Crystal Rift – Recensione
Playstation VR ha avuto un ottimo lancio, con una buona quantità di giochi al day 1 anche se quasi tutti possono essere considerati più che altro dimostrazioni delle capacità del visore. Completabili in ben poco tempo o addirittura semplici tech demo, i titoli del lancio sono stati un modo per capire cosa possiamo aspettarci dal futuro di questa dispendiosa periferica, alla quale Sony ha promesso un duraturo supporto. Anche le terze parti intendono dire la loro, e i primi a proporre un gioco completo e che possa intrattenerci per svariate ore sono i ragazzi di Psytec Games, che tentano di reinventare un genere classico come il dungeon crawling in prima persona adattandolo alla realtà virtuale. Crystal Rift è un gioco disegnato e programmato appositamente per essere apprezzato in realtà virtuale, uscito dapprima per Oculus Rift, poi aggiornato per HTC Vive, e ora giunto anche su PlayStation Store (quest’ultima è la versione che abbiamo provato). E’ giocabile anche normalmente su TV, ma avere a disposizione Playstation VR ci permetterà di entrare a far parte di questo mondo in un modo davvero unico.
Profondità cercasi
Crystal Rift si presenta basilarmente come un gioco di ruolo di stampo assolutamente classico e vecchio stile, con un movimento a “caselle” in prima persona. Così come tanto tempo addietro spopolava questo tipo di dungeon crawler come (pensiamo a Eye of the Beholder, Dungeon Master e Wizardry), nell’ultimo periodo c’è stato un revival grazie all’ottimo Legend of Grimrock, revival che ha portato molti sviluppatori alla consapevolezza che molto spesso ciò che gli utenti desiderano è una tipologia di giochi ormai superata ma che, con il giusto rinnovamento, ha ancora molto da offrire. Ecco quindi che ci catapultiamo con la realtà virtuale all’interno di un inquietante dungeon, senza sapere né chi siamo noi né il motivo della nostra presenza lì. La storia di Crystal Rift viene narrata man mano attraverso alcune pergamene da scovare in giro per le stanze, che sveleranno un background che non riuscirà mai, purtroppo, a spiccare il volo.
Crystal Rift ha un pesantissimo difetto che ne affossa il voto: la sua mancanza di profondità. Non si osa, non c’è alcun frangente della partita veramente “sentito” e che esca dai canoni; non faremo altro che risolvere enigmi abbastanza scontati e colpire nemici con il solo uso della spada.
Cos’è, dunque, che permette a questa produzione di raggiungere un voto quantomeno sufficiente?
Immersione, creazione, sfida
Queste sono le tre parole che rialzano Crystal Rift dall’abisso della mediocrità.
Iniziamo dall’immersione, ovviamente possibile solamente tramite il gioco in realtà virtuale. Giocato su TV, Crystal Rift non lascia alcuna traccia di sè nell’infinità di altri titoli del genere e che hanno fatto la storia (su PlayStation 4 non ha rivali, essendo l’unico, ma tanto vale andare di retrogaming se si cerca qualcosa su questa scia); giocato con Playstation VR assume tutto un altro senso. Esplorare il dungeon potendone osservare anche i più piccoli particolari, girando la testa e illuminando le zone interessate, è qualcosa di unico. Persino chi ha mangiato pane e giochi di ruolo sin dall’infanzia non può non restare totalmente rapito e affascinato da questo nuovo modo di esplorare i letali labirinti, almeno per le prime ore di gioco, fin quando la noia non la farà da padrona. Fortunatamente sono presenti anche molti elementi che ci aiuteranno a immergerci ulteriormente, soprattutto una componente horror piena di jump scare che è possibile però regolare attraverso le opzioni, che consentono di scegliere anche se azzerarla del tutto o renderla addirittura estrema.
Creazione è la parola chiave per un fantastico editor di livelli che i ragazzi di Psytec Games ci regalano insieme a questo titolo. Idea fantastica e funzionale, che ci permette di creare il nostro dungeon, personalizzarlo come vogliamo, e sfidarlo quando più desideriamo. Un colpo di genio che fa innegabilmente la differenza nel voto finale.
Infine, parliamo della sfida, veramente degna di chiamarsi tale. Crystal Rift si adatta a tutti i tipi di giocatori, che possono decidere di vivere un’avventura semplice e rilassante, così come possono cimentarsi in un’esperienza hardcore, senza vite e con la morte dietro l’angolo.
Come gioco in sé e per sé, Crystal Rift sarebbe un titolo senz’arte né parte: non offre la profondità necessaria a scacciare la noia, ha un lato tecnico abbastanza esiguo (con una colonna sonora quasi assente) e dà costantemente l’impressione di non riuscire a esprimere al meglio ciò che avrebbero voluto gli sviluppatori. Tuttavia, dalla sua ha anche moltissimi pregi: un prezzo irrisorio di 10 euro, un’immersività incredibile nella realtà virtuale, una personalizzazione perfetta di difficoltà e un editor di livelli funzionale e divertentissimo. Considerato che su PlayStation 4 è l’unico del suo genere, lo consigliamo a tutti quelli che hanno la periferica Playstation VR, ma, se ciò che vi interessa è semplicemente il dungeon crawling, troverete più emozioni sfruttando il retrogaming.
Pro
- Ottima immersione
- Momenti horror davvero paurosi
- Editor fantastico
- Personalizzazione di difficoltà
Contro
- Non riesce a spiccare il volo
- Lato tecnico e storia sotto la media
- Manca di profondità