Caves of Qud, la recensione PC

Caves of Qud è un RPG roguelike che rappresenta una delle esperienze più complesse e profonde del genere.

Con un mondo generato proceduralmente, una narrazione emergente di altissimo livello e una libertà di approccio quasi senza pari, il titolo di Freehold Games si distingue come un’opera unica, capace di mettere alla prova anche i giocatori più esperti. Dopo oltre un decennio di sviluppo, il gioco è finalmente uscito dall’accesso anticipato, consolidandosi come uno dei migliori roguelike disponibili oggi.

Un post-apocalittico unico

L’ambientazione di Caves of Qud è uno dei suoi punti di forza più evidenti. Il gioco ci porta in un futuro lontano, in cui il pianeta è stato devastato da eventi catastrofici e ora è popolato da mutanti, intelligenze artificiali e antiche civiltà decadute. Il tutto è raccontato attraverso una scrittura raffinata e un worldbuilding minuzioso, che attinge tanto dalla letteratura fantascientifica quanto dai classici del genere RPG.

Esplorare Qud significa immergersi in un mondo vivo e reattivo, in cui ogni angolo nasconde una storia da scoprire. Le fazioni che popolano le terre desolate hanno culture, credenze e politiche ben definite, e chi gioca può interagire con esse in modi spesso inaspettati. La generazione procedurale garantisce che ogni partita sia diversa, pur mantenendo una coerenza narrativa impressionante.

La lore del gioco non è solo uno sfondo statico, ma un elemento attivo che influisce sul gameplay, in un modo che mi è difficile ritrovare in altre produzioni. Le iscrizioni su antiche rovine, i racconti delle tribù e persino gli oggetti trovati durante l’esplorazione contribuiscono a un mosaico narrativo che si svela progressivamente. Per gli amanti delle storie emergenti, Caves of Qud è un vero e proprio paradiso.

Diversamente dalle mie aspettative, uno dei temi costanti che Caves of Qud manifesta è quello delle “modifiche a sé stessi”, siano esse attraverso mezzi tecnologici o “biologici”. Di fronte ad una probabile e relativa monotonia di alcuni ambienti, dato che la mappa la si impara a conoscere piuttosto presto (o almeno la sua macrostruttura), sono anche questi elementi narrativi ad offrire spunti riflessivi e di gameplay inaspettati e sempre benvenuti.

Andiamo a parlare proprio del gameplay, ora.

Un gameplay profondo e sfaccettato

Sul fronte del gameplay, Caves of Qud offre una profondità senza pari. Il sistema di combattimento è a turni, con un forte focus sulla gestione delle risorse e sulla pianificazione tattica. I turni avvengono rapidamente, quindi niente lunghe attese o tempi morti. La varietà di build disponibili permette di affrontare il gioco in modi radicalmente diversi, grazie a un sistema di abilità e mutazioni che lascia spazio a una personalizzazione estrema.

Devo dire di non aver iniziato nemmeno lontanamente ad immergervi nella varietà delle build, e questo parla molto di quanto profondo sia il gioco. Gli anni di sviluppo qui si notano tutti (inizio lavorazione 2007, prima build beta provabile attorno al 2010).

Il sistema di mutazioni è uno degli elementi più innovativi del gioco. Potrai creare personaggi con capacità uniche, come telepatia, arti supplementari o persino la capacità di comunicare con le piante. Questi poteri non solo influenzano il combattimento, ma possono aprire nuove possibilità esplorative e narrative, rendendo ogni partita un’esperienza unica. C’è poco handholding  in questi processi, ma Caves of Qud non sembra restio alla sperimentazione da parte dell’utente.

A differenza di molti altri roguelike, Caves of Qud non si limita a essere un dungeon crawler, per quanto sia questa la sua natura di genere: il mondo esterno ai dungeon è altrettanto importante, se non di più. Puoi infatti viaggiare tra città, stabilire alleanze con fazioni o intraprendere missioni che cambiano il corso della storia: la libertà di scelta è uno dei punti di forza del titolo, rendendo ogni sessione sensibilmente diversa dalla precedente.

Io stesso ci ho messo più di qualche run per iniziare a provare cose diverse, a causa di quanto Caves of Qud riesca comunque a farti sentire “tuo” il personaggio che crei. Quella è la tua run, la tua storia, e devi portarla avanti, a costo di cadere nella spirale della follia.

È molto interessante anche la gestione programmatica della mappa: da quello che ho potuto constatare, la overmap è la stessa, da seed a seed (seed = sessione di gioco identificata da un codice, solitamente), ma le singole celle di questa enorme griglia sono generate proceduralmente, e con esse le creature che ci troveremo, e i tesori che ci attendono.

