Defiance – Defiance
In principio fu la Tv
Mostrato per la prima volta nel giugno del 2011 in occasione dell’Electronic Entertainment Expo, e confermato l’anno successivo grazie a nuovi trailer e annunci al Gamescon, Defiance (disponibile, oltre che per PS3, anche per Xbox 360 e Pc) rappresenta un tentativo originale di fondere intrattenimento cinematografico (televisivo, in questo caso) con quello videoludico. Il titolo della Trion Worlds, il cui sviluppo è costato 70 milioni di dollari, si discosta dai classici Tie-in (i prodotti videoludici tratti da opere cinematografiche; esatto, proprio quelli che nell’80% dei casi si rivelano un’occasione persa) proponendo un interessante incrocio tra MMO (Massively Multiplayer Online), sparatutto e serie Tv.
Watch the show, play the game, change the world
La storia di Defiance si svolge parallela all’omonima serie Tv di Rockne S. O’Bannon, trasmessa in America da SyFy e ancora inedita in Italia, e si ispira al più classico schema del conflitto tra umani e alieni, che vede i primi alle prese con l’invasione dei secondi (qualcuno ha detto Visitors?).
In un futuro abbastanza vicino il sistema solare dei Votans viene distrutto da una collisione stellare, ai superstiti rimasti non resta quindi che riunirsi in 7 razze e darsi a una decorosa fuga all’interno di numerose astronavi. Nel loro vagare nello spazio profondo, i Votans, tanto per cambiare, incrociano la rotta del pianeta Terra e, credendolo disabitato, decidono di stabilirvi le loro colonie, mandando in avanscoperta alcuni dei loro e lasciando gli altri in ipersonno all’interno di astronavi stazionarie nell’orbita terrestre. Appena giunti sul nostro allegro pianeta, i Votans si rendono conto che non è poi così disabitato, dal momento che miliardi di umani sono giustamente alquanto innervositi da questa violazione di domicilio. Fallito il tentativo di raggiungere una pacifica convivenza, anche a causa di un grave incidente diplomatico che non vi diciamo per evitare spoiler, tra umani e alieni scoppia una furiosa guerra mondiale che, grazie anche alle ineguagliabili tecnologie di cui dispongono i Votans, nel giro di qualche decina d’anni trasforma la Terra in una desolata distesa post-atomica. Dal momento che il mutare delle condizioni del pianeta ha portato all’estinzione della flora e della fauna terrestri, e alla nascita di nuove, pericolosissime specie viventi, i contendenti decidono finalmente di non massacrarsi più a vicenda e si concentrano sulla sopravvivenza, cercando di salvare il salvabile. Fin qui la trama della serie televisiva, mentre il titolo della Trion Worlds si svolge alcuni anni dopo, in un pianeta Terra in cui, oltre a lottare per sopravvivere come dicevamo prima, i superstiti, sia umani che alieni, lottano per accaparrarsi le risorse tecnologiche delle astronavi Votans. Queste, infatti, sono ormai ammassate in orbita libera nell’atmosfera terrestre, e dai loro detriti si staccano a volte macchinari e tecnologie aliene che precipitano sulla Terra sotto forma di Arkfalls, artefatti che variano tra armi avveniristiche, crediti, munizioni e addirittura forme di vita aliena – ovviamente grosse, pericolose e parecchio nervose. Agli ordini di Karl von Bach, amministratore delle industrie omonime e classica figura del miliardario che ha trovato il modo di arricchirsi in tempo di guerra, vestiremo i panni di un mercenario nel recupero di tali artefatti, un Ark hunter praticamente, nel tentativo di recuperare il maggior numero di Arkfalls, svolgendo nello stesso tempo numerose missioni di sopravvivenza. L’originalità del titolo videoludico sta nel procedere di pari passo con le puntate della serie Tv, tramite numerosi aggiornamenti di trama (gratuiti, mentre gli altri, quali nuove armi e missioni, sono a pagamento), anche se spesso rimane l’impressione che le due storie non sembrino avere molte concordanze.
