Dakar Desert Rally – Recensione
Non ho mai seguito assiduamente l’evoluzione dei titoli di racing e affini ma c’è stato un periodo, tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta, in cui le folli corse che partivano dall’Europa e si concludevano tra le dune sahariane del Nord-Africa appassionavano un po’ tutti. Erano gli anni della Parigi-Dakar e delle vittorie del nostro Edi Orioli su moto Honda e Cagiva, delle Peugeot 205 e 405 Turbo 16 tra le auto e del Perlini 105F 4×4 tra i camion. Queste incredibili gare venivano seguite in maniera importante anche dai media, creando il mito del Rally Dakar e un ricordo indelebile della mia infanzia. Dunque mi è parso assolutamente sensato verificare con mano se Saber Porto (al secolo Bigmoon Studios), a tre anni da Dakar 18, avesse imparato dai propri errori andando a realizzare in maniera ancora più ambiziosa Dakar Desert Rally.
Dunque mi sono addentrato in un racing che, viste le premesse, avrebbe dovuto regalarmi diverse ore di sfrenate corse in percorsi impegnativi. E infatti il primo impatto con Dakar Desert Rally ha mantenuto queste aspettative, con un ottimo lavoro di ricostruzione dei mezzi che hanno partecipato alle ultime edizioni del rally (ma anche veicoli storici) e, soprattutto, caratteristici percorsi per le strade del Medio Oriente. Il titolo è strutturato in maniera semplice con la possibilità di scegliere tra una “Modalità Carriera” e una “Modalità Libera”, oltre a disporre di una sezione per classifiche, statistiche personali e classiche opzioni di gioco.
La modalità carriera è senz’altro quella più interessante anche perché il multiplayer sembra avere una base davvero esigua di giocatori attivi, ad appena un mese dal lancio. A ogni modo, il titolo parte davvero bene con una suggestiva introduzione, accompagnata da una colonna sonora avvincente, che catapulta il giocatore direttamente a bordo di un auto, sulle polverose strade di una località costiera, per poi passare a moto, camion, quad e SxS. Si tratta di un intelligente escamotage per avviare un tutorial che, oltre a presentare le varie tipologie di veicoli, non si addentra nei meandri delle varie sfaccettature del titolo ma si limita ai comandi basilari. Nelle fasi iniziali la curva di apprendimento risulta ben bilanciata grazie a comandi intuitivi e piuttosto semplici con il co-pilota che fornisce indicazioni su curve, distanze e quant’altro (fatta esclusione, per ovvie ragioni, di moto e quad).
Nella modalità carriera è possibile scegliere la tipologia di veicolo con cui affrontare le tante gare presenti e conquistare trofei utili per la classifica generale, guadagnando punti per accrescere il proprio livello e ricompense, in valuta, utili per l’acquisto di nuovi veicoli che potranno arricchire il proprio garage. Non è possibile personalizzare esteticamente i mezzi e manca la possibilità di effettuare upgrade tramite acquisto di nuove componenti per il proprio veicolo mentre si può regolare, a piacere, l’assetto dell’auto in base al percorso che si andrà ad affrontare. Idealmente sarebbe stato meglio avere una maggiore customizzazione da affiancare ai veicoli reali già impacchettati, in modo da compiacere i giocatori amanti della personalizzazione, mentre lo studio degli assetti risulta interessante ma un po’ ostico, come del resto l’intero titolo, per i giocatori alle prime armi.
La peculiarità di Dakar Desert Rally, e che lo rende decisamente impegnativo, è la possibilità di scegliere tra le tre modalità di gioco, via via sempre più ostiche: Sport, semplificata e con indicatori di direzione; Professionista, con una navigazione maggiormente realistica; Simulazione, per veri esperti e senza alcun punto di riferimento. Naturalmente l’obiettivo di chi ama le sfide sarà quello di buttarsi a capofitto sulla modalità Simulazione, studiando attentamente il percorso e i vari Waypoint necessari per vincere la tappa senza penalità. Inutile dire che la difficoltà generalmente alta del titolo è ciò che me lo ha fatto maggiormente apprezzare ma allo stesso tempo odiare, questo perché ogni minimo errore sarà punito.
