocatori nuovi al genere. Fin dall’avvio del menu principale, che si stia giocando da Playstation 4 o Playstation Vita cambia poco, l’impatto iniziale è sicuramente quello di un gioco dall’animo old school, per quanto “rinfrescato” per risultare appetibile alla più ampia fetta di pubblico.
Come prima cosa va evidenziata una buona pool di difficoltà selezionabili, così che anche i meno avvezzi possano esser messi nelle condizioni di portare a termine l’avventura. In secondo luogo, le già citate sezioni tutorial non sono invasive come ci si potrebbe aspettare. Demon Gaze II non è certo un titolo frenetico e per goderne appieno è comunque necessario assistere a lunghe conversazioni tra i vari comprimari e dedicarsi al farming di livelli ed equipaggiamenti, ma vista la mole di feature presenti, tutto viene introdotto e illustrato con ben gradita semplicità.
Dopo aver selezionato nome e aspetto del proprio alter ego, il giocatore viene subito catapultato in una situazione di pericolo, da cui riuscirà a fuggire con un’uscita di scena in grande stile. La narrazione di Demon Gaze II presenta ovvi punti di connessione col precedente capitolo e anche il ritorno di alcuni personaggi, ma gli eventi presentati sono quasi del tutto indipendenti e non richiedono conoscenze pregresse del brand.
Demon Gaze II è un JRPG dungeon crawler, in cui il protagonista, o Demon Gazer, viene accompagnato nell’esplorazione dai demoni sconfitti e “convertiti” al suo volere durante l’avventura. Il party, composto dal Gazer e quattro demoni, deve affrontare incontri casuali e non, mentre avanza all’interno di dungeon, sempre più colmi di trappole e passaggi segreti man mano che si avanza nella storia. Le mappe dei labirinti sono discretamente estese ma non altrettanto varie in struttura, al punto da risultare abbastanza monotone in endgame.
I vari personaggi hanno a disposizione numerose abilità e tecniche, offensive e difensive, la cui efficaci dipende dalle debolezze e resistenze avversarie. Va da sé che in titoli del genere l’equipaggiamento è la chiave per il successo e scendere in campo senza una squadra equilibrata e armata di tutto punto difficilmente porterà esiti felici. I vari pezzi equipaggiabili sono acquistabili in negozio o (e questa è l’unica opzione nel caso dei quelli più potenti e avanzati) “droppati” dai Demon e Star Circle, ovvero punti specifici dei dungeon all’interno dei quali, sacrificando apposite gemme, sarà possibile sconfiggere degli avversari e impossessarsi del loro loot. Ovviamente maggiore la rarità della gemma sacrificata, maggiore la pericolosità della creatura, migliore l’equipaggiamento ottenuto.
Le entità che man mano si sottometteranno al Demon Gazer hanno nomi ispirati alle costellazioni e la loro efficacia in battaglia dipende da numerosi fattori: oltre al già citato equipaggiamento, i demoni (quasi tutti dall’aspetto di procaci signorine diversamente vestite) avranno statistiche e abilità disponibili a seconda della loro forma in battaglia “umana” o “demonizzata” e dal livello di affinità con il protagonista. Demon Gaze II ha infatti al suo interna anche una spolverata di dating sim, con missioni e banter opzionali che permettono di fare amicizia con le magiche creature, facendo risvegliare i loro poteri sopiti.
Esattamente come nel caso del protagonista, a ogni level up il giocatore ha piena libertà di assegnare i skill point dei demoni alle varie statistiche disponibili, la qual cosa non creerà comunque grosse differenze se non alle difficoltà più alte e/o nel contenuto avanzato, dato che il “peso specifico” degli equipaggiamenti risulterà sempre prevalente.
Oltre quindi alle tecniche e magie ottenute tramite potenziamento (questo vale anche per il personaggio principale, la cui Tendenza scelta durante la creazione lo indirizzerà verso questo o quel tipo di build) Demon Gaze II offre anche il Demon Cross, un “attacco turbo” grazie al quale il protagonista e un demone si fonderanno temporaneamente, portando a segno attacchi devastanti. Il risultato della fusione dipende ovviamente dal demone selezionato, mentre la sua durata ed efficacia è legata allo Star Gauge.
Quest’ultimo è un elemento fondamentale all’interno della strategia di combattimento: ogni azione eseguita dai demoni in forma demonizzata lo ridurrà, mentre i turni in forma umana lo ripristineranno. Una volta esaurito lo Star Gauge, le creature saranno forzate a prendere la loro forma meno terrificante e non sarà ovviamente possibile utilizzare le abilità legate alla Demonized Form, men che meno il Demon Cross.
Le battaglie più ostiche devono quindi essere pianificate con una certa lungimiranza, visto che la vittoria sarà improbabile nel caso si carichi a testa bassa un nemico di cui non si conosce la forza.
Con oltre 15 demoni disponibili nel corso dell’avventura, ciascuno provvisto di abilità, punti di forza e debolezza unici e quel pizzico di fanservice che non guasta mai, Demon Gaze II ha tutte le carte in regola per conquistare il cuore degli appassionati del genere. Il doppiaggio è ben realizzato anche in lingua inglese, mentre l’accompagnamento musicale non brilla per quantità di tracce, ma tutte risultano orecchiabili e difficilmente stancheranno, anche durante le sessioni di gioco più lunghe.
A tal proposito, non si possono non citare i punti dolenti del titolo: il primo è lapalissiano e riguarda il design poco ispirato e ancor meno vario delle creature affrontate; anche le animazioni dei loro sprite non sono certo il massimo per un titolo di questi anni e ricordano un po’ troppo una puppet animation da After Effect, mentre sarebbe bastato mantenere i disegni statici – come in molti altri titoli sulla stessa falsariga – per evitare sgradevoli effetti di bouncing stirato.
Anche la componente endgame del titolo non risulta molto ispirata, la qual cosa sommata a scontri in grado di superare agevolmente i dieci minuti di durata potrebbe far storcere il naso anche ai puristi, risultando più logorante e ripetitiva che effettivamente complessa da portare a termine. Nel complesso comunque si tratta di sfide impegnative quanto basta e che vedranno anche il ritorno di creature già note a chi ha avuto modo di giocare il primo Demon Gaze.
Demon Gaze II non è un titolo per tutti: a dispetto di una OST di buona fattura e un combat system valido, il resto del gioco è estremamente grezzo e poco originale. Si tratta senza dubbio di un prodotto indicato ai fan del genere, “affamati” di dungeon crawler molto vecchia scuola e disposti a grindare ore e ore nel post crediti per completare labirinti e battaglie opzionali, mentre i neofiti curiosi potrebbero dargli una chance, a patto di sapere cosa aspettarsi una volta avviato il software.
Pro
- Colonna sonora ispirata
- La storia ha guizzi interessanti
- Un dungeon crawler vecchia scuola...
Contro
- ... forse troppo
- Graficamente si trova di meglio
- Endgame realizzato pigramente