Company of Heroes 2: The British Forces – Recensione
Company of Heroes 2: The British Forces
Il coraggio è la prima delle qualità umane, perché è quella che garantisce tutte le altre. “Winston Churchill”
La maggior parte dei DLC vengono mal visti dal pubblico e ritenuti una sorta di invenzione demoniaca. Fortunatamente non sono tutti così ed alcuni ridonano longevità ed allungano il ciclo di vita di un titolo. Quest’ultimo caso è proprio quello di The British Forces, ultima espansione per l’apprezzato Company of Heroes 2, il quale, salvato da Relic dopo il fallimento di THQ e dopo una partenza non molto brillante, sta ora vivendo una seconda giovinezza, soprattutto grazie ai due DLC precedenti, The Western Front Armies e Ardennes Assault e grazie alla vitalità della community che garantisce server sempre molto affollati. Come suggerisce il nome stesso, The British Forces amplia il panorama del secondo conflitto mondiale ed introduce in Company of Heroes 2 le unità belliche appartenenti alle forze di Sua Maestà, aumentando in tal modo le fazioni disponibili per le battaglie online, proprio come aveva fatto in precedenza The Western Front Armies. All’apparenza, non apportando significative aggiunte al singleplayer, come la campagna aggiuntiva di Ardennes Assault, quest’ultimo DLC potrebbe apparire esclusivamente adatto ai soli fan del gioco e, non lo nascondiamo, effettivamente un pò lo è. Dall’altra parte però, The British Forces è una vera manna dal cielo per tutti gli amanti della strategia, poiché le nuove forze armate presenti nel pacchetto presentano alcune caratteristiche ancora del tutto inesplorate dal gioco e garantiscono al giocatore una flessibilità strategica davvero di primissimo livello.
Un breve ripasso
Prima di addentrarci nell’esplorazione di The British Forces, facciamo un piccolo ripasso di come Relic Entertainment ha concepito le sfide online per il suo strategico bellico. Nelle otto nuove mappe introdotte dal DLC, rappresentanti alcuni scenari del fronte occidentale della Seconda Guerra Mondiale ed alcune davvero ben concepite, così come nelle precedenti ambientazioni è necessario assicurarsi ilcontrollo dei punti strategici disseminati lungo il percorso. Questi ultimi sono di vario genere e, nella maggior parte dei casi, sono indispensabili per garantirsi il controllo delle risorse necessarie per costruire nuovi “edifici”, nonché arruolare nuove truppe, avanzare nell’albero delle tecnologie e sbloccare le abilità speciali legate ai comandanti. Oltre a questi cardini strategici, numericamente variabili a seconda della grandezza della mappa e del numero dei giocatori, ve ne sono altri, identificati tramite una stella, i quali una volta occupati determinano la decrescita costante dei punti vittoria avversari: quasi superfluo da dire, la partita online termina una volta che questi punti vittoria hanno toccato la quota 0. Poco sopra abbiamo fatto cenno ai comandanti ed il pacchetto The British Forces ne aggiunge altri sei, del tutto inediti, decisamente versatili ed in grado di ribaltare una situazione quasi del tutto compromessa. Solo per fare un esempio il reggimento di comando, dopo aver accumulato un buon quantitativo di risorse, è in grado di utilizzare la copertura con mortaio, nonché un vero e proprio bombardamento aereo in grado di spazzare via carri, mezzi, cannoni e unità nemiche. Inutile però dire che il nostro “comandante” preferito rimane quello per le operazioni di avanguardia, le cui abilità speciali permettono rapide incursioni dietro le linee nemiche e la rapida occupazione di almeno un paio di punti chiave sulla mappa. Come non innamorarsi del supporto aereo radente e vedere un nugolo di jet leggeri girare attorno all’obbiettivo prefissato scaricando bombe su bombe?! Se già da questi brevi accenni si intravede il lato “multitasking” delle truppe britanniche, sappiate che siamo solo all’inizio.
La fanteria: tu non puoi passare!
Come in tutte le battaglie online, anche selezionando le forze d’oltremanica, il match inizierà mettendoci a disposizione una sola unità di fanteria di base. Seguendo l’esempio di tutti gli altri eserciti, anche questi reggimenti britannici fanno del loro punto di forza l’agilità, il che li rende molto utili per occupare velocemente quante più aree chiave possibili. A differenza della fanteria base tedesca, le corrispondenti truppe inglesi sono però meno abili nel combattimento e l’unica vera arma in grado di sostenere l’urto delle avanzate nemiche sono le granate, sbloccabili attraverso l’albero delle tecnologie. Fortunatamente però, per ovviare a questo deficit offensivo e difensivo, possiamo fare ricorso alle unità dotate di mitragliatrice pesante Vickers, molto lente ed impacciate nelle spostamenti, vulnerabili se attaccate sui fianchi, ma vero e proprio baluardo inespugnabile se piazzate lungo i punti chiave della mappa. Disponete un paio di queste unità in case diroccate o lungo un ponte e state certi che nessun fante avversario riuscirà a passare. Naturalmente il discorso è ben diverso se sul vostro cammino vi si para davanti un carro Tiger o Panzer. Sorvoliamo dunque rapidamente suicecchini dotati di fucile Boys, non proprio adattissimi in scenari bellici solcati da carri armati e cannoni da 12 libbre e decisamente fragili, per concentrarci invece su quella unità che ci ha dato decisamente più soddisfazioni giocando a Company of Heroes 2: The British Forces e cioè i Royal Engineers. Proprio come gli ingeneri delle altre fazioni, anche quelli di Sua Maestà sono utili per riparare i mezzi, per piazzare poco simpatiche mine lungo i percorsi chiave e per innalzare trincee. Quello che però differenzia i Royal Engineers da tutti i loro simili è la loro abilità nel costruire postazioni fisse difensive. Piazzare nei punti adatti una batteria di mortai da tre pollici o un cannone anticarro QF da 17 libbre, significa assicurarsi una strenua difesa contro i potenti mezzi d’assalto avversari, i quali lenti e difficili da manovrare, finiranno vittime del fuoco di sbarramento. Naturalmente, se da un lato queste postazioni sono molto efficaci per gli attacchi a lunga distanza, esse sono però piuttosto vulnerabili se attaccate alle spalle, magari dalla fanteria dotata di lanciafiamme o panzerschreck.