Il titolo punta, infatti, a un generale realismo e non sarà quindi possibile premere l’acceleratore a tavoletta e frenare in prossimità delle curve senza aver prima valutato bene la traiettoria, pena l’inevitabile schianto contro rocce, alberi o edifici. Segnalo però che, a dispetto del sopracitato realismo, Dakar Desert Rally si dimostra a tratti abbastanza frenetico, restituendo un sano e impegnativo divertimento che avrebbe tratto ulteriore giovamento da una GUI più efficace. A schermo ci saranno infatti tantissime informazioni utili, ma sarà arduo riuscire a distogliere lo sguardo per seguirle senza rischiare di uscire fuori strada.
Oltre alla difficoltà entrano poi in gioco i primi problemi tecnici di Dakar Desert Rally con una fisica imperfetta in termini di urti e collisioni e, purtroppo, non solo. Il titolo è afflitto da alcuni bug sporadici in cui sarà necessario riavviare la gara o ripartire dall’ultimo Waypoint in quanto il veicolo si troverà come impazzito a rimbalzare per aria. Le altre problematiche riguardano un framerate ballerino, nonostante la modalità Performance garantisca i 60 FPS fissi, e un’IA a tratti scadente che sembra spesso puntare a buttar fuori strada l’avversario rischiando di generare incidenti a catena (come dimostra lo screenshot qui sotto). Mentre scrivo è stata rilasciata una patch che va a migliorare fortunatamente l’IA, mentre non c’è menzione su fisica e altri bug particolari.
Sono eventi sporadici ma che non dovrebbero capitare in produzioni di questo tipo e che abbassano nettamente il potenziale feeling del titolo con i giocatori. Un vero peccato perché, nonostante Dakar Desert Rally non vada a eccellere sul comparto grafico, visivamente restituisce una buona impressione generale, arricchita dai tanti giochi di luce e, soprattutto, dagli spettacolari eventi atmosferici: sfrecciare durante un temporale sarà davvero emozionante, a patto di chiudere un occhio su eventuali cali di fluidità.
Cos’altro aggiungere? Presto sempre molta attenzione al comparto audio e, in questo caso, ho trovato la colonna sonora del titolo Saber inizialmente interessante ma fin troppo ripetitiva. In generale, però, il comparto sonoro si comporta discretamente pur mancando di un doppiaggio italiano per il co-pilota. Seppur il titolo abbia mostrato evidenti mancanze tecniche, voglio spezzare una lancia a favore di Saber Porto per la pianificazione del supporto post-lancio: Dakar Desert Rally ha una ricca roadmap che prevede l’arrivo di nuove mappe e mezzi e che lo consacra, nonostante i difetti, a titolo unico nel suo genere.
Dakar Desert Rally è un titolo senza dubbio ambizioso e che restituisce il fascino di questa memorabile competizione, grazie anche a un buon colpo d'occhio. Tuttavia Saber Porto ha imparato dagli errori di Dakar 18 solo in parte, dimostrando ancora una volta alcuni evidenti limiti tecnici, soprattutto lato IA e collisioni, unitamente a sporadici e fastidiosi cali di framerate. Queste mancanze portano l'esperienza di gioco a metà strada tra un buon titolo di corse e un buco nell'acqua. Allora chi potrà apprezzare Dakar Desert Rally? Sicuramente chi ama la storia di questa competizione, la difficoltà, la simulazione ed è pronto a chiudere un occhio su alcune evidenti mancanze, confidando nel ricco supporto post-lancio evidenziato dalla variegata roadmap del titolo.
Pro
- Il buon impatto visivo rendono giustizia al fascino della Dakar
- Impegnativo e difficile
Contro
- Sporadici cali di framerate
- Qualche bug fastidioso
- IA da rivedere
- Fisica di urti e collisioni imperfetta