Company of heroes 2
Bomba in arrivo
Gli ultimi elementi menzionati si ricollegano direttamente all’aspetto tecnico del gioco: fatta forse eccezione per la serie Total War, gli strategici non sono considerate icone della bellezza, ciò nonostante Company of Heroes 2 gode di un apprezzabile livello di dettaglio a ogni livello di zoom e sfrutta bene gli effetti delle librerie DirectX 11, rendendosi anche piuttosto esoso in termini di hardware ma godendo comunque di un’ampia scalabilità in grado di farlo funzionare su ogni macchina. Peccano le texture dei terreni, non di alta definizione, ma si tratta di un elemento di poca rilevanza nell’esperienza generale del titolo, che riesce a rendere molto bene la cruenza della guerra, soprattutto nel sonoro: i soldati urlano, imprecano e fanno esclamazioni differenti in base alle situazioni, mostrando disperazione quando sono soppressi dal fuoco delle mitragliatrici, entusiasmo quando caricano, e via discorrendo. E poi, diciamocelo: il fischio del vento quando si fa cadere una pioggia di bombe sul nemico è una soddisfazione senza pari.
La guerra, quella vera
Prima di cimentarsi nell’analisi del multiplayer, bisogna prima citare la modalità Theatre of War. Si tratta di una raccolta di scenari in solitaria e cooperativa che ampliano l’esperienza di gioco, proponendo specifici conflitti non toccati dalla campagna principale e giocabili sia come russi che come tedeschi, rendendo gli obiettivi del caso diametralmente opposti. È un buon espediente per allungare la longevità di base del titolo, fornendo sia missioni con caratteristiche uniche in grado di mettere a dura prova i nervi del giocatore, sia altre più generiche ma che forniscono una buona preparazione in vista degli scontri online, vero cavallo di battaglia della saga, di cui vi parliamo qua di seguito.
L’esperienza di gioco è quasi invariata da quella che i fan hanno già provato con il primo Company of Heroes: ci si scontra in modalità che variano dall’annientamento dell’avversario alla cattura dei punti principali della mappa, con variabili dipendenti dalle opzioni della partita. Relic ha pensato di investire invece nella maggiore personalizzazione degli utenti, inserendo un sistema di ranking che, completando obiettivi e missioni, fa salire il livello del giocatore e sblocca nuovi elementi visivi e di gameplay, analogamente a quanto avviene, ad esempio, in Battlefield 3. Gli elementi visivi vanno da skin per i veicoli a nuove cornici per l’hud, ma ciò che interessa davvero sono i Bullettin ed i Comandanti. I primi sono potenziamenti passivi che donano migliorie specifiche a determinate unità, ma molto limitate, mentre i secondi sono dotati di una serie di abilità attive che si ottengono nel corso della partita tramite i Battle Points, e che influenzano pesantemente lo stile di gioco. All’inizio di ogni match vanno scelti tre comandanti da portarsi in battaglia, ma dei quali si sbloccherà soltanto uno raggiunto il primo Battle Point. La scelta deve essere oculata, poiché ogni comandante si focalizza su specifici elementi tattici, come i mezzi blindati, il supporto, o la fanteria, e non può essere cambiato fino a fine partita.
È importante infine citare il fatto che Bullettin, Skin e Comandanti sono acquistabili anche come DLC, ma ciò non comporta assolutamente uno sbilanciamento rispetto al giocatore che non desidera spendere ulteriore denaro per un gioco. Gli aggiornamenti di più ampio rilievo, come mappe, sino ad ora sono stati rilasciati gratuitamente, e non c’è dubbio che quando Relic deciderà di mettere contenuti di maggior rilievo a pagamento saranno corpose espansioni, come per tutti gli rts da lei prodotti fin’ora.
Epilogo
Giunti alla fine della recensione, avendo in mente una visione piuttosto chiara del titolo, probabilmente a molti sorge spontanea una domanda: “tutto qui?”. La risposta, purtroppo, o per fortuna, è “sì”. Come abbiamo sottolineato più volte, le novità di questo sequel sono piuttosto esigue, tali da renderlo più simile ad una grossa espansione che ad un nuovo gioco. Eppure, Company of Heroes 2 si lascia giocare molto volentieri e regala grandi soddisfazioni, riuscendo a classificarsi come una delle più rilevanti esclusive PC del 2013, che, indipendentemente dalla mancanza di novità, non mancherà di appassionare chi già aveva apprezzato l’ottimo primo episodio, ed ogni amante della strategia in tempo reale.