Deliver Us The Moon – Recensione
Nel corso degli ultimi decenni il genere fantascientifico ha incuriosito migliaia di persone in qualunque contesto, dalla letteratura al cinema e dal piccolo schermo al settore videoludico. In quest’ambito si sono visti spesso scenari sci-fi apocalittici (o piuttosto fantasiosi) e, più raramente, opere dai tratti più verosimili. Deliver Us The Moon, sviluppato da KeokeN Interactive e pubblicato da Wired Productions, si pone a metà strada.
Il titolo è ambientato in un futuro non troppo lontano dal nostro periodo storico e vede il genere umano alle prese con l’esaurimento di tutte le risorse energetiche della Terra. Non trovando altre soluzioni, alle varie nazioni non resta che fondare la World Space Agency, un’agenzia spaziale internazionale che si pone come obiettivo la ricerca di nuove fonti di energia e le troverà solamente nelle profondità del suolo lunare. I coloni estraggono e inviano le risorse sulla Terra, che ricade nella crisi energetica nel momento in cui la colonia lunare interrompe ogni tipo di comunicazione e consegna.
Un astronauta inviato in solitaria sul satellite ha il compito di ricostruire l’intera vicenda e capire se è possibile riprendere l’estrazione di risorse. Deliver Us The Moon non rivela troppi dettagli in maniera esplicita, tant’è che per comprendere tutta la situazione è necessario mettere assieme i pezzi attraverso audiodiari, ologrammi, email e appunti analizzati nel corso dell’esperienza. Si tratta di una tecnica narrativa non certo nuova, ma è probabilmente quella che meglio si sposa con la natura del titolo stesso. Il viaggio dell’astronauta sulla superficie lunare è infatti completamente solitario. Non c’è nessuno con cui parlare o da cui ricevere aiuto, e si può avere un quadro generale soddisfacente della storia solo raccogliendo informazioni e rielaborandole in autonomia.
Non va dimenticato, inoltre, che l’astronauta controllato dal giocatore è completamente privo di caratteristiche. Sembra infatti un sorta di proiezione dell’utente, un vestito – o una tuta spaziale – indossato unicamente per compiere la missione. La storia scritta per Deliver us the Moon, che presenta purtroppo qualche buco narrativo, è ben lontana dalla perfezione – nonostante sia interessante e apprezzabile – e il titolo sembra reggersi soprattutto su altri due aspetti: l’ambientazione e il comparto sonoro. La colonna sonora si alterna al silenzio, l’elemento maggiormente presente in tutto il corso del gioco. Esso è interrotto solo dai rumori di dispositivi e macchinari e rende ben evidente la sensazione opprimente di isolamento e solitudine all’interno degli insediamenti.
La Luna, è noto, ha sempre affascinato l’essere umano ed è curioso come anche in quest’opera assuma le vesti di un personaggio, caratterizzata sicuramente più del nostro vuoto, solo e piccolo astronauta. Alla Luna sono spesso state attribuite caratteristiche umane o divine – per i greci, ad esempio, era Selene, ma cambiava nome in basse alla fase in cui si trovava – e quella curiosità che ha portato l’uomo a volerla raggiungere non è certo comparsa all’improvviso. Sul satellite ci si è arrivati solo il 20 luglio 1969, evento che, tuttavia, non ha esaurito quell’immortale curiosità. E non è venuta meno, ovviamente, la consapevolezza dell’influenza della Luna sui “fenomeni terrestri”. La Terra e la Luna sono quindi strettamente legate e Deliver Us The Moon ci porta su di una superficie ancora una volta indispensabile alla sopravvivenza del genere umano. Non solo il satellite influisce su coltivazioni, maree e periodi di caccia, ma custodisce addirittura una riserva di materiali in grado di far uscire l’umanità da una grave crisi energetica.
L’ambientazione è la colonna portante dell’intero progetto e ci mostra una serie di strutture – hub, antenne e stazioni – realizzate dall’uomo tra un cratere lunare e l’altro, ma anche sotto questo aspetto si sarebbe potuto fare di meglio. A una realizzazione generale degli ambienti apprezzabile si accostano, purtroppo, una serie di difetti dettati, senza alcun dubbio, da limiti tecnici. Ciò è evidente soprattutto in scene che, per la loro importanza, dovrebbero essere maggiormente rifinite; osservare la Terra con le texture non completamente caricate, mentre ci si dirige sulla Luna, lascia parecchio l’amaro in bocca. Chiaramente si tratta di piccolezze su cui si può soprassedere e, ad essere più grave, è invece la presenza di bug che impediscono di proseguire nell’avventura. Trovarsi bloccati a causa di una porta che non si apre, sebbene il gioco ne preveda l’apertura, non è certo entusiasmante e siamo stati costretti a ricorrere alla sezione “capitoli” presente all’interno del menù principale per poter proseguire. Il titolo non dispone infatti di un sistema di salvataggio manuale e non è possibile ripristinare i salvataggi precedenti, considerando che vengono sovrascritti di volta in volta.
Purtroppo Deliver Us The Moon deve fare i conti non soltanto con i limiti tecnici – pur sempre legittimi data la natura a basso budget del gioco – ma anche con quelli legati al gameplay stesso. Pur essendo coerenti con il contesto, le meccaniche di gioco sono tutte già viste e non mettono mai veramente alla prova il giocatore. Si tratta sempre di dirigersi vero un computer, rendersi conto che la procedura da avviare non può essere inizializzata e partire alla ricerca di un modo per risolvere il problema. Per trovare ciò che serve occorre infatti risolvere enigmi o puzzle, ma non sono mai troppo complicati e differenti tra loro. Gli sviluppatori hanno anche inserito qualche sezione stealth che serve probabilmente a cercare di innalzare il livello di sfida, ma resta comunque a livello basilare. A questo proposito, la longevità complessiva del gioco risulta completamente azzeccata. Deliver us the Moon può essere affrontato nell’arco di quattro o cinque ore e non c’è dubbio che una durata maggiore sarebbe apparsa eccessiva.
Il gioco rilasciato da Wired Productions arriva su Xbox One e PlayStation 4 non certo in forma smagliante, dovendo fronteggiare una serie di problematiche abbastanza fastidiose e un gameplay decisamente poco brillante. Deliver Us The Moon rimane però un titolo degno di essere affrontato: offre una storia che riuscirà a incuriosire gli appassionati di fantascienza e, nonostante i limiti, sensazioni uniche grazie all’ambientazione lunare ma anche alla colonna sonora – che ricorda vagamente quelle di Gravity e Interstellar – e, soprattutto, al silenzio in cui ci si trova immersi.
Pro
- Ottima ambientazione
- Colonna sonora molto curata
- Sapiente uso del silenzio e dei rumori ambientali
- Durata non eccessiva
Contro
- Gameplay poco vario
- Texture in qualche caso poco definite
- Presenza di bug che a tratti costringono a ricaricare la partita per proseguire