Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls – Recensione PlayStation 4
L’offerta di PlayStation 4 continua ad arricchirsi di produzioni destinate a titillare i palati degli amanti della Terra del Sol Levante: dopo il porting dei primi due episodi di Danganronpa, l’ammiraglia Sony apparecchia le proprie risorse hardware per accogliere la traduzione binaria di Another Episode: Ultra Despair Girls. Pubblicato originariamente su PS Vita un paio di anni fa, il titolo ammicca timidamente agli shooter tridimensionali in terza persona, non disegnando gradevoli digressioni nel variegato mondo delle novel di stampo ruolistico, decisamente più congeniali e integrate nel DNA di Spike Chunsoft.
Così come perfettamente delineato nella recensione dedicata alla versione PS Vita del gioco, la storia del videogioco, avente luogo a metà strada tra Danganronpa: Trigger Happy Havoc e Danganronpa 2: Goodbye Despair, narra la sventurata epopea di Komaru Naegi (sorella della main char per la serie, Makoto), rimasta misteriosamente reclusa per un anno, all’oscuro del dramma che si stava consumando fuori. Il mondo infatti, è allo sbando.
A dispetto di una storia interessante e infarcita di tanti ammiccamenti alla cultura orientale tuttavia, la qualità del gameplay di Danganronpa Another Episode: Ultra Despair non è quella che ci si aspetterebbe, considerando soprattutto il tenore delle puntate canoniche della serie. Un peccato constatando come la produzione conservi tutti i limiti manifestati dalla propria iterazione portatile.
Piuttosto che concentrarsi sul mistero e sulla necessità di investigare, il titolo distribuito da NIS America focalizza le proprie attenzioni sulle possibilità giocose potenzialmente esprimibili mediante una formula, quello dello sparatutto in terza persona di stampo nipponico, soltanto parzialmente sfiorato dalle altre case di produzione. Sfortuna vuole che le sparatorie siano caratterizzate da un ritmo blando, flagellate da una certa ripetitività di fondo che di certo non aiuta a nascondere un altro, grosso problema: il sistema di controllo, contraddistinto da una rigidità negativamente percepibile in ogni frangente (video)ludico.
Ed è un peccato ritrovarsi ad abbaiare contro il pad, quando a substrato dell’esperienza vi è una trama quantomeno godibile ed un canovaccio giocoso ricco di decine di sfumature, sfruttate purtroppo in maniera davvero poco convincente. Un tocco di freschezza e di relativa frivolezza viene donato dall’introduzione di un ulteriore personaggio controllabile, Toko Fukawa, che introduce meccaniche button mashing al titolo. Considerando gli endemici problemi relativi alla gestione della telecamera virtuale, la capacità di fendere l’aria a suon di mazzate semplicemente martellando Dual Shock 4 risulta in qualche modo catartico e liberatorio.
Anche a livello grafico (e si fa riferimento a texture e mole di poligoni a video, in particolare) non si denotano sensibili miglioramenti, anzi: il piccolo schermo di Vita riusciva a mascherare tutte le imperfezioni che, su schermi di ben altre dimensioni, emergono invece prepotenti.
Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls si distacca dal “solito” mood della serie trasformandosi, con coraggio e poco successo, in un third person shooter di dubbia qualità, legnoso e alquanto ripetitivo. Sebbene la storia sia godibile e piena di riferimenti interni ed esterni al franchise, Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls per PlayStation 4 è un porting che andava trattato con più amore, considerando come poco o nulla sia cambiato rispetto all’edizione originaria per PS Vita.
Pro
- Storia tutto sommato godibile
- È Danganronpa...
Contro
- ... Non nella sua versione migliore
- Gameplay così così
- Realizzazione tecnica da dimenticare