Danganronpa 2: Goodbye Despair
Seppur da diversi anni questo problema si sia un po’ affievolito, è indubbio il fatto che diversi giochi usciti in sol levante impiegassero fin troppo tempo per sbarcare in America e successivamente in Europa, senza contare i casi in cui non vi era proprio alcuna conversione. Per certi titoli purtroppo il problema permane: è il caso dei prodotti più di nicchia; per i generi che potrebbero essere una scommessa forse persa in partenza per i distributori. Questo è stato il caso di Danganronpa, graphic novel uscita per PSP in Giappone nel novembre del 2010. In seguito, il 26 luglio del 2012, sempre in Giappone, uscì il secondo capitolo di questo titolo, ancora per PSP. A fine 2013, poi, con l’avvento di PS Vita, fu pubblicata una compilation di entrambi i giochi, ottimizzati per l’uso del touch screen. A quel punto, si è deciso di fare una manovra commerciale non esattamente corretta, anche se comunque bisogna omaggiare il coraggio di aver portato qui i due giochi: Danganronpa esce anche in Europa nel Febbraio 2014, utilizzando la versione Vita. Questo significa sì avere il titolo nella sua versione migliorata, ma allo stesso tempo averlo non solo con 4 anni di ritardo, ma anche “mutilato” del suo secondo capitolo (presente invece nella versione Vita), così da poterli vendere come 2 giochi interi e separati. Tale manovra (come è accaduto anche con Inazuma Eleven 3) è davvero poco piacevole, ma, a parte ciò, i due titoli sono folli, appassionanti e imperdibili.
Benvenuti all’Inferno
Chi ha già giocato il primo capitolo di Danganronpa conoscerà bene le disperate vicende che si svolgono all’interno della Hope’s Peak Academy. Questa scuola è talmente prestigiosa e d’elité che solamente chi riceve un invito da essa può permettersi di seguirne le lezioni. Gli unici invitati sono però studenti che sono i massimi esponenti qualitativi nel loro campo, come per esempio la migliore programmatrice, o la migliore lottatrice di arti marziali. Quando Maokoto Naegi, un giovane dalle capacità medie, viene invitato tramite lotteria come “Studente più fortunato”, accade qualcosa di veramente brutto. Entrato a scuola perde i sensi, e quando rinviene si ritrova senza vie di uscita, in una scuola totalmente bloccata dal mondo esterno, assieme ad altri 14 compagni. Il preside si rivela essere un orso di pezza robot, Monokuma, che costringe gli alunni ad uccidersi l’un l’altro per ottenere il diritto di riacquisire la libertà. E’ passato diverso tempo da quegli eventi di cui non vi racconteremo il finale, e questa volta vestiremo i panni di Hajime Hinata, ragazzo invitato all’Accademia a che, come Makoto, sviene entrando. Quando rinviene si accorge di avere un’amnesia, non ricorda infatti come mai sia venuto in quella scuola e quale sia la sua qualità particolare. In classe, assieme ad altri 15 ragazzi, scopre che la sua insegnante è una versione femminile (ma anche buona, apparentemente) di Monokuma, e il suo nome è Usami. Il gruppo però non si trova dentro la loro scuola, ma scopre di essere in una stupenda quanto disabitata isola tropicale. Naturalmente sono tutti bloccati lì, fino a quando non avranno fatto amicizia tra loro. Sembra tutto troppo bello e troppo facile, e infatti non passa molto tempo prima che faccia la sua apparizione il malvagio Monokuma, che anche questa volta propone il suo crudele gioco di assassini. Riusciranno i 16 studenti a scappare dall’isola tenendosi strette le loro vite?