Massively Multiplayer Shooter
La giocabilità di Defiance ne rappresenta l’aspetto più complesso. I ragazzi di Trion Worlds hanno infatti unito le caratteristiche di un frenetico sparatutto in terza persona alle meccaniche online di un MMO, tentando di condire il tutto con un poco di meccaniche GDR. Inizialmente ci viene chiesta la creazione del personaggio, non molto complessa ma in grado di metterci subito al centro dell’azione senza perdere troppo tempo, anche se i puristi sentiranno la mancanza di una caratterizzazione più profonda (sebbene in seguito la situazione migliorerà col procedere dell’avventura). Non esistono classi tra cui scegliere, ma solo 4 talenti base, ai quali si uniranno numerose abilità offensive e difensive sbloccabili con l’esperienza. Un sistema, quindi, che permette ai personaggi di non avere limiti di abilità o specializzazione, ma non aspettiamoci la complessità e la profondità di un World of Warcraft. Il nostro personaggio viene anche dotato di un EGO potenziato, che non indica una grave forma di egocentrismo ma bensì un Environmental Guardian Online, ossia una sorta di amplificatore muscolare neurologico (creato, guarda caso, dalla von Bach industries) in grado di migliorare notevolmente le prestazioni in combattimento. Molti altri potenziamenti poi, e qui troviamo un’altra idea originale del titolo, si possono sbloccare scoprendo codici nascosti nei filmati e nei blog ufficiali disponibili su internet. Il nostro intrepido Ark hunter verrà quindi gettato nel bel mezzo di quella sterminata arena di combattimento che è diventata il pianeta Terra, aiutato in questo da numerose armi modificabili, tra fucili, mitra, lanciamissili, l’intero campionario del guerrafondaio futuristico, mezzi agili come le quad-bike e persino uno scudo ricaricabile mutuato direttamente da Halo. La nostra avventura ruota interamente intorno alla componente multiplayer, e non potrebbe essere altrimenti, visto che il titolo funziona esclusivamente online (a distanza di un mese dall’uscita del titolo, già vi erano un milione di utenti registrati). Niente campagne in singolo quindi, e già che ci siamo dimentichiamoci anche la localizzazione in italiano: qui è tutto in inglese (o francese e tedesco).
Il grosso delle missioni riguarda i già citati Arkfalls, che cadono sul pianeta in modo casuale, e il cui recupero costituisce la parte più frenetica e divertente di Defiance: appena cadono sulla terra tutti li vogliono, e si sviluppano gustose e interessanti variazioni tra tutti contro tutti, squadre contro singoli e Ark hunters solitari contro tutti. Questi recuperi possono essere affrontati con il solo nostro personaggio, o unendosi ad altri gruppi di utenti; scelta preferibile quest’ultima dal momento che alcuni nemici sono veramente resistenti e possono essere battuti solo in gruppo. Tra questi notiamo dei simpatici Hellbugs, insettoni giganti che fanno molto Starship Troopers, i cui rifiuti organici permettono di ottenere l’unica forma di energia ormai disponibile. Altre missioni non si allontanano di troppo dai classici salva Tizio, attiva il macchinario 1, uccidi tutti gli alieni in un’area, distruggi il macchinario 2 e così via. Sembrerebbe tutto abbastanza vario, e di certo in un MMO non si pretende di avere missioni troppo complesse e trame profonde, ma, nonostante la curiosità di andare avanti, la noia rischia comunque di prendere il sopravvento, specialmente nel caso di lunghe sessioni. Una variante è costituita dal fatto che la storia, i personaggi e gli scenari cambiano anche quando siamo disconnessi, oltre che dall’immancabile Deathmatch (che soffre forse di un’eccessiva carenza di arene disponibili) e da una modalità chiamata Shadow War, nella quale decine di utenti si riuniscono in due enormi squadre che si contendono gli Arkfalls. Molte missioni (che spesso mancano di un minimo di tattica e in cui è sufficiente sparare a qualsiasi cosa si muova) si svolgono in automatico e in comune con gli utenti che le attivano, in un sistema sicuramente comodo, che non richiede la creazione di gruppi e di stanze, ma che manca di quel senso di cooperazione tipico di molti altri MMO. Gli avversari sono abbastanza numerosi e