Dante’s Inferno – Recensione Dante’s Inferno
Probabilmente nessuno si sbaglia nel dire che Dante’s Inferno sia stato uno dei videogiochi con più hype degli ultimi mesi. Grazie all’ambientazione da noi tutti conosciuta, e cioè l’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri, e ai filmati che la Visceral Games ci ha presentato, a intervalli più o meno regolari, per farci dare un’occhiata ai vari gironi degli Inferi, il prodotto è stato sulla bocca di tutti per parecchio tempo.
E’ finalmente uscito nei negozi: tempo di vedere se l’attesa ha dato i suoi frutti.
Nel mezzo del cammin di nostra vita…
Il gioco è ispirato, ovviamente, alla prima parte della Divina Commedia, e cioè il viaggio di Dante nell’Inferno. Naturalmente, per adattare il tutto ad un gioco action, è stato completamente rivisitato. Dante è un crociato in questa storia, che prima di partire per la battaglia aveva giurato fedeltà di carne alla sua amata Beatrice. Però questa è venuta meno, condannando l’anima di Beatrice a essere presa da Lucifero in persona alla sua morte. Il protagonista, ucciso anch’esso in guerra (e distrutta la Morte stessa, a cui ruba la falce per usarla come arma), decide di seguire il diavolo nell’Inferno, così da liberare e salvare la sua amata da una eternità di sofferenze, senza sapere però cosa l’angelo caduto stia davvero pianificando.
Punizione o assoluzione?
Dante’s Inferno, non importa da quale punto di vista lo si guardi, è decisamente preso a piene mani da God of War. Ci sono molte cose che lo ricordano, a partire dallo stile grafico, fino al puro gameplay. In ogni caso è tremendamente errato bollare il gioco come una mera copia di God of War, perchè ha dalla sua parte molte aggiunte interessanti, nonchè una ambientazione favolosa.
I pulsanti sono molto semplici e intuitivi: con A (X su ps3) potremo saltare, effettuando un doppio salto alla seconda pressione del tasto; B (cerchio) serve per sparare le Croci di Beatrice, arma a distanza infinita e dalla buona potenza; X (quadrato) serve per dar vita ad attacchi veloci ed orizzontali, mentre Y (triangolo) per effettuare quelli lenti ma potenti, in verticale. Ci sono poi i dorsali: LB (L1) ci permetterà di attivare un sottomenù con il quale useremo una magia in possesso di Dante; LT (L2) è la parata, che comprando l’abilità adatta si traformerà anche in una contromossa, se premuto appena prima di un attacco nemico; RB (R1) non ha uso in combattimento, ma serve per utilizzare certi oggetti (come le fontane della salute) o scalare muri; RT (R2) è la presa, con la quale afferreremo i nemici e li colpiremo con una speciale animazione. Infine il pad analogico destro, serve per schivare velocemente spostando Dante verso la direzione premuta.
Dante’s Inferno, per fortuna, non è un gioco che si basa sempre e solamente sul combattimento. Ogni girone tenta infatti di rompere la monotonia con vari enigmi, di diversa difficoltà, necessari da risolvere per superare alcune stanze bloccate. Le azioni che possiamo fare in questi frangenti sono molteplici: afferrare un cubo di pietra portandolo dove vogliamo, con l’opzione anche di scagliarlo in avanti, per esempio, può offrirci un punto di appoggio per saltare più in alto.
Rispetto a diversi giochi simili, Dante’s Inferno ha una particolarità (del tutto simile a InFamous). Afferrando alcuni dei nostri nemici con la presa, infatti, potremo scegliere se punirli (uccidendoli) o assolverli (mandandoli in cielo). Questa decisione ci darà dei punti con i quali avanzeremo nel nostro libello di empietà o di santità. Ognuna delle due vie presenta diverse abilità che possiamo comprare spendendo le anime acquisite uccidendo i nemici, a condizione di avere ottenuto il livello necessario per acquistarla. Oltre ad un puro obiettivo per rimpolpare la lista delle mosse, i livelli di empietà rafforzano i colpi della nostra falce, mentre quelli di santità potenziano la Croce di Beatrice.
Ci sono poi le magie, come già detto, alcune acquisibili col proseguire del gioco, altre da comprare come nuove abilità. Queste vanno assegnate ad uno dei quattro pulsanti principali, e il loro utilizzo consumerà parte della barra del Mana di Dante, visibile subito sotto la barra della Vita.
Infine parliamo delle Reliquie: oggetti speciali che possiamo racimolare nell’avventura e che possiamo equipaggiare a Dante (all’inizio 2, ma potremo comprare altri 2 slot per arrivare fino a 4 reliquie equipaggiate) per donargli nuovi potenziamenti o abilità. Anche queste possono avanzare di livello e divenire più potenti, questo è possibile acquisendo le anime dei nemici sconfitti.
Durante il nostro viaggio negli Inferi incontreremo anche diversi tipi di oggetti: le fontane della Vita e del Mana ripristineranno rispettivamente la nostra salute e il nostro potere magico, ci son poi le Lupe, che distrutte ci doneranno una reliquia. Le statue di Beatrice sono punti di salvataggio, e non dimentichiamoci i collectibles: le monete di Giuda (30 in tutto), e i frammenti della croce di Beatrice, che riuniti tutti e 3 ci darà l’opportunità di assolvere i nemici automaticamente.
Incontreremo nel nostro cammino anche l’importante figura di Virgilio, che ci spiegherà cosa incontreremo di volta in volta nel nostro viaggio, nonchè le anime dei dannati presenti nella Divina Commedia, che potremo assolvere o punire per ottenere un grande quantitativo di punti. Se decideremo di selezionare la prima opzione però, dovremo effettuare un piccolo minigioco (premere i pulsanti giusti quando le relative icone passano sullo schermo, alla Parappa the Rapper per intenderci), che ci donerà anche un gran quantitativo di punti anima a seconda della nostra prestazione.
Le battaglie contro i boss sono poi uniche e spettacolari, soprattutto contro quelli giganti, che presentano numerose sessioni di Quicktime events, nei quali dovremo premere il pulsante giusto con prontezza, proprio come su God of War.
Pagella Infernale
Dante’s Inferno, nonostante sia davvero un gioco scorrevole e piacevole da giocare, ha in effetti molti, moltissimi punti deboli, che non gli permettono di diventare un capolavoro. La grafica, seppur buona, dispone di pochi effetti grafici, modelli poligonali sottotono e texture troppo spesso poco convincenti contribuiscono a non farlo eccellere. Di rilievo va segnalato, invece, che il gioco gira a 60 FPS costanti, rendendo il gioco veloce e fluido in maniera assolutamente incredibile. Per quanto riguarda il sonoro stessa cosa, nonostante un ottimo doppiaggio inglese (e un decente doppiaggio italiano) la colonna sonora rimane anonima, senza riuscire a catturare momenti epici. La longevità è assolutamente inadeguata: bastano dalle 5 alle 7 ore per completare il gioco, e nonostante la presenza di alcune arene extra e dei prossimi DLC, il tutto non basta a giustificare un titolo che ha avuto un hype così alto. Purtroppo.
In conclusione
Dante’s Inferno è un gioco ben fatto, piacevole, e con una ambientazione ottima e appagante. Purtroppo ha tutta una serie di difetti, prima fra tutti la longevità, che non gli permette di salire le classifiche. Una vera delusione, perchè aveva le potenzialità per diventare un vero capolavoro. Speriamo che i ragazzi di Visceral Games abbiano imparato da questi errori e correggano il tutto in un potenziale seguito.