Cities XXL – Recensione
Il nuovo capitolo della serie Cities è finalmente uscito. Cities XXL si propone di essere il migliore gestionale di città, allargando gli orizzonti di quel Cities XL uscito nel 2012, di cui utilizza ancora quasi tutte le meccaniche senza tralasciare però di inserire nuove caratteristiche. Scoprite cosa pensiamo del nuovo titolo di Focus Home Interactive nella nostra recensione.
Una evoluzione della serie
Quando nel 2009 la serie debuttò sul mercato lanciato dai francesi di Monte Cristo Multimedia e cambiando nome da Unlimited a XL, il videogioco si prometteva di cambiare le meccaniche di SimCity offrendo un titolo in stile massive multiplayer online. Il risultato non esaltante costrinse tuttavia Monte Cristo Multimedia a chiudere i battenti nel 2010 andando in bancarotta. La serie venne quindi acquistata dai francesi di Focus Home Interactive che decisero un cambio radicale: abbandonarono il multiplayer per dedicarsi completamente al single player, rendendo quindi il videogioco più fruibile e con nuovi contenuti. Il rilascio sul mercato del 2011 sembrò soddisfare le esigenze degli acquirenti tanto che nel 2012 uscì una nuova versione aggiornata. Cities XL diventa quindi un brand di successo e questo consente a Focus Home Interactive di riprovarci e di uscire con Cities XXL.
Lo stile di gioco resta tuttavia ancorato al passato, il titolo del videogioco con una X in più serve a definire la grandezza del titolo che rende le mappe tre volte più grandi, senza tuttavia aggiungere alcunché di nuovo. Cities XXL quindi sembra una Remastered del titolo uscito nel 2012.
Il tutorial del videogioco non ci mette nei panni del sindaco della città e neanche in quelli del suo braccio destro, ma in quelli di uno stagista che dovrà imparare a gestire la città con gli aiuti e i consigli del proprio capo, iniziandoci alle funzioni del videogioco. Quando abbiamo completato i tre tutorial di base ci verrà concessa la possibilità di scegliere quale capitolo affrontare e, in caso fossimo già esperti, potremo anche decidere di saltare il resto del tutorial.
Questo titolo ha diversi punti di forza e uno di questi è sicuramente nella scelta delle mappe che ci consentiranno di scegliere sessantasette scenari diversi, indicati da una serie di valori che ne indicano difficoltà, risorse del terreno, grandezza e possibilità di turismo. Questi scenari ci offrono tanti diversi terreni disponibili, dal Grand Canyon al deserto roccioso, dalle metropoli di Parigi e New York alla grande città di Rio de Janeiro e di Hong Kong, dall’isola del vulcano di Krakatoa agli arcipelaghi, dalle montagne innevate alle grandi pianure costiere.
Una volta scelto il territorio potremmo inoltre scegliere altri aspetti del nostro terreno come il tipo di infrastrutture disponibili, scegliendo uno stile americano piuttosto che uno europeo o uno asiatico, scelta resa possibile dalla presenza di ben quarantasette stili architettonici.
Quante cose da fare
Una volta aver scelto le caratteristiche di base che deve avere la nostra città riusciremo finalmente a costruire quello che vogliamo. Gli strumenti che il videogioco ci mette a disposizione sono tantissimi come anche tantissimi sono i vari approcci che possiamo utilizzare per costruire la nostra città: potremmo decidere di costruire una città industriale e quindi fregandocene di strutture adeguate al turismo, oppure potremmo decidere di dedicarci al turismo e quindi evitare i grandi insediamenti industriali che possono inquinare il territorio. Le scelte che ci mette a disposizione il videogioco sono infinite e ogni volta potremo decidere in che modo vogliamo comportarci e che tipo di città costruire.
Il sistema di gioco resta comunque abbastanza semplice: basterà riuscire a creare un equilibrio tra abitazioni e posti di lavoro e vedremo la nostra città crescere senza disturbi di alcuno genere. Sviluppare dei quartieri residenziali adatti agli operai generici piuttosto che agli operai specializzati, non cambia l’approccio del videogioco, come non cambia l’approccio costruire dei quartieri adatti ai dirigenti e all’élite. Quello che conta è tuttavia costruire dei quartieri equilibrati, dotati di adeguati servizi, come le scuole, costruire una buona rete di trasporti, collocare le aree industriali distanti rispetto alle zone residenziali e aggiungere di tanto in tanto servizi di divertimento, come dei campi da basket o delle ruote panoramiche, senza dimenticare tuttavia la sicurezza della città costituita dall’ufficio dello sceriffo. A questi si possono aggiungere servizi sanitari o strutture turistiche.
Il livello di sfida è quindi praticamente assente e quando ci ritroveremo in difficoltà un aiuto nello schermo ci dirà di cosa abbiamo bisogno, ad esempio potremo costruire delle linee di autobus o metropolitane per alleggerire il traffico o ancora costruire delle nuove strade per collegare diversi quartieri, il tutto ovviamente considerando le variabili che possono avere sulla gestione dell’economia.
L’economia stessa in larga parte condiziona la crescita della nostra città. Quando inizieremo il gioco infatti non avremo a disposizione tutti gli edifici di cui abbiamo bisogno e molti li sbloccheremo al raggiungimento di vari obiettivi, come l’avere raggiunto un numero di abitanti o avere raggiunto un determinato numero di posti di lavoro. Il videogioco ci mette a disposizione anche uno strumento che servirà a fare scambi commerciali con le altre nostre città, vendendo le risorse in eccesso e acquistando quello di cui abbiamo bisogno. In caso di necessità, si potrà richiedere un aiuto alla Omnicorp, una multinazionale fittizia da cui potremmo acquistare quello di cui abbiamo bisogno, a prezzi poco economici.
Il tutto prosegue lentamente e coerentemente con le scelte che avremo fatto nel corso della costruzione. Il videogioco stesso ci consente di scaricare le creazioni del Steam Workshop e di caricare le nostre creazioni che servono ad ampliare il numero degli edifici che possiamo costruire.
Unico obiettivo è quello di costruire la nostra metropoli utilizzando tutte le caratteristiche che il videogioco ci mette a disposizione. Non avremo limite per la creazione della nostra città e qualunque cosa avremo voglia di costruire la potremo costruire una volta sbloccata e raggiunti determinati obiettivi.
Comparto grafico e sonoro
Il sistema grafico del videogioco risulta abbastanza datato e con diversi rallentamenti quando la nostra città inizia ad avere una certa grandezza. Quando decidiamo di zoomare notiamo che i modelli poligonali e le texture del videogioco risultano poco definiti, tuttavia basta tenere la telecamera ad adeguata distanza per non accorgersi di queste imprecisioni, che avrebbero potuto essere di certo rifinite.
Il comparto sonoro è in stile con il titolo, comprendendo una serie di brani indie alcuni dei quali rilassanti, forse in numero limitato ma di certo con una qualità più che soddisfacente.
[signoff icon=”quote-circled”]Cities XXL vuole migliorare quanto fatto con Cities XL e in un certo senso ci riesce. Le numerose aggiunte rendono sicuramente il titolo più vario anche se nel complesso resta abbastanza uguale al precedente capitolo. Il titolo risulta quindi abbastanza ripetitivo per chi ha giocato a Cities XL e potrebbe invece risultare interessante per chi si avvicina a questa serie per la prima volta. Il voto complessivo del videogioco è più che sufficiente anche se forse ci si poteva aspettare un rinnovamento generale da questo nuovo capitolo.[/signoff]