Crackdown 3 – Recensione

Recensito su PC

Sono passati ormai più di quattro anni dall’annuncio di Crackdown 3, realizzato da Sumo Digital, che dopo uno sviluppo travagliato vede finalmente la luce su Xbox One e PC. La caratteristica innovativa, stando ai vari diari di sviluppo, sembrerebbe essere il sistema Cloud di Microsoft, che dovrebbe permettere di avere una potenza di calcolo decisamente superiore nella modalità multiplayer “Zona di demolizione”, permettendo quindi di distruggere ogni singolo elemento della mappa. La completa distruttibilità degli ambienti è un aspetto che da sempre affascina i videogiocatori, e noi per primi non vedevamo l’ora di mettere mano al pad per smantellare qualche palazzo.

Crackdown 3

Oltre alla tanto discussa modalità multiplayer, di cui parleremo più avanti, Crackdown 3 offre una modalità campagna, giocabile sia in single player sia in coop con un amico. All’avvio potrete scegliere un avatar da utilizzare come agente principale tra cui ovviamente Terry Crews, protagonista già di vari trailer. Scelto il vostro personaggio preferito, verrete catapultati nel mondo di Crackdown, dove con una breve cut-scene verrete a conoscenza della trama, basata su un’agenzia che lotta per salvare il mondo da un’organizzazione che con tecnologie avanzatissime sta distruggendo anche l’ultima città rimasta in piedi. Il nostro compito, come agenti, è quello di raccogliere quante più informazioni possibili sui vari generali nemici, per poi sconfiggerli uno ad uno, rendendo sempre più fragile il cuore dell’organizzazione.

La prima questione che ci ha lasciati perplessi è appunto la trama, che si limita a pochissimi approfondimenti, soprattutto per via della praticamente totale assenza di vere missioni legate alla storia principale. Il nostro obiettivo in Crackdown 3, infatti, è quello di conquistare e sconfiggere i vari nemici che proteggono ad esempio stazioni, estrattori e prigioni, così da aumentare la percentuale di informazioni su un determinato generale (una sorta di boss), che una volta raggiunto il 100% di informazioni diventerà vulnerabile. Questo andrà ripetuto per ogni componente dell’organizzazione, in un meccanismo per nulla appagante e anche ripetitivo.

Anche la mappa a disposizione non è delle migliori, infatti ci è sembrata veramente piccola, andando a prediligere uno sviluppo di tipo verticale, che però non ci ha convinti appieno. Per permetterci di spostarci tra le strade della città, come nei precedenti capitoli avremo a disposizione vari veicoli, sia dell’agenzia sia civili, con cui potremo raggiungere molto più velocemente i nostri obiettivi. Anche in questo caso qualcosa non funziona: tralasciando il sistema di guida mediocre, la mancanza di evoluzione del mezzo di trasporto segna a nostro avviso un significativo passo indietro rispetto al passato. Nel primo capitolo di Crackdown infatti, si avevano sempre a disposizione i vari veicoli dell’agenzia, ma questi miglioravano e diventavano più belli e potenti man a mano che miglioravamo il livello di guida, cosa che in Crackdown 3 non esiste. in questo nuovo capitolo infatti avremo a disposizione solo tre veicoli dell’agenzia: il ragno, la classica auto sportiva e il carro armato, tutte che hanno già caratteristiche preimpostate e che non migliorano con l’aumentare del livello.

Il sistema di progressione del personaggio invece funziona abbastanza bene, basandosi sui classici punti esperienza, divisi sempre per agilità, munizioni e così via. Tra i più utili, a nostro avviso, ci sono i punti agilità, facilmente recuperabili tramite delle sfere luminose sparse per la mappa che ci permettono di migliorare di molto la nostra agilità, sbloccando nuove funzioni utili al nostro jet-pack. Nel mondo di gioco inoltre, oltre alle sfere, potrete raccogliere frammenti di DNA che vi permetteranno di sbloccare gli altri agenti disponibili, oltre che vari collezionabili sparsi nella mappa.

Crackdown 3

Dal punto di vista prettamente pratico, dove Crackdown 3 dovrebbe mostrare i muscoli, notiamo come nel complesso la formula studiata dal team di sviluppo sia divertente: saltare tra i vari palazzi e massacrare i nemici ci è sembrato molto gratificante, ma purtroppo finisce tutto lì. Il sistema di shooting, simile per certi versi a quello di ReCore, forza un triggering verso il nemico che risulta utile in alcuni casi mentre negli scontri più concitati finisce solo per creare problemi, oltre che diminuire drasticamente il livello di sfida. Il sistema di mira quindi forza una sorta di aim bot che può essere gestito come il Dead Eye di Red Dead Redemption 2 o lo S.P.A.V di Fallout a grandi linee, ovvero selezionando tra alcune parti del corpo, cosa in realtà inutile visto che tenderete sempre a mirare a testa/corpo e mai a braccia e gambe.

