Cocoon RECENSIONE Un mondo di sfere e di enigmi
Annapurna Interactive è un publisher di tutto rispetto quando si tratta di promuovere esperienze indipendenti di una certa unicità e spessore. Opere come What Remains of Edith Finch e Outer Wilds sono stati in grado di ricevere molti elogi dall’industria per la loro indubbia qualità produttiva.
Ora tocca a Cocoon dei danesi di Geometric Interactive tentare l’ingresso nella platea d’onore del publisher statunitense.
Cocoon RECENSIONE di un’opera a millefoglie
In un’annata in cui ho potuto provare con mano (e recensire) giochi con rompicapi al loro interno, come i sacrari di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom e i livelli di Trine 5: A Clockwork Conspiracy, Cocoon rappresenta un altro step per mettere alla prova le mie capacità logiche e di pensiero.
Opera prima dello studio di Copenhagen, dove figura alla direzione Jeppe Carlsen (noto per gli ottimi Limbo e Inside), questo titolo colmo di enigmi nasconde un velo di brillantezza e mistero unici. Non aspettatevi un gioco in cui c’è una storia da seguire con personaggi e un mondo ben definiti.
Il messaggio che si cela dietro la sua faccia è molto più complesso e profondo di quanto s’immagini. All’avvio del gioco ci ritroviamo immediatamente catapultati in un mondo sconosciuto, comandando un piccolo insetto umanoide che fuoriesce da un bozzolo colpito da un fascio di luce dall’alto.
Cocoon parte sorprendentemente in quarta, folgorante, senza tutorial, senza indizi e con un’interfaccia di gioco pulitissima, praticamente spoglia di scritte, mappe e ogni altra cosa che copre lo schermo. Detto brevemente, siamo in balia di un viaggio che dura circa 6/7 ore.
Non ci sono neanche le opzioni di salvataggio. Tutto viene automaticamente registrato a ogni enigma compiuto, riportato in una specie di ruota presente nella voce di menù “Carica”. Questa mostra la percentuale di completamento e dà la possibilità di ricominciare in uno dei checkpoint salvati dal sistema, utile per rinfrescare la memoria sui vostri progressi precedenti.
Un misterioso mondo semplice, o forse non proprio!
Cocoon non è molto complicato dal punto di vista del sistema di controllo.
Le uniche azioni che compieremo sono correre e interagire con pulsanti e strumenti specifici da trasportare, nient’altro. Il tutto con la visuale della telecamera a volo d’uccello che si piazza bene nei punti in cui c’è da osservare attentamente ogni elemento chiave utile a completare gli enigmi.
Non ci sono attacchi, mosse o abilità che possiamo sferrare, né tantomeno ci sono game over. Semplicemente ci si muove per gli scenari ben variegati tra loro, si azionano meccanismi e si trasportano cose lasciandole da una parte. Ciò che serve in questa tipologia di giochi è solo tanta logica e osservazione.
Dopo qualche metro in più dall’inizio del gioco si comincia già a prendere confidenza con dei piccoli enigmi ambientali molto intuitivi. Nonostante l’avvio sia così soft, aspettate dopo qualche chilometro percorso per capire che non tutto è rose e fiori e che gli enigmi diventano sempre più complessi!
Una matrioska di mondi interconnessi
Principalmente in Cocoon avete a che fare con delle sfere colorate, che il nostro piccolo insetto può trasportare sulle spalle e appoggiarle negli alloggiamenti. Alcuni di quest’ultimi vi aiutano ad azionare diversi marchingegni in grado di attivare piattaforme mobili, aprire ponti, capsule, portali, scale e tanto altro.
Le sfere hanno una particolarità molto carina e apprezzata ai fini del gameplay: rappresentano i mondi sui quali ci muoviamo.
Infatti posizionandole in speciali alloggiamenti, esse proiettano per terra l’immagine di quella dimensione, dove la quale possiamo interagire per catapultarci istantaneamente dentro quel mondo, come se stessimo andando in un luogo più piccolo di noi e potessimo fare anche il contrario ritornando da dove siamo venuti.
Questa meccanica delle interconnessioni dimensionali viene sfruttata tanto in fase avanzata, quando si hanno enigmi con strutture più articolate. Possiamo portare le sfere all’interno di un’altra, che a sua volta può ospitare un’altra creando una specie di matrioska, e così via.
Questo apre a un’opzione che torna molto utile in alcune situazioni, ossia il trasporto di più sfere contenute nella principale che portate sulle spalle.
Non solo: considerando che le dimensioni sono interconnesse, ci sarà un punto in cui dovete arrivare a giocare letteralmente con un proiettile di luce e farlo entrare in una sfera, che a sua volta, mantenendo la medesima traiettoria, può raggiungere l’altra sfera e azionare un meccanismo presente lì dentro.
