Crysis 3 – Recensione Crysis 3

Crytek ancora una volta è stata in grado di dimostrare come nessun limite tecnico possa essere ostacolo per creare un prodotto di altissima qualità, non solo per quanto concerne il gameplay ma soprattutto sotto il profilo del sonoro ma ancora più della grafica. Sono passati ormai ben sei anni dal debutto del grande franchise Crysis sul mercato e oggi ci ritroviamo a recensire il terzo attesissimo capitolo. Lo diciamo fin da subito: questo titolo, oltre a mettere tantissima carne al fuoco e nuove idee nel campo dei first person shooter, spingerà la vostra console verso limiti mai visti. 
 

 

 
Dalla stessa parte della barricata


Raccontare la trama di Crysis, dipanatasi nel corso dei tre titoli, è compito arduo, soprattutto se si vogliono evitare inutili spoiler. Questo perché i protagonisti sono cambiati nel corso del tempo mentre altri sono tornati in grande stile in seguito a tragiche morti presunte. Potremo fortunatamente fare un recap veloce degli ultimi ventisette anni delle vicende di Alcatraz e Nomad attraverso un video introduttivo di ottima fattura. Otterrete ulteriori informazioni a riguardo grazie al tutorial che vi introdurrà all’utilizzo della nanotuta, il potente strumento realizzato con tecnologia aliena che implementa forza, velocità e precisione di chi la indossa. In questo terzo capitolo vestiremo i panni di Prophet, aiutati dal mitico Psycho, ritornato in azione. Ancora una volta dovremo batterci contro la megacorporazione CELL, badando anche alla terribile minaccia di Ceph. La trama è incentrata particolarmente sul rapporto uomo/tecnologia attraverso l’interazione tra il simbionte e la propria tuta. Proprio per questo motivo questa conclusione di trilogia assume contorni molto più profondi e adulti che in passato. 

 
Metto la tuta e vado a correre


Tutto il gameplay è basato come c’è da aspettarsi sulle skills della propria avanzatissima nanotuta, un po’ come accadeva in Crysis 2. Grazie a questo portento tecnologico infatti saremo in grado di raccogliere qualsiasi oggetto presente a schermo e scagliarlo contro i vari nemici o afferrare questi ultimi senza problemi ed eliminarli con la velocità di uno schiocco di dita. La tuta funziona in maniera perfetta anche in termini difensivi poiché avremo a disposizione la funzione di occultamento così come un comodo ed efficace visore in grado di operare numerose funzioni di hackeraggio sia di serrature che di torrette difensive. Tali funzioni si integrano alla perfezione con il level design proposto. Ci ritroveremo ad operare infatti in una New York ormai posta sotto una cupola e ricoperta interamente da una vegetazione folta e lussureggiante. Potremo quindi sfruttare l’ambiente oltre che per operare attacchi diretti anche  per calarci in situazioni di puro stealth. Durante gli scontri a fuoco tuttavia si sentirà la mancanza di coperture attive. Farete moltissimo uso dell’arma simbolo di questo terzo capitolo, ovvero un arco composito. L’arma ha munizioni piuttosto limitate, solo nove frecce per faretra, che però potremo sempre recuperare dai corpi dei nemici. L’arco è perfetto per il one shot, one kill e riuscirete ad eliminare interi gruppi di nemici grazie alle frecce dalle punte esplosive. Il parco armi è molto vario e potremo in ogni momento modificare i vari parametri come ottica o munizioni. I mirini vi saranno utili soprattutto per analizzare i nemici e scorgergli addosso potenziamenti per la nostra supertuta. Avremo infatti massima libertà di customizzazione su quattro parametri diversi che vanno dalle abilità furtive al rateo delle armi da fuoco automatiche. Numerose quest all’interno del gioco vi consentiranno poi di incrementare le combinazioni disponibili. Gli obiettivi secondari vi serviranno anche per apprezzare le vastissime mappe di gioco. 

 
Agguati e imboscate


La campagna in single player vi occuperà a lungo considerando tutti i vari sotto-obiettivi. Nel caso in cui vogliate procedere filati alla risoluzione degli obiettivi principali infatti ci impiegherete circa sette ore, una per ogni livello. Quando poi vi stancherete di questa modalità potrete cimentarvi nel multiplayer. Hunter è qualcosa di molto simile a cattura la bandiera. Le modalità sono otto in totale, comprese Maximum Deathmatch, Team Deathmatch e Cell vs Rebel dove i poteri della nanotuta saranno inibiti. La crescita del proprio personaggio compresi i perks e lo sblocco di nuovi pezzi per il proprio arsenale, in totale diciassette armi, è legata, come accade in altre produzioni, alla crescita unica del personaggio. Saranno presenti anche le kill streak, legate alla raccolta di piastrine dei nemici caduti. I camper sono avvertiti quindi. Le statistiche a fine partita rappresentano un vero e proprio fiore all’occhiello della produzione, poiché complete ed esaustive a tal punto da incrementare le nostre prestazioni sul campo e a lavorare quindi sui nostri talloni d’Achille. 

 
Un vero e proprio gioiellino


Veniamo ora alla disamina di ciò che in molti considerano al vera e propria punta di diamante del franchise, ovvero il comparto tecnico. Cominciamo subito col dire che una grafica così su console non si era ancora mai vista. Il Cryengine3 è più potente che mai infatti. Tutto in questa New York del futuro fa urlare al miracolo, dai fili d’erba al vento agli effetti e alle rifrazioni dei bacini d’acqua. Gli effetti di luce sono quanto di più realistico mai visto in un videogioco. In tutto questo appena accennato il framerate non cala mai in nessun caso. Il comparto sonoro è invece forse un po’ sottotono rispetto alle precedenti produzioni. I rumori di sottofondo infatti non sono sufficientemente coinvolgenti da farci credere di trovarsi in mezzo a una battaglia o a uno scontro a fuoco. Buona l’intelligenza artificiale dei nemici che organizzeranno strategie di accerchiamento molto efficaci per avere la meglio su di noi. 

 
Concludendo…

Crytek ha fatto centro per l’ennesima volta, dimostrando che la next gen può aspettare ancora per un po’. Il titolo Ea viene assunto immediatamente al rango di miglior FPS attualmente in circolazione su console. Appassionati e non procedano pure senza indugi all’acquisti. Non se ne pentiranno.

 

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