Castlevania: Lords of Shadow – Recensione Castlevania: Lords of Shadow
Castlevania è una delle serie indubbiamente più longeve: ha debuttato in Giappone nel Dicembre del 1986 con il nome Akumajo Dracula, e da allora ha avuto porting, sequel, e un nugolo di fan che si è andato sempre più a espandere. La sua atmosfera è stata riproposta in maniera fedele in questo nuovo gioco, Lords of Shadow, che però decide di essere un reboot della serie piuttosto che un sequel. Ritroveremo quindi nomi di personaggi già conosciuti ma in diverse vesti, ritroveremo luoghi già visitati ma con qualcosa di diverso. Percorreremo una nuova storia dalle sue origini, per scoprire come è iniziato tutto, dalla dinastia dei Belmont alla nascita di Dracula. Vediamo cosa ci hanno regalato MercurySteam e Kojima Productions con questo nuovo titolo.
A caccia dei Signori dell’Ombra
Ci troviamo nel 1047, in un’epoca buia e di conflitti. I cieli non proteggono più il nostro mondo, e tre demoniache presenze, i Signori dell’Ombra, si sono impossessati delle nostre terre facendo il bello e il cattivo tempo. I loro schiavi, mostri dannati, vagano per le terre morenti e uccidono gli innocenti, mentre una maledizione grava sugli esseri umani: le anime dei morti non sono più in grado di lasciare questo piano e di raggiungere l’aldilà. È in questa ambientazione catastrofica che è nato e cresciuto Gabriel, il nostro eroe, che ha deciso di prendere Belmont come proprio cognome. Il ragazzo fa parte della Confraternita della Luce, un gruppo di guerrieri sacri che si prodigano a difendere gli innocenti dai mostri. Sua moglie Marie, però, è stata assassinata da uno dei Signori dell’Ombra, e Gabriel parte per ottenere la sua vendetta, armato della Croce da Battaglia, una potente frusta creata dall’artigiano Rinaldo Gandolfi. Durante il suo viaggio incontrerà molte persone che lo aiuteranno, come Pan, lo spirito dei boschi, o Zobek, un vecchio guerriero della Confraternita della Luce che gli farà da mentore. Durante il suo cammino però verrà a conoscenza della Maschera Divina, una speciale reliquia divisa in 3 parti e in mano ai 3 Signori Oscuri, il cui potere rende in grado il possessore di resuscitare i morti. Sarà in grado Gabriel di sconfiggere Cornell il Lupo Mannaro, Carmilla la Vampira e il potente Negromante, per liberare le terre dal male e riportare in vita la sua amata?
Belmont e Frusta, accoppiata vincente.
Naturalmente il gameplay del gioco è completamente diverso rispetto a quello a cui siamo abituati nei titoli di Castlevania bidimensionali. Potremmo paragonare la tipologia di gioco a un God of War o a Dante’s Inferno, quindi essenzialmente un picchiaduro action in tre dimensioni, dove utilizzeremo la nostra frusta e altri poteri per massacrare tutti i nemici che ci ritroveremo di fronte con combo a gogo. Con il pulsante A (X sulla ps3) effettueremo un semplice salto, con B (cerchio) utilizzeremo le armi secondarie, di cui parleremo tra poco. X (quadrato) servirà per attaccare di fronte a noi con la frusta, mentre Y (triangolo) ci permetterà di effettuare un attacco ad area con la frusta attorno a noi, meno potente ma che colpirà tutti i nemici vicini. Abbiamo poi LB e RB (L1 e R1) che servono ad attivare la Magia della Luce e la Magia dell’Ombra, di cui parleremo tra poco, mentre LT (L2) servirà per parare o per schivare attacchi con una capriola, unendo la pressione del pulsante a una direzione; infine RT (R2) serve per le prese. Queste ultime potremo effettuarle su nemici piccoli, mentre per quelli grandi o i boss dovremo attendere i momenti in cui lampeggiano, in questi casi la maggior parte delle volte partiranno dei video durante i quali ci verrà richiesta la pressione di un particolare tasto, o di premerne uno qualsiasi se compare un anello che si restringe verso un altro anello più piccolo, conducendoci al successo se premeremo il pulsante nel momento in cui i due cerchi si sovrappongono.