Il risultato è davvero soddisfacente, a dimostrazione dell’ottimo level design messo sul campo da Geometric Interactive. Come se non bastasse, ogni sfera ha una sua abilità nascosta che conferisce al nostro piccolo insetto la facoltà di passare nei punti altrimenti impossibili senza, portandoci in alcuni casi a fare piccoli backtracking fondamentali nella progressione, quasi in pieno stile metroidvania.
Ci sono (addirittura) i boss
Se pensate che Cocoon fosse solo un parco giochi di enigmi, in realtà non è così. Nonostante manchi completamente della componente action e del game over, il titolo di Geometric Interactive ospita perfino quattro boss da sconfiggere, i quali poi ci permettono di sbloccare le abilità nascoste delle quattro sfere.
I combattimenti con i boss in sé e per sé potrebbero sembrare facili nell’approccio e portare alla noia chiunque è abituato a dare mazzate ai nemici. La verità è tutt’altra: serve un’attenta destrezza nello schivare gli ostacoli e il giusto tempismo nello sferrare l’unica “azione d’attacco” disponibile.
In caso veniamo “sconfitti”, la creatura ci sbatte violentemente fuori dalla dimensione facendoci poi ricominciare da capo.
Al di là dell’asciuttezza da ogni elemento action di base, i boss di Cocoon sono divertenti da affrontare. Ognuno adotta un proprio stile di combattimento, con qualche variazione nelle azioni che esegue solo dopo aver subito un paio di colpi. Usate i giusti tempi e gli spostamenti più adeguati e la vittoria sarà assicurata.
Il low poly che ci piace
Uno degli elementi che mi ha colpito del titolo di Geometric Interactive fin dal primo annuncio ufficiale è lo stile artistico adottato dallo studio danese, un low poly ben modellato che restituisce un colpo d’occhio molto piacevole. Fortunatamente, Cocoon non ha tradito le attese all’uscita.
L’atmosfera che si respira all’interno di ogni mondo sferico, unita a un comparto sonoro semplice ma efficace, crea un notevole effetto calmante. Un fattore perfetto per chi vuole dedicarsi a un’esperienza rilassante (fino a una certa se pensiamo che è un’opera cervellotica) e che, grazie alla presenza dei salvataggi automatici, si presta con gusto alle sessioni mordi e fuggi.
Su Nintendo Switch, piattaforma sulla quale ho testato Cocoon, la resa visiva è generalmente promossa sia in dock che in portatile.
Sul frame rate parliamo di 30 fps, un valore dimezzato rispetto alle altre piattaforme più performanti che invece godono dei 60 fps. Tuttavia, vista la tipologia di gioco non votata sull’azione pura, il dimezzamento del frame rate non penalizza in alcun modo l’esperienza generale sull’ibrida di Nintendo.
Se preferite maggiori performance sulla fluidità, vi consiglio di guardare altrove. In ogni caso, considerando anche il modo in cui si presta alle sessioni mordi e fuggi, la portabilità di Switch può darvi un valore aggiunto molto importante, magari nei momenti liberi delle vostre giornate.
Cocoon RECENSIONE | Le conclusioni
Cocoon è una gemma di rara bellezza e creatività nel panorama odierno. L’impronta dell’autore di Limbo e Inside si sente molto forte in questa magnetica e misteriosa avventura, costituita da enigmi progettati con una cura e uno studio centellinati al millimetro.
La varietà e la risoluzione di essi sono molto ampi e mettono seriamente alla prova il ragionamento di ogni giocatore e giocatrice, in cui non basta solo pensare frontalmente, ma da ogni angolo dimensionale. Se aggiungiamo inoltre l’ottimo impatto artistico, sicuramente è un plus che si unisce ai pregi di questo gioco.
Cocoon è un’opera che trasmette vibes da giochi come Zelda e Portal, perfetta per chi ama i rompicapi o, in generale, per chi piace mettersi in gioco con prove di logica cervellotici ma non impossibili da risolvere. Al netto di qualche piccolissima imperfezione è un titolo tanto meritevole di elogi.
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Cocoon RECENSIONE Sfere d'arte concentrica
Annapurna Interactive è un publisher di tutto rispetto quando si tratta di promuovere esperienze indipendenti di una certa unicità e spessore. Opere come What Remains of Edith Finch e Outer Wilds sono stati in grado di ricevere molti elogi dall’industria per la loro indubbia qualità produttiva. Ora tocca a Cocoon dei danesi di Geometric Interactive tentare l’ingresso nella platea d’onore del publisher statunitense.
Brillantezza e genialità creativa
Pro
- Design degli enigmi e dei meccanismi di gioco sontuosi
- La difficoltà degli enigmi è molto ben equilibrata
- Buon comparto grafico
- Titolo perfetto per tutti...
- Longevità che dura il giusto...
Contro
- ... anche se può allontanare i giocatori in cerca di azione
- ... ma un pochino di ore più non avrebbe fatto male