C’è anche un piccolo sforzo verso i neofiti, da parte di Caves of Qud, lo devo ammettere: ci sono infatti dei personaggi pre-fatti, pronti per essere usati, dal mutante all’essere umano perfetto e pronto per ogni corruzione tecnologica possibile. Sì, le differenze estetiche sono quelle più immediatamente sensibili, ma ti consiglio di sperimentare con qualcuno di quei personaggi prima di buttarti nella creazione dei tuoi.

Un comparto tecnico volutamente retrò

Visivamente, Caves of Qud adotta uno stile ASCII che potrebbe spaventare i meno avvezzi al genere, e inizialmente spaventava anche me. Tuttavia, questa scelta stilistica non è solo un omaggio ai roguelike classici, ma anche un modo per enfatizzare l’importanza dell’immaginazione di chi gioca. È interessante la presenza di un gioco così, oggigiorno (e no, non dimentico la riedizione di Dwarf Fortress di qualche anno fa): di fronte a scontri al pixel bianco, Caves of Qud riporta onore alla nostra immaginazione e capacità di riempire gli spazi del punto croce creativo che abbiamo davanti.

L’impegno creativo non è più del gioco, che qui funge da miccia alla nostra potenzialità di vedere una foresta in un quadretto di pixel verdi, o di immaginare i lineamenti di quel lupo bipede che ci sta attaccando ininterrottamente.

La colonna sonora e il sound design, elegnate riflesso del comparto visivo, sono essenziali ma efficaci. Le musiche, pur non essendo onnipresenti, accompagnano bene le fasi esplorative e i momenti più intensi del gioco. Gli effetti sonori, seppur minimalisti, contribuiscono a creare un’atmosfera unica, in cui ogni suono può essere un indizio su ciò che sta accadendo nel mondo di gioco.

Dal punto di vista delle prestazioni, Caves of Qud è incredibilmente leggero e può girare su praticamente qualsiasi PC. Gli sviluppatori hanno fatto un ottimo lavoro nel mantenere il codice ottimizzato, garantendo un’esperienza fluida anche nei momenti più caotici.

Curiosamente è anche un gioco che vedrei bene su console, vista la semplicità di navigazione del mondo, constrastata da una navigazione dei menu che invece immagino possa creare più problemi, a livello di porting.

Una curva di apprendimento ripida

Uno degli aspetti più discussi di Caves of Qud è sicuramente la sua difficoltà, anch’essa riflesso della natura estrinseca di un titolo nostalgico dei giochi che furono. Caves of Qud non fa sconti, infatti: le meccaniche sono complesse, la generazione procedurale può essere impietosa e ogni scelta sbagliata può portare a una morte prematura. Per i neofiti del genere, l’inizio può risultare ostico, ma una volta superato lo scoglio iniziale, il gioco rivela tutta la sua profondità.

Il tutorial aiuta solo fino a un certo punto: molte delle meccaniche più avanzate devono essere scoperte sperimentando. Questo può essere scoraggiante, ma è anche parte del fascino del titolo. La sensazione di crescita e apprendimento è palpabile e offre una soddisfazione rara in altri giochi moderni: il ricordo più recente al quale potrei paragonare la soddisfazione di alcune sessioni di gioco di Caves of Qud è No Man’s Sky, o le prime sessioni di Minecraft, a suo tempo.

Conclusioni della recensione di Caves of Qud

Caves of Qud è un’esperienza unica nel panorama degli RPG roguelike. Il suo mondo profondo e dettagliato, unito a un gameplay incredibilmente flessibile e una narrazione emergente affascinante, lo rende un titolo imperdibile per gli amanti del genere. Tuttavia, la sua difficoltà e la curva di apprendimento ripida potrebbero scoraggiare alcuni giocatori.

Per chi cerca una sfida, Caves of Qud è un titolo imperdibile. La morte fa parte dell’esperienza e ogni nuova partita porta con sé nuove conoscenze e strategie. Tuttavia, chi preferisce esperienze più guidate potrebbe trovare il gioco frustrante. Con un supporto continuo da parte degli sviluppatori e una community attiva, il futuro del gioco sembra ancora ricco di sorprese.

Qualche link interessante per te

• Link alla pagina Steam di Caves of Qud (se non ti fa paura l’estetica di gioco, 30€ li merita tutti)
• La nostra recensione di Kingdom Come Deliverance 2, che Salvatore ha definito “un viaggio unico e meravigliosamente imperfetto“
• La recensione di Hyper Light Breaker di Alessandro Tosoni, un titolo che “aveva bisogno di più tempo nel forno prima di uscire, anche in Early Access“