Pupupupu
Iniziamo subito con il dire che se siete persone a cui interessano solamente i giochi carichi di azione, Danganronpa non fa per voi. Esso è infatti più una graphic novel, una storia colma fino all’orlo di dialoghi e descrizioni, e in cui il nostro unico contributo sarà dettato dal muoverci per esplorare le varie aree di gioco, e dal partecipare ai minigiochi presenti durante il processo per determinare chi è l’assassino di ogni singolo caso. In termini di gameplay, il titolo non si discosta da quello del primo capitolo, anzi, è quasi identico, e vi consigliamo quindi di leggere la nostra recensione. In questa sede ci limiteremo invece a parlare velocemente delle novità che sono state apportate. Innanzitutto, nel nostro tempo libero, oltre ad andare a caccia di indizi o a parlare con i nostri compagni per migliorare il nostro legame, potremo cercare in giro per l’isola dei collectibles sottoforma di pupazzi di Monokuma nascosti. Se li troveremo tutti sbloccheremo una ricompensa speciale, ma otterremo anche alcuni Monocoins extra per ogni pupazzo trovato, gettoni con i quali potremo ottenere, tramite la solita macchinetta gashapon, i regali da fare ai nostri compagni per aumentare l’amicizia con essi. Oltre a ciò, è cambiato anche il metodo con cui ottenere skill utili per potenziarci nei minigiochi durante i processi. Se nel primo capitolo fare amicizia con i nostri compagni significava ottenere sia abilità sia punti per “equipaggiarle”, in Danganronpa 2 i punti li otterremo avanzando di livello semplicemente camminando e interagendo con l’ambiente, mentre rinforzare i legami con gli altri personaggi ci farà ottenere Cristalli Speranza, che potremo spendere per le skill che più desideriamo come se fosse un mercato.
Nel menù pausa troveremo anche altri simpatici minigiochi, come un Tamagotchi virtuale da crescere ed accudire man mano che proseguiamo nell’avventura, o un action game in cui Usami deve combattere contro orde di mostri.
I cambiamenti più importanti, tuttavia, sono ovviamente quelli presenti durante il processo: nuove sezioni di gioco fanno infatti la loro comparsa. Rebuttal Showdown ha luogo quando uno studente cerca di negare la teoria logica del giocatore. In questo minigioco dovremo “tagliar via” i discorsi dell’avversario quando questi mostrano qualcosa che non va, così da incalzarlo e tirargli fuori nuove informazioni fin quando non giungerà ad un punto debole fatale con cui incastrarlo. Logical Dive è un minigame di snowboard in cui dovremo guidare il nostro mezzo all’interno di un tubo fatto di “frasi logiche” riguardanti l’argomento ivi trattato. A seconda delle domande che incontreremo sul nostro cammino dovremo decidere quale strada percorrere sui bivi, così da arrivare ad una conclusione corretta. L’ultimo minigioco nuovo inserito in Danganronpa 2 durante i processi si chiama Spot Select, semplice intermezzo in cui dovremo trovare il punto importante visibile da una determinata immagine.
Con questo il caso è chiuso
E’ difficile dare un voto alla parte tecnica di Danganronpa 2 perché è sicuramente molto arretrato, ma questo è spiegato dall’enorme ritardo di addirittura una generazione con cui arriva nelle nostre mani. Graficamente il titolo non raggiunge nemmeno la sufficienza, tuttavia si fa presto l’abitudine alla sua semplicità grazie anche agli ottimi artwork con cui sono rappresentati i vari personaggi, dalla personalità e dall’aspetto così bizzarro che è difficile non affezionarsi. L’audio presenta un doppiaggio sia giapponese che inglese, così come tracce musicali gradevoli, sia nuove sia prese dal primo capitolo.
In titoli come questo è semplicemente la longevità a farla da padrone, assieme alla storia. Tra colpi di scena pazzeschi e omicidi che ci faranno rimpiangere di esserci affezionato a un dato personaggio, ben più di 30 ore saranno necessarie per terminare Danganronpa 2, grazie anche ad una modalità “pacifica” per fare amicizia con gli altri dopo aver finito la storyline principale, e grazie anche ad una piccola graphic novel chiamata Danganronpa IF che tratta una storia alternativa del primo gioco.
[signoff icon=”quote-circled”]Danganronpa 2: Goodbye Despair, è il degno successore del primo capitolo. Piccoli capolavori di storia, che tengono il fiato sospeso e che fanno sperare, minuto dopo minuto, che i nostri personaggi preferiti non finiscano coinvolti in un barbarico omicidio. La serie ha avuto un successo enorme in Giappone, tanto che è stato prodotto addirittura un anime, e la figura di Monokuma ha lasciato il segno per il suo paradosso, così puccioso e divertente, quanto crudele e inquietante. Se avete amato il primo gioco, non potete lasciarvi scappare il secondo. Se non avete ancora nemmeno provato il primo Danganronpa , invece, vi conviene rimediare all’istante, a meno che non siete fanatici dell’action e qualunque dialogo superiore ai 2 minuti vi porti alla noia.[/signoff]