Dead Rising 4 – Recensione

Sono passati dieci anni dall’invasione di zombie che si consumò nel centro commerciale di WIllamette, Colorado, dando inizio all’epidemia che per dieci anni ha infestato diverse città americane. A oggi ancora si sa poco delle cause scatenanti benché un fotoreporter avesse vissuto con i propri occhi l’orrore di quei giorni.

A che pro quindi l’uscita di Dead Rising 4? In realtà una vera ragione non c’è, tuttavia l’ultimo lavoro di Capcom Vancouver a tema zombie rappresenta forse un punto di svolta per la serie, cambiando meccaniche ormai rodate per delle nuove soluzioni di gioco, il cui risultato è quanto mai agrodolce.

Dead Rising 4

Il gioco si apre sui due protagonisti della vicenda, il buon vecchio Frank West e la sua pupilla Vick, la quale decide di portarlo nuovamente a Willamette per indagare su una struttura militare sospetta. I due scoprono l’esistenza di un laboratorio dove gli zombie vengono letteralmente coltivati: questo suscita grande stupore generale visto che lo Zombrex, il vaccino contro lo zombismo, è ormai diffuso ed efficace. La bramosia di West di poter avere uno scoop tuttavia, lascia interdetta Vick che risulta decisa a distruggere la struttura piuttosto che arricchirsi con un articolo di giornale: il litigio con Frank è inevitabile.

Frank diventa un ricercato a livello nazionale e sbarcherà il lunario come può, perdendo tutta la sua credibilità e facendo crollare le cospirazioni governative dietro all’epidemia, questo finché un agente speciale non lo convince a tornare a Willamette, dove è in corso una nuova epidemia.

Dead Rising 4 nasce come una celebrazione dei dieci anni del brand, su questo non ci piove: tornare nel celebre centro commerciale di romeriana ispirazione sarà una piccola madeleine per tutti i giocatori che si sono confrontati con il gioco originale. Come vi ho detto però, è anche un titolo che decide di stravolgere l’impianto di gioco, rivoluzionando parzialmente il gameplay con i suoi pro e i suoi contro.

Dead Rising 4 è infatti il primissimo episodio della serie a non avere il timer di gioco, annullando di fatto l’ansia di non concludere una missione e permettendo finalmente un’esplorazione più profonda degli ambienti, non più circoscritti al centro commerciale bensì all’intera cittadina. Può sembrare un dettaglio da poco per chi non ha avuto a che fare con la saga, ma in realtà parliamo di una vera rivoluzione per tutto il gameplay: esplorare liberamente mette il giocatore nella condizione di essere sempre al controllo di tutto, mettendo nelle sue mani un potere che, nei vecchi titoli, era possibile solo dopo molte ore di gioco.

Dead Rising 4
Lo spirito stesso del gioco perde buona parte della sua vena semiseria sfociando in un’apoteosi del cazzeggio digitale, grazie anche a un Frank West che dispensa perle di saggezza e battutacce quasi a voler provare l’ebrezza di essere il Duke Nukem della situazione. Il tutto poi va unito alle atmosfere natalizie del gioco, un po’ altalenanti a dire il vero ma che, quando presenti, sono sicuramente fonte di divertimento. Esempio tipico è il momento in cui falceremo zombie a bordo di un carro funebre al ritmo di un’allegra versione jazz di Jingle Bells.

Gran parte del piacere di giocare a Dead Rising 4 deriva anche dal rinnovato sistema di controllo che vede delle piccole modifiche volte a rendere i comandi molto più intuitivi e semplici da usare; un esempio è l’utilizzo del D-Pad per selezionare rapidamente l’arma da lancio, da mischia o da fuoco, meccanica che snellisce non poco la gestione dell’arsenale nelle situazioni concitate. Troviamo anche la possibilità di alternare rapidamente le armi con il loro tasto dedicato, in ordine LB, X e RT. Vengono introdotte anche delle meccaniche di stealth che però non si rivelano particolarmente efficaci e anzi e facile dimenticarsene subito dopo il tutorial dedicato.

