Crysis Remastered – Recensione Nintendo Switch
Ci sono titoli nel mondo dei videogiochi che rimangono indissolubilmente legati a qualcosa che va al di là della semplice parte ludica. Crysis è uno di questi, e negli anni ha assunto il ruolo di benchmark atto a misurare la potenza bruta dei PC da gaming dei giocatori, ansiosi di dimostrare di avere le carte in regola per poter saziare l’esoso fabbisogno – in termini di potenza di calcolo – del titolo Crytek. Passano gli anni e oggi salutiamo l’avvento di Crysis Remastered, edizione aggiornata dell’opera che sbarca sorprendentemente su Nintendo Switch prima di approdare sulle altre console nel prossimo futuro. Una scelta davvero singolare e che rende quindi lecito farsi la classica domanda: ma Crysis gira davvero su Nintendo Switch?
La trama di Crysis Remastered segue quella del capitolo originale che vide la luce nel 2007: ci troviamo quindi ancora una volta sull’isola tropicale di Lingshan alla ricerca di alcuni scienziati americani che hanno trasmesso via radio una richiesta di aiuto misteriosa. Dietro alla selva e alle bellissime spiagge dell’isola infatti non si celano soltanto i soldati coreani pronti a farci la pelle, ma un nemico molto più pericoloso e inarrestabile nella sua avanzata. Nei panni del soldato Nomad sta a noi capire cosa sia davvero successo, cercando di raggiungere gli altri membri del nostro team Raptor, divisi all’arrivo sull’isola, prima che sia troppo tardi.
L’elemento di gioco più caratteristico di Crysis è senza dubbio costituito da una particolare tuta, in dotazione al team Raptor, capace di amplificare le abilità fisiche dell’essere umano e fornire utilissime abilità: diventa quindi semplice scavalcare gli ostacoli dell’isola di Lingshan tramite altissimi salti, celare la propria presenza ai nemici diventando invisibili tramite la modalità occultamento o magari affrontarli a viso aperto, resistendo all’impatto dei proiettili tramite la modalità corazza, o ancora sfruttando il velocissimo scatto garantito dalla esotuta, fuggendo dagli scontri non necessari: tutte queste scelte possono volgere ogni confronto a nostro favore se si è abbastanza bravi nel dosare l’energia di funzionamento della tuta, fattore che rende necessario valutare con attenzione tutte le proprie mosse per non ritrovarsi in balia del fuoco nemico senza alcuna via di scampo.
La forza bruta del titolo – dal punto di vista tecnico – scende a compromessi con le caratteristiche base di Nintendo Switch, e lo fa ottimamente: il risultato è un prodotto finale che gira a 30 fps e raggiunge i 720p di risoluzione. Un traguardo davvero incredibile e che permette di godere appieno degli ottimi panorami del gioco, merito anche di un sistema di illuminazione rivisto e capace di garantire moltissime soddisfazioni in termini visivi grazie al sistema SVOGI presente in Crysis Remastered, che consente di avere luci molto più realistiche calcolate in tempo reale basandosi su quello che sarebbe l’impatto di raggi solari, lunari, o delle fonti di luce in generale, creando un risultato complessivo che dà il meglio di sé all’interno di ambienti chiusi tramite l’eccezionale resa dell’illuminazione indiretta.
Nonostante questa solidità dal punto di vista visivo, nella nostra esperienza abbiamo riscontrato qualche incertezza dal punto di vista del frame rate, specie in alcune fasi concitate in cui – in modalità docked – il numero di fotogrammi a schermo è calato sensibilmente.
La modalità portatile, invece, lascia trasparire meno questi singhiozzi – comunque presenti – consentendo di apprezzare un prodotto rifinito in maniera incredibile e graficamente davvero soddisfacente: poter giocare a Crysis in mobilità è un traguardo notevole e, al di là di quanto semplice possa apparire come concetto, la resa finale lascia trasparire un grande lavoro di ottimizzazione volto a permettere ai giocatori Nintendo di godere di un’esperienza dall’indubbio valore tecnico oltre che ludico, nonostante oggi il tutto non faccia più gridare al miracolo come comprensibilmente accadeva 13 anni fa.
Purtroppo non mancano anche problematiche di altra tipologia, compresi alcuni crash e freeze del gioco avvenuti durante la nostra prova. Al contrario di quanto possa sembrare, però, nulla di mai troppo fastidioso, complice anche il sistema di autosalvataggio di Crysis Remastered su Nintendo Switch che, anche nell’eventualità di spiacevoli avvenimenti e chiusure forzate, consente di riprendere a giocare senza perdere troppi progressi nell’avventura.
Tutto il resto lascia comunque strabuzzare gli occhi, divertendo e adattandosi bene al gameplay: molti degli elementi a schermo sono infatti distruttibili, permettendo di interagire in maniera attiva con piante, alberi, postazioni nemiche e altro ancora, rendendo precarie molte delle coperture presenti e accendendo quindi ogni scontro. In generale i combattimenti lasciano completa libertà al giocatore, che può scegliere se e come affrontarli. Solitamente, comunque, il livello di sfida è tarato verso l’alto soprattutto se si adotta un approccio più diretto verso i nemici, nonostante la loro intelligenza artificiale non brilli particolarmente: questo fattore assieme ad altri elementi, come qualche ripetizione dal punto di vista delle missioni, sentono più di altri il peso degli anni.
A dare un ulteriore boost a questi combattimenti interviene però la possibilità di sfruttare l’arma più potente a disposizione dei giocatori di Crysis Remastered su Nintendo Switch: no, non stiamo parlando dell’avanguardistica esotuta, ma bensì dell’utilizzo dei Joy-Con e i loro giroscopi per muovere il puntatore in fase di mira. Una soluzione che, sebbene difficilmente attuabile in maniera precisa in modalità portatile, aumenta la profondità delle battaglie quando si gioca in modalità fissa, facilitando la mira in maniera molto naturale e rendendo ancora più coinvolgenti le sparatorie di Nomad.
Crysis Remastered arriva su Nintendo Switch e offre un risultato davvero impensabile: dopo The Witcher 3: Wild Hunt la console continua a dimostrare di poter accogliere anche titoli molto complessi da gestire tecnicamente. Il prodotto finale è un ottimo compromesso e offre la possibilità – a tutti coloro che non lo avessero provato a suo tempo – di mettere le mani su quello che prima di essere un metro di paragone per la potenza dei PC dei giocatori, era (ed è) soprattutto un ottimo gioco. Per ritornare alla domanda iniziale, quindi, possiamo ora dirlo con certezza: a 13 anni di distanza anche Nintendo ha superato la prova del fuoco.
Pro
- È Crysis su Nintendo Switch!
- Divertente e variegato
- Interessante l'uso dei sensori di movimento
Contro
- Qualche crash e freeze di troppo
- Frame rate non sempre solido
- Alcuni elementi sentono il peso degli anni