Sconfiggendo i nemici acquisiremo punti esperienza con cui potremo sbloccare nuove combo e mosse, ma naturalmente proseguendo nel gioco otterremo anche nuovi poteri. Prima di tutto troveremo le armi secondarie, da utilizzare con il tasto B (o cerchio). Le armi secondarie hanno un numero limitato, ma è possibile ritrovarne unità uccidendo nemici o distruggendo casse e ambientazioni varie, così come è possibile aumentare il numero massimo delle armi secondarie equipaggiabili trovando le Arche della Luce, casse del tesoro speciali ben nascoste in alcuni livelli. Queste armi sono 4: all’inizio avremo i Pugnali da Lancio, potenti particolarmente contro i Lupi Mannari, che vengono lanciati dritti avanti a noi. C’è poi il Cristallo Oscuro: potremo tenerne solo una alla volta e per riottenerlo dovremo ricomporre addirittura 4 parti di Cristallo, ma il suo utilizzo è letale per qualunque nemico sullo schermo e ferisce pesantemente anche mostri grandi e boss. Troveremo in seguito le Fate: i dolci esserini distrarranno i mostri attorno a noi, dandoci spazio per attaccarli a nostro piacimento. Infine le immancabili boccette di acqua santa, efficaci contro i Vampiri, che emettono una fiammata sacra a terra quando ne lanciamo una.
Gli effetti delle armi secondarie possono però cambiare nel caso decidessimo di utilizzare una delle nostre Magie. Gabriel è in possesso della Magia della Luce e della Magia dell’Ombra, le loro barre sono visibili nella parte bassa dello schermo, ai due lati. Utilizzando una di esse la sua barra si svuoterà col tempo, ma ci daranno vari benefici. Utilizzando la Magia della Luce recupereremo parte della nostra vita quando colpiremo i nemici, in più le Fate che lanceremo esploderanno, e le fiale di Acqua Sacra ci concederanno una barriera speciale che ci proteggerà dagli attacchi. La Magia dell’Ombra, d’altro canto, renderà molto più potenti gli attacchi che sferreremo, e farà in modo che i nostri Pugnali da Lancio esplodano al contatto con i mostri. Essenzialmente ci sono 2 modi per riempire nuovamente le barre della magia. Il più semplice è quello di assorbire le Sfere di Energia Neutrale: sfere di luce che compaiono quando uccidiamo i nemici o in altre occasioni. Premendo L3 le destineremo alla Magia della Luce, mentre con R3 alla Magia dell’Ombra. Il secondo modo per recuperare Magia è sempre dettato dall’assorbimento di Energia Neutrale, ma stavolta tramite la Concentrazione. Continuare a battersi contro i propri nemici variando molto il proprio stile di combattimento, evitando di venire colpiti, caricherà infatti la speciale Barra di Concentrazione, che finché è piena farà in modo che ogni nostro colpo a segno contro un qualsiasi nemico frutterà una grande quantità di Energia Neutrale, pronta ad essere assorbita. Attivare una magia, però, o venire colpiti, resetterà la Concentrazione, quindi bisogna stare molto attenti.
Il gioco in sé è diviso in 12 capitoli, ognuno dei quali presenta un vario numero di Livelli. In ognuno di essi saranno presenti anche dei collectibles, a volte impossibili da recuperare, costringendoci a tornare a visitare un livello precedente dopo aver ottenuto nuovi poteri e potenziamenti. Troveremo spesso i cadaveri dei membri caduti della confraternita, a volte sulla strada, a volte ben nascosti. Possono lasciarci delle pergamente, dove solitamente scrivono indizi su quello che gli è accaduto, o aiutarci a risolvere uno dei ben congegnati e interessantissimi enigmi del gioco, oppure un cristallo della vita, un cristallo della luce o un cristallo dell’ombra. Ottenere 5 unità di questi cristalli aumenterà la capienza massima rispettivamente della Vita, della Magia della Luce e di quella dell’Ombra. Come già detto ci sono poi anche le Arche della Confraternita, che aumenteranno il numero di armi secondarie disponibili.