Se il sistema di shooting non è eccellente, la varietà delle armi lo è meno, o meglio, sono presenti tante armi ma solo alcune sono veramente utili e sono quelle che userete praticamente durante tutta la campagna. Potrete equipaggiare fino a tre armi principali e una granata, tutte verranno sbloccate e salvate nell’armeria dopo che le avrete raccolte. Ovviamente, a differenza di quanto si vede nella modalità multiplayer, in questo caso non abbiamo lo stesso tasso di distruzione, anzi, saranno veramente poche le cose che potremo distruggere, rendendo il tutto abbastanza piatto e privo di spettacolarità. In un gioco come Crackdown 3 infatti ci si aspetterebbero esplosioni, armi devastanti e tantissimo caos, un po’ come visto in Just Cause 4, questo purtroppo non accade e a nostro avviso è un vero peccato.

Crackdown 3

Continuiamo la nostra analisi su Crackdown 3 parlando del comparto tecnico, anche qui con pochi complimenti e tante critiche. È già noto a tutti come il comparto grafico del gioco non sia eccezionale, sia per via delle texture poco definite sia per una scelta della palette cromatica per nulla in tinta con lo stile di gioco, che sembrava voler prendere una piega più cartoonesca, senza riuscirci appieno. La gestione delle risorse e l’ottimizzazione ci è sembrata buona: sia sulla versione PC che su quella Xbox One non abbiamo riscontrato cali di frame rate importanti, se non qualche leggero scattino nelle situazioni più concitate. Una caratteristica che però non riusciamo a comprendere e giustificare è l’assenza di musica in background, presente solo in alcune sfide, ma completamente assente durante l’esplorazione libera e nel corso delle varie missioni.

L’ultimo aspetto che vogliamo trattare è il multiplayer, vera colonna portante dell’esclusiva Microsoft. Grazie ad un sofisticato sistema Cloud-based, gli sviluppatori sono riusciti a creare delle mappe distruttibili al 100%. Vi sfiderete a suon di pallottole in partite 5V5 con a disposizione ben tre mappe completamente distruttibili, il tutto mentre potrete spostarvi velocemente tramite anelli simili a quelli già visti in Quake. Anche qui sfortunatamente è presente il sistema di mira automatica che vi condanna a morte ogni volta che venite agganciati da un nemico. Altra nota negativa, che non abbiamo però potuto confermare, è l’assenza di un sistema di inviti, che in sostanza vi impedisce di invitare e di giocare con i vostri amici. Per questo ultimo punto crediamo che Microsoft e il team di sviluppo faranno un passo indietro per implementare tale funzione, in caso contrario il successo di tale modalità potrebbe non essere così scontato.

Purtroppo siamo riusciti a fare solo alcune partite per via della bassissima popolazione abilitata a giocare nel periodo pre-release, ma ci sono bastate per confermare le nostre impressioni iniziali. Per quanto le modalità siano divertenti, al momento sembrano solo delle Tech Demo, per altro decisamente rimodellate rispetto a quanto annunciato anni fa. La distruttibilità per quanto affascinante è comunque grossolana e controllata da una fisica pessima, a differenza delle fantastiche demo viste durante le conferenze stampa degli scorsi anni.

Crackdown 3


Non sappiamo cosa sia successo con Crackdown 3: saranno stati i vari rinvii, o un budget non troppo alto o altri motivi che non conosciamo… resta il fatto che il prodotto finale non rispetta affatto le nostre aspettative iniziali e si presenta come un titolo povero e per nulla all’altezza di un colosso come Microsoft. Tutti questi anni devono essere stati investiti esclusivamente nello sviluppo della modalità con integrazione del Cloud system, visto che la modalità campagna non ha una base solida di trama e le varie missioni sono relativamente semplici e ripetitive. Non ce la sentiamo di condannare completamente il gioco, che in fin dei conti è veramente divertente e potrebbe essere perfetto per la soluzione Game Pass, ma forse decisamente troppo sproporzionato nella vendita a prezzo pieno come gioco tripla A.

6.3

Pro

  • Modalità single player divertente
  • Distruzione ambientale nel multiplayer interessante

Contro

  • Graficamente e tecnicamente arretrato
  • Assenza totale di musica di background
  • Mappa troppo piccola
  • Povero di contenuti
Vai alla scheda di Crackdown 3
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