Dauntless – Recensione

Prendete Monster Hunter, aggiungete una buona dose di World of Warcraft, rendete tutto Free to Play e avrete ottenuto Dauntless!

Come è chiaro già dai primissimi istanti, Dauntless è un hunting game sviluppato da Phoenix Labs sulla falsariga del più blasonato Monster Hunter World, che ci catapulta in un mondo fantasy-steampunk, le Isole Frantumate. Si tratta in pratica di enormi isole fluttuanti nel vuoto, ognuna con un suo particolare bioma (avremo a che fare con ogni tipo di clima, da quello desertico fino ad arrivare alle lande innevate) e i cui cieli sono solcati da innumerevoli aeronavi. Al centro di questo mondo fluttuante sorge la città di Ramsgate, crocevia di merci e persone e, soprattutto, sede degli Slayers, intrepidi cacciatori di mostri.

Il territorio delle Isole Frantumate è ricchissimo di Aetherite, una misteriosa quanto preziosa sostanza che permette alle stesse isole di fluttuare nel cielo e che, opportunamente trattata, funge anche da fonte di energia per armi e macchinari di vario genere. Peccato che la Aetherite attragga spesso, troppo spesso, i Behemoth, gigantesche e terribili creature di varia natura l’una dall’altra, tutte però accomunate dal fatto di essere più o meno letali. Da qui, capirete bene l’utilità di un’intera categoria di cacciatori di mostri.

In Dauntless interpreteremo proprio un novello Slayer, impegnato ad affettare feroci bestie, recuperare materiali, craftare armi, armature e equipaggiamenti varie con le spoglie dei mostri abbattuti e così via, come l’ormai solida tradizione degli hunting games impone. Ma in cosa Dauntless si differenzia dal suo ingombrante cugino Monster Hunter World?

Innanzitutto nella formula Free to Play. Volendo potrete giocare Dauntless senza sborsare un solo euro. Basta scaricare il client e partire per la caccia! Certo, questo implica che moltissimo materiale possa essere acquistato con carte di credito vere negli appositi negozi ma, progredendo molto nel gioco, nulla di quanto shoppabile dà un reale vantaggio. Si tratta principalmente di elementi estetici per armi e armature o di puro contorno, come pose del personaggio, stendardi, animazioni di entrata in partita e tutti quei gradevoli ma inutili extra che già conosciamo grazie a Fortnite e Apex Legends.

Come nei titoli appena citati, anche Dauntless ha una struttura a stagioni, ognuna delle quali con obbiettivi, miglioramenti e aggiunte particolari. Al momento della stesura di questa recensione, Dauntless si trova nel bel mezzo della quinta stagione di caccia, dato che è ultimamente stato rilasciato solo per PlayStation 4 e Xbox One, mentre chi gioca da PC (attualmente in esclusiva Epic Store) ha potuto accedere all’early access già dallo scorso anno.

Graficamente Dauntless si presenta con uno stile fumettoso e cartoonesco, una grafica gestita praticamente a meraviglia dall’Unreal Engine 4. Anche durante le fasi di caccia più concitate, la PS4 Slim sul quale lo abbiamo provato ha retto tutto benissimo, salvo forse qualche sporadico rallentamento, ma davvero poca cosa.

La giocabilità e le attività da svolgere in game sono quelle tipiche del genere: missioni di caccia, raccolta e farming. La sezione di potenziamento degli equipaggiamenti in particolare, ma lo stesso vale per la stragrande maggioranza delle meccaniche di gioco, risulta estremamente semplificata rispetto agli standard settati con Monster Hunter World. Questo però non deve essere preso per forza come un difetto: Dauntless è pensato per essere un titolo immediato, o per lo meno facilmente padroneggiatile, rivolto fondamentalmente a un pubblico leggermente diverso dal solito. Il che non significa sia tutto facile, tutt’altro!

Più andremo avanti e più l’uccisione dei Behemoth rappresenterà una vera sfida: non bisogna farsi ingannare dall’aspetto cartoonesco delle belve con cui avremo a che fare! Fortunatamente le missioni di caccia possono essere affrontate assieme ad altri tre slayer, amici nostri o totalmente casuali. Il matchmaking, almeno a partire dal 21 maggio, data di rilascio di Dauntless su console, riserva ancora qualche problema, a tratti anche piuttosto pesante. Il gioco è completamente crossplay, il che significa che gli utenti con cui stiamo affrontando una caccia possono giocare anche da piattaforme diverse, ampliando a dismisura (assieme alla gratuità) del titolo il bacino di utenza.

Questo ha purtroppo creato non pochi problemi con i server, facendo piantare alle volte una partita non appena finita una battuta di caccia o, molto più frequentemente, creando delle code lunghissime per accedere anche solo al gioco (si parla anche di 45 minuti!) cosa che ha comprensibilmente indispettito non pochi.

Teniamo però conto che si tratta di un gioco lanciato globalmente soltanto il 21 maggio scorso, neppure una settimana prima della stesura della recensione, e che quindi questo grosso problema verrà probabilmente sistemato nel corso del tempo. Allo stesso modo ci auguriamo che vengano introdotte altre tipologie di armi e equipaggiamento, cosa già fatta in fase di early access con le pistole, e che gli sviluppatori continuino a tenere in alta considerazione i suggerimenti della community, al momento già nutrita.

Dauntless, in definitiva è un gioco di caccia più che valido, forse un po’ troppo semplificato per i veterani del genere più intransigenti (non dimentichiamo le polemiche che furono mosse a Monster Hunter World per una “eccessiva facilità”) ma di sicura attrattiva per chi vuole un gioco divertente ma più rilassato e, non scordiamolo, completamente gratuito. Un titolo con un grandissimo potenziale da esprimere, che però dipende dalla scelte e dalle aggiunte che publisher e sviluppatori gli riserveranno in futuro.