La fasi di esplorazione son molto ben fatte, con appigli da cercare con attenzione e spesso poco in vista, con molti bivi che ci rendono piuttosto dubbiosi su dove si trovi un bonus e dove invece potremo proseguire il cammino, e naturalmente anche con letali trappole. Gli enigmi hanno spesso un livello di difficoltà non proprio casual, ma gli sviluppatori hanno ovviato a questo problema fornendo delle soluzioni ai giocatori meno pazienti. Trovando infatti certe pergamente dai cadaveri dei Membri della Confraternita, ci sarà data infatti la possibilità di sbloccare direttamente la soluzione finale dell’enigma, perdendo però il premio in esperienza che guadagneremo se saremo in grado di risolverlo da soli.
Per tenere vivo l’interesse, oltre ai collectibles, sarà possibile comprare coi punti esperienza anche delle illustrazioni bonus. In più, completando un livello, si sbloccherà una particolare sfida, che ci invita a ripeterlo sottostando però a determinate condizioni (come uccidere un certo numero di mostri, o non perdere vita contro un boss, o magari un limite di tempo).
Nel complesso il gioco si presenta molto bene ed è decisamente interessante, purtroppo c’è una costante sensazione di già visto, soprattutto a causa di scelte molto discutibili, come alcuni boss, i Titani, i quali sono presi a piene mani (anche abbastanza sfacciatamente) da Shadow of the Colossus, con lo stesso identico principio di gameplay per poterli sconfiggere. Per il resto, si lascia senz’altro giocare, stupendo anche più volte per enigmi interessanti, e regalandoci anche degli imprevisti minigiochi.
Meglio? Peggio?
Senza ombra di dubbio, fino ad oggi, tutti i Castlevania che sono stati proposti in 3D erano prodotti di dubbia qualità a dir poco fallimentari, a partire da quelli su Nintendo 64 fino a quelli su Playstation 2. Questa volta tutto sembra andare però in un verso migliore, mettendoci davanti un gioco che, naturalmente, non è più Castlevania come lo conosciamo, ma allo stesso tempo lasciando qualche chicca e una certa atmosfera che fa rimanere il tutto in linea con la serie, almeno come sensazione di massima. Graficamente è tutto ottimo e ben costruito, peccato per i frequenti e fastidiosi cali di framerate. L’audio è di grande qualità: non solo abbiamo una colonna sonora grandiosa, ma anche un doppiaggio coi controfiocchi, con attori famosi nei ruoli dei personaggi principali. La storia, sebbene possa apparire poco convincente e scontata all’inizio, scopriremo che nasconde invece diversi colpi di scena, d’altra parte dallo studio Kojima non ci si poteva aspettare qualcosa di lineare. La longevità è sicuramente il punto forte di questo gioco: mentre altri titoli di questa tipologia durano circa una decina di ore, questa avventura ci accompagnerà per molto più tempo, grazie a ben 50 livelli lunghi e tutti da scoprire, oltre naturalmente al backtracking per la raccolta di collectibles e magari per superare le sfide.
In conclusione
Lords of Shadow, nonostante non sia un Castlevania classico, riesce a convincere nei suoi cambiamenti. Cambia il gameplay, ma l’atmosfera resta, e grazie a una buona storia, ben narrata, a un controllo convincente e ad una longevità incredibile per questa tipologia di titoli, questo è il primo Castlevania in 3 dimensioni che merita di essere definito Bel Gioco. Una perfetta combinazione di combattimento, enigmi e esplorazione, che non mancherà di divertirvi per molte ore, nonostante potreste storcere il naso per alcuni aspetti palesemente copiati da altri giochi. Promosso!