Death end Re;Quest: Recensione
Death end re;Quest è l’ultimo titolo targato Compile Heart, disponibile su PlayStation 4. Se siete familiari con questa compagnia è sicuramente grazie alla serie JRPG di nicchia Neptunia. Questa volta, però, Compile Heart cambia le carte in tavola e sforna un JRPG a turni dall’atmosfera e modus operandi differente dal solito.
Lo scopriamo insieme in questa recensione.
Lotte tra vita reale e virtuale
La prima enorme differenza che riscontriamo tra Death end re;Quest e la moltitudine di titoli di Compile Heart è l’impatto iniziale, tra cutscenes crude e macabre in grado di spiazzare facilmente il giocatore. Forse un incubo, o forse no, è ciò che pervade Shiina Ninomiya, eroina del titolo: di questa giovane donna non si hanno più notizie da mesi e Arata Mizunashi, protagonista e amico intimo di Shiina, non si da pace. I due sono esperti programmatori di videogiochi e colleghi presso la stessa compagnia videoludica, la cui sede è a Tokyo.
Shiina è la mente che ha dato vita a World’s Odyssey, un MMORPG a realtà aumentata al quale Arata e altri colleghi hanno notevolmente contribuito per realizzarlo. Tuttavia, poco tempo dopo la scomparsa di Shiina, World’s Odyssey ha cominciato a mostrar diversi bug, i quali hanno alterato notevolmente l’IA del videogioco e, per qualche oscura ragione, influenzato anche i giocatori nel mondo reale. Comincia da qui l’indagine di Arata e compagni, alla caccia del vero mistero che si cela dietro i Bug di World’s Odyssey e la ricerca di Shiina.
Death end re;quest alterna la storyline tra i due protagonisti, coinvolti tra vita reale e virtuale. Se da un lato Arata Mizunashi indaga per Tokyo per localizzar il problema, dall’altro Shiina si ritroverà a fronteggiare orde di nemici e bug dentro World’s Odyssey, nella speranza di riuscire a innescare il True Ending. Queste due diverse battaglie dallo scopo comune si differenziano molto dal punto di vista del gameplay. Nei panni di Arata il giocatore sarà per lo più immerso in una visual novel, con corpose porzioni di testo e una notevole frequenza di scelte che possono condurre a diverse bad endings o ad alcuni finali opzionali da sbloccare.
Nei panni di Shiina, invece, ci si concentra in una vera e propria avventura virtuale all’interno di World Odyssey, dove le vere battaglie a turni prendono vita. Contrariamente alla serie Neptunia, questo titolo si concentra molto di meno sul fan service, facendo spiccare una trama intrigante e con diversi colpi di scena, costipata da atmosfere misteriose e anche un po’ inquietanti.
Scontri avvincenti e strategici
Shiina incontrerà diversi personaggi nel corso della sua avventura in World’s Odyssey e innumerevoli saranno le battaglie che dovrà affrontare. Il sistema di combattimento di Death end re;quest si presenta in maniera simile a quella dei svariati titoli targati Compile Heart: scontri a turni, in un’area delimitata entro la quale poter muovere il proprio party. L’area è tuttavia cosparsa di diversi bug nel terreno che, se calpestati dai nostri protagonisti, influenzano parametri e l’indicatore Glitch del personaggio. Quando un membro del party supera l’80% di tale indicatore, si trasformerà in una versione potenziata di se stessa grazie all’ausilio dei bug.
Interessante chicca del battle system è l’intervento di Arata, tramite il proprio notebook nel mondo reale, sul campo di battaglia. Come spiegato precedentemente, Arata si trova nel mondo reale, tuttavia sarà in grado di aiutare Shiina e compagni grazie alle sue doti di programmatore. Arata potrà alterare la natura dei bug a seconda della scelta del giocatore, evocare diverse creature che accompagneranno il party per un determinato numero di turni o addirittura modificare la tipologia del videogioco, trasformandolo temporaneamente in uno shooter, un picchiaduro e diversi altri generi. Il tutto renderà questo JRPG a turni molto più strategico di quanto appaia, e lo si noterà anche per via della longevità delle battaglie.
Comparto grafico altalenante
Compile Heart non riesce purtroppo a spiccare in questo settore. Ancora una volta ci ritroviamo dinanzi a delle ambientazioni riciclate e animazioni poco vive ed espressive. I fan della serie Neptunia noteranno sicuramente diverse similitudini, oltre ad alcune aree esplorabili eccessivamente simili tra loro, come le diverse Wastelands che Shiina dovrà percorrere nel corso della sua avventura.
Nulla da eccepire invece sul comparto sonoro che, sebbene sia in grado di incarnare le diverse atmosfere gialle\horror presenti nel titolo, non spicca particolarmente.
Death end re;Quest è un titolo che va giocato per chi ha conoscenza dei lavori sfornati da Compile Heart, in quanto questo JRPG rappresenterà una notevole sorpresa per chi è abituato alle solite parodie e fan service della serie Neptunia (saga che rimane comunque più che rispettabile). Più generalmente parlando, Death end re;quest merita una possibilità da parte di coloro che hanno sete di un discreto JRPG alternato a una Visual Novel, punta di diamante del titolo grazie a una storyline ricca di colpi di scena, intrigante e con un buon cast di personaggi destinati a incrociarsi in questa lotta su due fronti: virtuale e reale.
Pro
- Trama intrigante, per niente scontata
- Battle System solido nella sua varietà
- Cast di personaggi ricco, con diversi finali alternativi
Contro
- Scarno nel comparto grafico
- La componente visual novel può risultar pesante per chi non è abituato