Crymachina RECENSIONE | Un Action-RPG riuscito a metà
Ogni anno NIS America porta in Occidente tante produzioni nipponiche, tra cui le serie di Disgaea, The Legend of Heroes e Ys, facendo conoscere soprattutto al pubblico del vecchio continente anche delle piccole gemme. Sempre più impegnata nella sua missione, questa volta il publisher propone Crymachina, un action-rpg post-apocalittico.
Sviluppato da FuRyu e Aquria, Crymachina vede un manipolo di ragazze meccaniche nel tentativo di diventare dei veri esseri umani per rifondare la razza umana, che ormai si è estinta a causa delle guerre. In questo futuro distopico, il titolo riprende buona parte delle tematiche accarezzate da un colosso come NieR.
Crymachina RECENSIONE | Tentativo di rinascita
A causa di guerre, malattie e carestie, nell’anno 2028 l’umanità si è infine estinta. Prima che ciò accadesse, dalla Terra fu lanciata Eden, una base che contiene tecnologie avanzate il cui scopo è quello di rifondare la razza umana, servendosi di dati, esperimenti e tutte le risorse e conoscenze necessarie per attuare il piano.
Queste tecnologie sono conosciute come Deus ex Machina, otto divinità create dalla mano dell’uomo che assolvono a vari compiti, ricostruendo passo dopo passo tutti i tratti che definiscono l’essere umano. Ogni Deus ex Machina dunque si contraddistingue per la propria volontà e funzione.
Un ultimo faro di speranza per l’umanità, che ormai scomparsa cerca attraverso la tecnologia di ricostruirsi sfruttando quei dati che definiscono la personalità delle persone. Per questo nascono le E.V.E, donne dal corpo meccanico che hanno una forte compatibilità con i dati della personalità e con gli ExP, che permettono di diventare un vero essere umano.
Nonostante i Dei ex Machina siano tecnologie incredibili, queste finiscono per impazzire compromettendo la riuscita del progetto Eden. Tuttavia l’unica a non destabilizzarsi è Enoa, Deus ex Machina il cui scopo è quello di ricreare la psiche umana. Rappresentata con l’aspetto di una ragazzina dagli occhi glaciali, si infiltrerà nella rete di Eden per portare avanti la ricostruzione dell’umanità.
Enoa riceverà l’aiuto di tre Eve, che saranno anche i personaggi giocabili di questa avventura post-apocalittica. Leben Distel, Mikoto Sengiku e Ami Shido si uniranno alla missione dell’ottava Deus ex Machina per riattivare tutte le funzioni di Eden, e saranno obbligate a passare nella rete della stazione.
Infatti le tre ragazze si muoveranno all’interno della rete grazie ai corpi delle Eve in cui viene impressa la loro psiche, ricostruita proprio da Enoa, riuscendo così a preservarsi qualora il corpo ospite dovesse addirittura danneggiarsi. La loro essenza viene conservata in una realtà simulata dalla Deus ex Machina, che prende il nome di Infinite Garden.
Crymachina è un titolo dal racconto ben ritmato e ricco di colpi di scena, i quali riescono a mantenere alta l’attenzione sui suoi aspetti narrativi. Il merito passa soprattutto attraverso una longevità del racconto – dieci ora circa per portare a termine la storia – perfettamente in linea con la narrazione.
Infatti il gioco di FuRyu (a tal proposito, siete a un passo dalla nostra recensione di The Caligula Effect 2) e Aquria, al netto dei numerosi dialoghi, riesce a imbastire una storia intrigante e alquanto stratificata, avvalorata soprattutto da un archivio che racchiude una serie di informazioni che approfondiscono alcuni concetti di gioco, che estrae dal cilindro dettagli preziosi.
Ancor più interessanti sono le similitudini che l’action-rpg condivide con la serie NieR: le Eve possono essere viste come il frutto del programma YorHa di Automata, seppur rispetto alle androidi di Platinum Games godono di una vera e propria psiche umana, oltre ai circuiti che compongono i loro corpi artificiali.
Inoltre è possibile approfondire le storie del cast principale negli episodi extra di Crymachina dedicati al “Tea Party”, in cui le protagoniste parleranno di diversi argomenti e questioni personali. Si trattano perlopiù di brevi cutscene intrise di dialoghi, da cui è possibile ricavare i punti EGO per potenziare le tre Eve.
