Crawl

C’era un tempo, quando da piccoli giocavamo al Super Nintendo, in cui la maggior parte dei videogiochi dava la possibilità di giocare tutti insieme comodamente in poltrona. E ci piaceva. Era divertente ritrovarsi a casa con tanti amici e passare ore e ore a giocare a qualunque cosa perdendo il senso del tempo e maledicendo i minuti che passavano troppo in fretta. Poi giunse la connessione a banda larga, giunsero le console di nuova generazione e PC all’avanguardia e il multiplayer offline, in locale, si perse a vantaggio dell’online e del gioco di massa.

Nel tentativo di riproporre un tipo di esperienza simile, diversi team hanno sviluppato giochi che fanno del multiplayer in locale il loro punto di forza. Pensiamo a giochi come Towerfall, Samurai Gunn e Dragon’s Crown. A questi titoli di successo possiamo ora affiancare Crawl, che unisce a queste caratteristiche quelle tipiche degli action RPG.

Come Evolve, ma al contrario

Sviluppato da Powerhoof, la peculiarità di Crawl consiste nel multiplayer asimmetrico: un giocatore cerca di esplorare il dungeon, mentre gli altri lo ostacolano. All’inizio della partita uno dei giocatori scelto a caso assume il ruolo dell’eroe, il cui obiettivo è quello di raggiungere il decimo livello di esperienza, sconfiggere il boss e guadagnarsi la libertà.

Durante la sua discesa, l’eroe viene ostacolato dagli altri giocatori che, sotto forma di fantasmi, possono possedere le trappole disseminate in giro per il dungeon oppure spawnare come mostri utilizzando dei pentacoli disegnati sul pavimento, con lo scopo finale di uccidere l’eroe e impossessarsi della sua umanità assumendone il ruolo. Più danni un fantasma infligge all’eroe, più oro avrà a sua disposizione una volta tornato umano; con l’oro potrà acquistare power-up, skill e armi, ognuna con il proprio moveset ed eventuali effetti generati casualmente. I mostri in cui ci si può trasformare invece dipendono dalla divinità scelta all’inizio della partita. Ogniqualvolta poi un eroe aumenta di livello, tutti gli altri guadagnano delle Vitae, punti che possono utilizzare per evolvere i propri mostri.

La partita finisce quando un giocatore sconfigge il boss oppure dopo aver fallito la boss fight tre volte. Singolare è la meccanica della boss fight, in cui ogni fantasma deve possedere una parte del boss e usarla in modo intelligente e tattico.

Il pixel va di moda

Come molti degli indie recenti, anche questo è disegnato in pixel art, una pixel art stilizzata che sottolinea ulteriormente il voler richiamare i classici per SNES e nel contempo lo alleggerisce molto a vantaggio di un’ottima fluidità anche nei momenti più concitati. Nonostante la sua semplicità, Crawl presenta sprites molto curati nei particolari e con una buona varietà di animazioni, discorso che vale sia per i mostri che per il design del dungeon. La longevità è assicurata dal fatto che il dungeon è generato casualmente all’inizio di ogni partita, anche se alla lunga le stanze tenderanno a ripetersi. Tuttavia, gli sviluppatori hanno già annunciato che aggiungeranno altre ambientazioni per i dungeon, nuovi content come boss, mostri e divinità, e nuove meccaniche come un sistema di fatality che permette di sfruttare i mostri uccisi a proprio favore.

Anche nella soundtrack si riflette questo gusto per i classici con musiche 8-bit capaci, nonostante la loro semplicità, di immergerci perfettamente nell’atmosfera ricercata da Powerhoof.

[signoff icon=”quote-circled”]Già con il content attuale, Crawl si presenta come un ottimo modo per passare un’allegra serata in compagnia. Inoltre, in quanto early access, sono previste numerose patch che aumenteranno esponenzialmente la varietà di gioco e content disponibile; questo rende l’acquisto di Crawl un saggio investimento per chiunque apprezzi il genere e sia pronto a distruggere le proprie amicizie.[/signoff]