vari, tra alieni, insetti, enormi mutanti e altri utenti (molti di loro, infatti, non sono lì per aiutarci, ma per accaparrarsi i migliori Arkfalls a ogni costo). Gli avversari controllati dalla CPU rappresentano un livello di sfida il più delle volte equilibrato, senza sbalzi tra eccessiva facilità e frustrante difficoltà, anche se talvolta l’intelligenza artificiale degli alieni lascia a desiderare. Alcuni nemici sono infatti in grado di avvertire la nostra presenza anche a 100 metri di distanza mentre siamo nascosti dietro una collina, al contrario di altri che non ci noteranno nemmeno se gli passiamo davanti riempiendoli di piombo. In definitiva la giocabilità di Defiance costituisce l’aspetto migliore del titolo, e l’originale incrocio tra shooter e MMO funziona abbastanza bene, aiutato da un sistema di controllo abbastanza gestibile (anche se l’accoppiata mouse-tastiera rimane la scelta migliore in questo genere di prodotto) e dalla brevità e immediatezza delle missioni,
Armi, esplosioni e alieni
Con il lato tecnico di Defiance ci troviamo forse nella parte meno riuscita del prodotto. I modelli poligonali di protagonisti e avversari infatti, pur se abbastanza riusciti e fluidi, risentono del lungo periodo di sviluppo del titolo Trion Worlds (iniziato nel 2008). Nonostante il gradevole design di alcuni alieni, infatti, le ambientazioni (poco varie, e che non incoraggiano all’esplorazione) e le texture sembrano mutuate da Fallout: New Vegas, un titolo vecchio ormai di tre anni. Anche le animazioni dei personaggi (tra i quali troviamo i due protagonisti della serie Tv) risultano spesso legnose e poco espressive. Nulla che possa minare l’esperienza generale, ma rimane la netta impressione di un titolo il cui versante tecnico non sia minimamente all’altezza delle produzioni più recenti (anche se il discorso migliora nella versione Pc). Il lato sonoro rimane ancorato anch’esso alla sufficienza, con doppiaggi in inglese abbastanza curati, musiche poco incisive ma nemmeno troppo invasive, ed effetti sonori nella media, tra esplosioni, urla e spari. Il vero tallone d’Achille del comparto tecnico di Defiance, e del titolo in generale, sono i numerosi bug presenti, specialmente nelle prime settimane successive all’uscita del titolo; chi scrive ha dovuto aspettare due settimane tra patch e aggiornamenti vari, prima di poter iniziare l’avventura. Ancora oggi l’esperienza risulta minata dai continui aggiornamenti, molti dei quali necessari per mantenere Defiance in parallelo con l’omonima serie Tv, e non sono rari i momenti in cui ci si disconnette e si spegne la PS3 solo perché ci si è stancati di fissare una schermata di aggiornamento. La stessa natura MMO del titolo, in cui decine anzi centinaia di utenti si trovano immersi in un’azione sparatutto frenetica e spesso caotica, talvolta appesantisce la connessione, rallentando l’esperienza. La situazione oggi è ovviamente molto migliorata, ma potrebbe ancora scoraggiare gli utenti meno dotati di pazienza.
Serie televisive videoludiche
Defiance è un titolo che, per la sua stessa natura, non rende il massimo su console. Poco adatto a chi cerca un MMO con missioni articolate, trama complessa e profonda caratterizzazione dei personaggi, piacerà agli ammiratori della serie Tv, a chi apprezza le ambientazioni post-apocalittiche e gli sparatutto in genere. Parte lento, in gran parte a causa dei continui e numerosi aggiornamenti necessari, ma potrebbe migliorare in futuro, grazie anche al supporto costante degli sviluppatori finora impegnati soprattutto a correggerne i troppi bug iniziali.
Soffre forse di un’eccessiva piattezza nelle meccaniche MMO e di una lieve monotonia nelle missioni, ma ha dalla sua la giocabilità, l’immediatezza e il divertimento senza troppe regole (adatto a sessioni non troppo lunghe), la cura riposta nella realizzazione della componente sparatutto e l’assenza della necessità di un abbonamento pagato. L’incrocio tra prodotto videoludico e televisivo aumenta il senso di partecipazione ed è abbastanza riuscito, inoltre agli sviluppatori bisogna riconoscere l’indubbio coraggio nel voler proporre su console una tipologia di prodotto in genere limitata all’ambiente Pc.