Combattere per la salvaguardia dell’umanità
Nella missione per riabilitare le Dei ex Machina e riattivare i terminali necessari per rimettere in moto Eden, le protagoniste dovranno muoversi nei vari network che compongono la stazione. Al loro interno troveranno i Cherubin, che sono frutto degli esperimenti condotti dalle divinità artificiali.
Queste creature, un tentativo invano di ricostruire la forma degli umani, sono dei formidabili combattenti con cui le Eve si scontreranno in un paio di occasioni a ogni area di un Network. Infatti i livelli sono piuttosto rapidi da portare a termine e gli scontri al loro interno si contano sulle dita di una mano.
Ed è proprio qui che in Crymachina entra in gioco un sistema di combattimento interessante, che pone dei ritmi serrati nei livelli più alti. Ogni Eve infatti è dotata di un’arma principale, a cui se ne aggiungono due ausiliari intercambiabili e dotate di abilità attive e passive.
Durante un combattimento possiamo utilizzare questo arsenale per sbarazzarci dei nemici, facendo attenzione al consumo di skill point per non andare in uno stato di surriscaldamento. Infatti utilizzando con troppa frequenza gli equipaggiamenti ausiliari si rischia di incombere in un malus che rallenta il ripristino delle abilità.
Saranno proprio quest’ultime il nostro asso nella manica, poiché grazie a un mix di skill attive e passive possiamo sferrare dei colpi micidiali. In un combattimento possiamo decide di attaccare – oltre con la nostra arma principale – con una od entrambe le armi ausiliari, equilibrando così il consumo del gauge.
Al tempo stesso, possiamo richiedere a Enoa un discreto supporto in battaglia, che spazia tra lo status del risveglio (che amplifica velocità e danni della Eve), un assalto da remoto, una riparazione dei danni o persino una via di fuga per tornare all’Infinite Garden.
Il sistema di combattimento di Crymachina rimarca maggiormente i ritmi degli action più puri, merito soprattutto di un gameplay intenso e talvolta anche punitivo, che integra nella sua essenza elementi essenziali come schivate, parate e contrattacchi – intuibili con degli output visivi -.
Si crea così un’esperienza pad alla mano intensa, che viene penalizzata dalla semplicità e dalla scarsa varietà dei pattern nemici. Infatti si può dire che gli avversari base e i boss contino un manipolo di attacchi molto simili tra loro e che una volta assimilati, sono fin troppo facili da prevedere.
Progresso tecnologico
In Crymachina la progressione è uno degli aspetti più fondamentali dell’esperienza, ma anche il più intricato dell’action-rpg di FuRyu. Questo perché al termine di uno scontro otterremo punti ExP ed EGO, i quali permettono alle guerriere cibernetiche di migliorarsi passo dopo passo.
Tuttavia, entrambi i punti andranno assegnati con saggezza a ognuna delle protagoniste, adattandosi soprattutto a quale personaggio dovremo utilizzare in un Network. Perché sebbene nel post-game potremo utilizzare ogni Eve in qualsiasi missione, durante il corso della storia sarà il gioco a decidere chi affronterà la missione.
Pertanto, questo rende quasi obbligatorio investire i punti sul personaggio di turno per non andare incontro a un level gap che in questo caso può persino risultarvi fatale. Se gli ExP permettono di salire di livello, gli EGO invece possono essere assegnati per aumentare i parametri delle tre Eve e tale decisione non potrà essere invertita.
Inoltre, tali skill point possono essere assegnati in un altro ramo, che va a migliorare l’efficienza delle abilità di supporto di Enoa. Qui l’investimento oltre a essere riversibile, permette di amplificare quegli aiuti che nelle fasi avanzate dell’avventura saranno persino indispensabili, soprattutto per sopportare quel gap che ci sarà fra le vostre Eve e i nemici.
Un altro aspetto importante è l’equipaggiamento. Oltre alle armi infatti ogni personaggio può dotarsi di modifiche definite come “Personality Enhancement Data”, migliorandone i suoi parametri e attivando alcune abilità passive. In questo modo si ha persino la possibilità di creare delle piccole build per sfruttare appieno il potenziale delle armi ausiliari.