Dead Rising 4

L’arsenale di gioco vede come principale introduzione l’esoscheletro, una tuta potenziata del governo che ci donerà forza sovrumana e armi dedicate dalla potenza inaudita come un minigun o un’ascia militare particolarmente devastante. Interessante la possibilità di upgradarci con alcuni elementi di gioco, ad esempio una macchina per granite o un cabinato, che ci permetterà di devastare liberamente qualunque essere che ci cammini attorno. Tornano ovviamente anche le armi combo, introdotte nello scorso capitolo e che sono realizzabili in qualunque momento a patto di avere il progetto dedicato e gli ingredienti necessari, anche durante il combattimento, rendendo la nostra caccia allo zombie una passeggiata di salute.

E’ comunque doveroso segnalare che, in virtù dei numerosi cambiamenti del gameplay, Dead Rising 4 risulterà in un’esperienza non molto difficile da affrontare: un po’ perché la possibilità di esplorare senza limiti porterà presto a beneficiare degli upgrade del nostro personaggio in tempi abbastanza rapidi, sempre legati ai famosi PP e con uno skill tree ben strutturato, un po’ per la presenza massiccia di armi e strumenti di cura e un po’ per un’intelligenza artificiale che, eccezion fatta per alcuni nemici, difficilmente riuscirà a metterci in difficoltà. I puristi del gioco non avranno la minima difficoltà nell’affrontare l’avventura in circa 15 ore e l’assenza di finali multipli o missioni particolari come accadeva in passato potrebbero rappresentare un deterrente alla rigiocabilità. rimane il fatto che il gioco pullula di collezionabili e ottenerli tutti richiederà come minimo una quarantina di ore, se giocato a ritmi non troppo serrati.

Dead Rising 4

Dead Rising 4 introduce anche una modalità multiplayer rinnovata: fino a 4 giocatori possono cooperare in una serie di episodi, in modo simile ai vecchi titoli, stratificati in varie missioni a tempo da compiere e che vanno dall’eliminazione sistematica di un certo numero di zombie al raggiungimento di un certo luogo o altro. Abbiamo avuto modo di fare qualche partita in fase di recensione e, nonostante l’ovvia difficoltà nel riuscire a giocare, l’impressione è stata abbastanza positiva anche grazie al ritorno di meccaniche un po’ più survival che in un contesto multigiocatore si rivelano efficaci.

Sul piano meramente tecnico, Dead Rising 4 appare molto più solido rispetto al passato: pur non mostrando un vero passo in avanti a livello grafico, il motore di gioco riesce a gestire senza difficoltà ogni tipo di situazione mantenendo un framerate stabile sempre e comunque, nonostante il numero folle di elementi su schermo e senza alcun tipo di caricamento palese. Non mancano alcune compenetrazioni e alcune sviste tuttavia il risultato finale è decisamente buono e tutto a favore della stabilità generale.

L’impianto sonoro è invece nella media, con un doppiaggio in italiano forse non riuscitissimo ma adeguato allo spirito di questo episodio, mentre la colonna sonora mescola temi di ispirazione horror non molto originali a una collezione di canzoni di stampo natalizio che, come già detto, rendono il tutto positivamente comico.

Dead Rising 4


Dead Rising 4 nel complesso ci ha soddisfatto, soprattutto per il coraggio di cambiare delle meccaniche ormai rodate e cercando di proporre qualcosa di più fruibile a tutti, riuscendo nell’opera e mettendoci anche un po’ di curiosità nell’eventualità di un quinto episodio che forse potrebbe rappresentare la vera rinascita del brand che anche se non-morto ha sempre goduto di buona salute.

8.1

Pro

  • Controlli migliorati
  • Tecnicamente solido
  • Il timer non c'è più...

Contro

  • ...ma subentra un calo di difficoltà
  • Meccaniche un po' ripetitive
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