Cat Quest – Recensione
Cat Quest si propone stranamente sia per il ruolo di “Il mio primo RPG” sia per quello di “La parodia degli RPG per gli appassionati del genere”. In entrambi i casi funziona abbastanza bene, tanto da meritare l’etichetta di sorpresa estiva su Steam, in attesa del lancio su console entro la fine dell’anno. Cat Quest nasce come un progetto mobile, un RPG senza esplorazione e con combattimenti a turni, sviluppato a Singapore da un minuscolo team di tre persone: una concentrata sull’art style, una sullo sviluppo vero e proprio e, infine, una dedicata al writing di intreccio, quest e personaggi.
The Gentlebros (questo il nome del finora sconosciuto studio) è partito da un’idea di fondo: “cosa ama più di tutte la comunità di internet?”. La risposta è stata facile: i gatti! Per questo i tre baldi giovini asiatici sono partiti con l’idea di creare un protagonista micione, accompagnato da un intero mondo ironico a tema felino. Dalle già citate origini come titolo mobile molto limitato, però, il team ha alzato il tiro pian piano fino ad arrivare ad oggi, all’uscita di Cat Quest su Steam, un vero e proprio RPG in tempo reale open world in due dimensioni.
“Al gatto! Al gatto! Hanno rapito miao sorella!”
La storia di Cat Quest è un pretesto per gettarci a capofitto nella coloratissima mappa di gioco, disegnata curiosamente come una vera e propria cartina, con tanto di nomi dei luoghi stampati per terra. Il nostro protagonista incontrerà il cattivone di turno Drakoth, il quale affonderà la barca del nostro e ne rapirà la sorella (sorelle in difficoltà che saranno protagoniste di tantissime sub quest, chissà perché, NdR). Da lì dovremo giocoforza esplorare la terra di Felingard, sopravvivere ai – tanti – nemici incontrati e alle – tantissime – battutacce a sfondo felino nei dialoghi con gli NPC.
Questo umorismo in stile Teddie di Persona 4 ci accompagnerà per tutto il titolo, che, come detto, si vede come una parodia degli WRPG con una spruzzata di gatto. Le citazioni di opere come Skyrim (la più “martoriata”), Tomb Raider e altre si sprecheranno, e ogni nome di luogo, dialogo od oggetto subisce il trattamento “gatto”, con risultati alterni. Qualcosa si perde sicuramente nella traduzione – sì, il gioco è completamente localizzato in un buonissimo italiano, per nostra piacevole sorpresa – ma alcune battutine ci hanno strappato più di un sorriso. Inoltre, sebbene le moltissime sub-quest abbiano obbiettivi molto “classici” e ripetitivi come “vai lì, sbarazzati dei nemici e torna indietro”, riescono a non diventare noiose grazie a una buona sceneggiatura e caratterizzazione: ogni piccolo centro abitato, infatti, ha la sua serie di missioni, tutte collegate tra loro, in grado di donare un certo livello di personalizzazione e interesse anche a mansioni davvero limitate.
Gatti alle prime armi
Dal punto di vista del gameplay, Cat Quest è davvero basico: un action RPG in tempo reale dove avvisteremo i nemici direttamente sulla mappa di gioco, prima di affrontarli o con la nostra arma da corpo a corpo o con le classiche magie (fuoco, ghiaccio, fulmine, ecc.). Manca una vera profondità ovviamente, ma combinare le diverse abilità per sfuggire ad alcuni scontri complessi, soprattutto dopo le fasi iniziali del gioco, resta soddisfacente. Abbiamo gradito anche il semplice ma efficace sistema di equipaggiamento e di loot: si possono infatti equipaggiare solo tre elementi (copricapo, armatura e arma), ma tra le diverse statistiche e upgrade a disposizione – trovare un doppione di un oggetto ne regalerà un miglioramento nelle stats – la varietà per vestire di tutto punto il nostro micione come vorremo non mancherà.
Cat Quest non è un gioco difficile, né infinito, ma regala lo stesso un più che soddisfacente livello di sfida e un numero di ore discreto per essere completato. Tutto il mondo sarà esplorabile dal primo momento, ma – come in un Dark Souls qualunque – ci si potrà imbattere in mostri completamente al di fuori delle nostre attuali possibilità e livello di esperienza. Andare verso Nord (Game of Thrones?) aumenta il livello dei nemici in maniera esponenziale e vorrà dire morte sicura. In verità, alcune parti della mappa risultano inaccessibili prima di aver sbloccato determinate abilità, come in un Metroid qualunque, quindi il backtracking si dimostrerà fondamentale per completare il gioco al 100%.
Cat Quest, in sede di recensione, ha bene o male confermato le impressioni che avevamo avuto testandolo durante il Comic Con di Londra di qualche mese fa. Il gioco è simpatico, colorato e merita assolutamente i – pochi – soldi che richiede, specialmente se amate i gatti. Probabilmente, anche nel mondo indie, ci sono esempi di giochi di ruolo più profondi o stimolanti, ma se desiderate qualcosa di leggero e comunque ben realizzato, potrebbe essere una buona scelta per passare qualche ora spensierata in questa caldissima estate 2017.
Pro
- Immediato e colorato
- Ben scritto e divertente
- Tradotto in Italiano
Contro
- Semplicistico in fondo
- Storia quasi assente