Ancor più interessante in Crymachina è la struttura dei Network. Infatti ogni macro area può espandersi con dungeon opzionali, i quali offrono persino dei boss davvero formidabili. Inserendo una delle coordinate recepite dalle informazioni raccolte nei livelli, si ha la possibilità di esplorare persino delle aree dedite al farming.
Tuttavia, il titolo non offre chissà quali contenuti: infatti le aree secondarie che potremo esplorare sono alquanto ripetitive sia per struttura che per funzionamento, e le boss fight a parte qualche rara eccezione, non sono così ghiotte da consigliarvi di esplorare ogni angolo del network.
Il mondo di Crymachina
Crymachina è un titolo composto sostanzialmente da vari livelli. Partendo dall’Infinite Garden che svolge l’attività di hub, i vari network e i loro punti d’accesso sono una serie di aree estremamente lineari, che rarissimamente offrono qualche deviazione. Un level design piatto e ripetitivo, che si fossilizza sulla medesima struttura.
Questo alla lunga può risultare stancante, e il mondo non pone dei particolari guizzi visivi che permettano di apprezzarlo ulteriormente, colpa soprattutto di un livello di dettaglio scarno. Ciò che sorprende sono i modelli delle protagoniste, che godono del character design di Rolua, giovane autore di light novel che ha contribuito alla realizzazione dei personaggi e delle illustrazioni.
Infatti, i personaggi del cast principali sono estremamente curati nell’aspetto, che è possibile apprezzare maggiormente nei filmati sia animati che in-engine. Ciò che salta subito all’occhio infatti sono i numerosi dettagli riservati agli occhi, al viso e alla capigliatura, che ne risaltano il fattore estetico.
E nonostante questo, le animazioni ci sono parse ingessate, soprattutto quando si subiscono gli attacchi: la Eve in utilizzo tende a impiegare troppo tempo per rialzarsi da terra, influenzando così anche il ritmo dell’azione. Anche l’esecuzione delle mosse è altrettanto legnoso, andando a intaccare così anche la loro spettacolarità.
Crymachina è un titolo dal comparto grafico sufficiente: sul piano della risoluzione su PlayStation 5 risulta tirato a lucido, con un onesto 1080p e che gira a sessanta fotogrammi per secondo. Essendo un titolo non particolarmente dettagliato non c’è stato bisogno di servirsi delle impostazioni grafiche – tra l’altro assenti – poiché risulta piuttosto pulito e fluido.
I tempi di caricamento di Crymachina sono repentini: tra il passaggio dall’Infinite Garden e il Network passano a malapena due secondi, rendendo così l’accesso praticamente immediato. Dopotutto la creatura di FuRyu e Aquria non è veloce nel suo gameplay, ma anche in quei tecnicismi che dettano i ritmi di gioco.
Il comparto sonoro invece vanta di una colonna sonora affascinante, i cui brani cantati sono accompagnati dalla voce dell’artista Hikaru Tono – che potrete ascoltare nella seconda sigla di To Your Eternity – , la quale ha servito delle tracce audio calme che rievoca la delicatezza delle protagoniste.
Il doppiaggio invece è in lingua giapponese, a cui è stata affiancata una localizzazione inglese che, attraverso numerose terminologie che il gioco adotta potrebbe risultare leggermente complicato da comprendere. Questo perché il gioco adotta un linguaggio più intricato rispetto a numerose produzioni nipponiche e l’uso di termini particolari potrebbero complicarne la comprensione.
In conclusione
Crymachina è un action-rpg condito da un sistema di combattimento solido e un racconto intrigante, a cui si contrappone una progressione asfissiante e un level design povero. Un bilancio che identifica l’ultima opera di FuRyu e Aquria come un prodotto interessante che si colloca nel mare dei videogiochi buoni.
Crymachina è un action-rpg riuscito a metà
Pro
- Storia interessante e ricca di dettagli
- Sistema di combattimento solido
- Personalizzazione degli equipaggiamenti di buon livello
Contro
- Progressione asfissiante
- Level design povero
- Pattern dei nemici e dei boss ripetitivi