Insomma, se la partenza con una sola unità di reparto di fanteria penalizza sulle prime gli eserciti britannici, resistendo ai primi assalti e riuscendo a svilupparsi lungo l’albero delle tecnologie, ecco che le unità messe in gioco da The British Forces si rivelano come alcune fra le più adatte per una strenua lotta difensiva e decisamente utili per il controllo permanente dei punti vitali dislocati lungo la mappa. Va dunque da sé che anche i mezzi siano studiati appositamente per questo fine.
I mezzi: fra l’incudine e il martello
Scegliendo di utilizzare le forze britanniche e trovandovi in serie difficoltà durante le prime battute della schermaglia a causa di una fanteria non di altissimo livello, non speriate di arginare le truppe nemiche con i mezzi messi a disposizione inizialmente. Potendo solo “arruolare” un Universal Carrier, utile per spostare rapidamente la fanteria da un punto all’altro della mappa ma resistente come la neve al sole, le offensive nemiche avranno lo stesso aspetto di uno tsunami. Fortunatamente, sbloccando le varie possibilità messe a disposizione dal tech tree britannico, ecco già che l’Universal Carrier può esser dotato di un letale lanciafiamme WASP nonché di una pesante mitragliatrice Vickers K. Se riuscirete quindi a divincolarvi dagli ostacoli iniziali, i mezzi introdotti dal pacchetto aggiuntivo si rivelano come i più duttili fra tutti quelli a disposizione delle altre fazioni, come ad esempio l’autoblindo AEC MK. III dotato di un sistema difensivo molto efficace come la cortina fumogena, la quale, supplendo alla scarsa corazza del mezzo, lo rende molto utile per rapide sortite fra la fanteria nemica. Ma è solo sbloccando fino in fondo tutti i potenziamenti delle truppe di Sua Maestà che si giunge davanti al bivio che rappresenta la vera scelta determinante e garantisce ai giocatori due approcci differenti, compatibili con uno stile di gioco più conservatore o maggiormente volto all’attacco a testa bassa. Le due vie messe a disposizione sono state chiamate rispettivamente “Incudine” e “Martello” – tattica bellica storicamente inventata da Filippo II e perfezionata da suo figlio Alessandro il Grande – e ciascuna fornisce truppe e abilità peculiari. Così, abbracciando la via strada dell’incudine si avrà ad esempio a disposizione il pesante carro armato Churchill MK. VII, un vero e proprio colosso, il quale, affiancato ad un paio di postazioni fisse di mortai e mitragliatrici, diventa una montagna quasi impossibile da scalare. Lo ammettiamo, le nostre più grandi gioie sono arrivate utilizzando il carro armatoComet, il quale rassomiglia in tutto e per tutto alla sua controparte storicamente esistita. Per chi non lo sapesse, i carri armati britannici durante tutta la Seconda Guerra Mondiale si rivelarono sempre inferiori a quelli schierati dall’Asse e Company of Heroes 2: The British Forces ce lo ricorda bene. Questo distacco venne però pareggiato con l’ingresso sulla scena del Comet, l’unico mezzo in grado di contrastare per potenza e peso i temibili Tiger e Panzer tedeschi. Sia che siate amanti delle offensive dirette e portate tramite la potenza di fuoco o sia che optiate per una strenua difesa delle conquiste faticosamente agguantante, The British Forces vi mette nella posizione di poter scegliere l’approccio da voi preferito.
Qualche considerazione finale
Terminiamo la nostra recensione del DLC, analizzando il lavoro fatto dal team di sviluppo per la caratterizzazione delle nuove truppe messe a disposizione. Anche su questo aspetto, non si può certo dire che Relic Entertainment sia stata superficiale o poco attenta, poiché ogni truppa è stata fedelmente riprodotta esteticamente ed ogni mezzo e arma sono ripresi fedelmente da quelli in dotazione all’esercito britannico durante il secondo conflitto mondiale. Un ulteriore punto a favore va anche assegnato per lo sforzo fatto dagli sviluppatori per garantire a ciascuna unità un vero e spiccato accento british.Concludendo la nostra recensione su questo ultimo DLC per Company of Heroes 2, possiamo solo dire che, da strateghi da tastiera navigati, siamo rimasti molto compiaciuti dal lavoro fatto dai ragazzi di Relic Entertainment e le soddisfazioni che ci si riesce a togliere giocando a The British Forces sono davvero molte. D’altro canto però, a causa del forte tatticismo delle truppe britanniche, questa espansione potrebbe risultare un pò indigesta per i neofiti, i quali hanno però altre fazioni ed altre unità con i quali prima esercitarsi. Siccome noi vogliamo renderci utili alla comunità e ci teniamo ai nostri lettori, vi forniamo qua di seguito unacomodissima infografica nella quale potete comodamente leggere tutti i pro e tutti i contro degli eserciti presenti in Company of Heroes 2 ed espansioni.