Crusader Kings II – Recensione Crusader Kings II
Paradox Interactive negli anni ha saputo regalare giochi unici agli appassionati di gestione e strategia, offrendo meccaniche di gameplay uniche (basti pensare alla serie Europa Universalis), ma Crusader Kings II è qualcosa di più.
Benvenuti nell’ Europa Feudale
Crusader Kings II è il seguito di un titolo che usci qualche anno fa proprio da casa Paradox, già all’epoca era osservato anche se non spiccò agli occhi di tutti, infatti riuscì subito a catturare l’ interesse degli appassionati. A differenza di altri giochi Paradox non ci trovavamo a controllare una nazione, ma piuttosto ci caliamo nei panni di un personaggio dell’epoca medioevale (prima data selezionale è il 1066) un nobile cristiano infeudato. Il giocatore si ritrovava a dover incontrare nella partita non solo elementi strategici e gestionali, ma anche caratteristiche tipiche dei GdR. La cosa interessante era la profonda immersione a più livelli che ciò causava, perchè le sfide non erano più soltanto all’ esterno, nemici e amici facevano la loro comparsa all’ interno di confini conosciuti e nel corso delle generazioni. CK era definito come un gioco "generazionale", si prendeva un personaggio appartenente ad una dinastia, ed è una volta passato a miglior vita quest’ ultimo, la partita sarebbe continuata nei panni di un successore appartenente alla stessa dinastia, e in questa "vita" ci si ritrovava a dover amministrare i titoli posseduti (tramite ad esempio la modifica della legge di successione) oppure a conquistarne altri. Il tutto in un sistema di vassallaggio (I titoli erano di tre categorie, e una vassallava l’altra: Il Re col Duca e quest’ultima col Conte), rapporti familiari, doveri feudali e religiosi.
Matrimoni dinastici e complotti per titoli e terre
Il seguito ci offre tutto quanto era presente in Crusader Kings, rifinito e perfezionato, con grafica e interfaccia migliorate, semplificate, ma comunque ricche d’informazioni, permettendoci così di godere appieno delle nostre partite. Il sistema è sempre quello degli altri giochi Paradox basati sul Clausewitz Engine, una mappa strategica della parte di mondo interessata (in questo caso l’ Europa fino agli Urali e il Baluchistan, Il Nord Africa e l’ Abyssinia) da gestire in tempo reale (con facoltà di scalare o aumentare la velocità, ma anche mettere in pausa) in cui gli scontri militari sono decisi da calcoli derivanti dalla composizione degli eserciti, da chi li guida e dallo scenario di battaglia nel quale si scontrano. Tutti questi elementi classici sono uniti all’esperienza unica che Crusader Kings offre come filosofia di gioco, dovremo amministrare titoli, scegliere consiglieri, curare rapporti con i vassalli e capi religiosi, ma oltre a ciò ci sono nuove aggiunte che rendono il seguito davvero imperdibile e sicuramente da provare, poichè ci sono molti più tratti ed eventi a cui personaggi dovranno far fronte. Potremo reclutare mercenari che cambieranno fronte quando non avremo di che pagarli, combattere al fianco di ordini cavallereschi contro eserciti eretici ed infedeli, costruire alleanze tramite matrimoni creando legami tra le varie dinastie, organizzare battute di caccia alle quale invitare i nostri vassalli, ordire complotti contro il nostro Re per prendere il suo posto cercando altri cospiratori pronti a sostenerci con il rischio di essere scoperti ed imprigionati. Il titolo offre molto ma molto altro, ed ogni partita sarà sempre diversa dalla precedente, pronta ad offrire nuovi personaggi e catene di eventi, per un giocabilità lunghissima.
Vessilli al seguito
L’ enorme mole di informazioni che un giocatore alle prime armi si ritroverebbe dinnanzi una volta avviato il titolo, potrebbe far pensare che Crusader Kings II sia un gioco troppo complesso per essere compreso, in realtà basterebbe poco tempo, un po’ di pazienza e magari un amico con cui fare una partita in multigiocatore per capirlo e goderne appieno. Gli altri giochi Paradox vengono consigliati prevalentemente ad appassionati del genere, Crusader Kings II dovrebbe essere preso in considerazione persino da chi non è molto avvezzo al genere, pur essendo affascinato o semplicemente incuriosito dalle possibilità offerte dal gameplay e dal contesto di gioco. L’interfaccia migliorata ad esempio ci permette di navigare facilmente per avere informazioni sui vari personaggi, che siano questi imperatori o baroni. Il prodotto presentato è di qualità, non esente da difetti, e sarebbe stato difficile credere che non ne avremmo avuti in un titolo del genere, e comunque nessuno di questi toglie meriti al gioco che anzi continuerà ad essere supportato da Paradox nel lungo periodo.
Conclusione
Un titolo d’obbligo per gli appassionati del genere, assolutamente consigliato per chi è affascinato dal contesto in cui il gioco ci pone, e che dovrebbe essere provato anche da chi non è dichiaratamente fan della tipologia del titolo, ma sente che potrebbe valerne davvero la pena.