Castlevania Anniversary Collection – Recensione
Quella di Castlevania è senza alcun dubbio una delle serie più importanti della storia dei videogame. Un franchise tra i più iconici e longevi mai creati, tanto da essere uno dei primari esponenti del genere nella cultura pop. Nonostante qualche inciampo e una sostanziale inattività dal non troppo felice Lords of Shadow 2, sono ormai circa 30 anni che la saga dei cacciatori di vampiri più famosa del mondo e della loro nemesi Dracula ci accompagna attraverso varie generazioni.
Una serie tanto prolifica quanto sparpagliata su varie console, e sebbene i suoi capitoli siano generalmente autosufficienti e non reclamino troppo la necessità di essere giocati nella loro totalità (contrariamente ad altre, come Kingdom Hearts ad esempio), chi per completezza volesse reperirne (legalmente) tutti i titoli si ritroverebbe in un’impresa certamente non facile.
Per fortuna questo è l’anno ideale per i fan o i curiosi desiderosi di affondare i polpastrelli nelle radici di Castlevania, dato che Konami ha deciso di festeggiare i suoi 50 anni puntando tutto sulle glorie del passato e pianificando delle Collection di titoli che hanno fatto la storia dell’azienda giapponese nel mercato. Dopo averci fatto rivivere alcune chicche da sala giochi con la Arcade Classics Anniversary Collection, e con una collana dedicata a Contra in arrivo in estate, è da poco disponibile questa Castlevania Anniversary Collection.
La raccolta comprende i seguenti titoli:
- Castlevania
- Castlevania II: Simon’s Quest
- Castlevania III: Dracula’s Curse
- Super Castlevania IV
- Castlevania: Bloodlines
- Castlevania: The Adventure
- Castlevania II: Belmont’s Revenge
- Kid Dracula
Otto dei primissimi titoli delle generazioni a 8 e 16-bit usciti tra il 1987 e il 1994, periodo antecedente l’arrivo di Koji Igarashi nel ruolo di director che portò la serie a un’ulteriore maturazione che avrebbe contribuito (assieme a Metroid) alla coniazione del genere “metroidvania“.
Si tratta quindi di capitoli con avanzamento piuttosto lineare e dalla difficoltà non indifferente per i canoni odierni, che esigono di sviluppare tempismo e coordinazione in sessioni di trial and error alle prese con orde di nemici e precipizi impietosi. Titoli sicuramente non per tutti, ma con la giusta dose di pazienza alcuni di essi sono godibilissimi ancora oggi, mentre altri decisamente meno.
Mentre i titoli per NES e SNES delineano una progressiva evoluzione culminante con Super Castlevania IV, ancora oggi uno dei capitoli migliori e più apprezzati dai fan, i titoli per Game Boy sono estremamente sotto tono e limitati, sia per qualità generale che per efficacia dei controlli.
Unico uscito per Mega Drive, Bloodlines è probabilmente la chicca più preziosa del pacchetto, non solo perché è uno dei migliori Castlevania pre-Igarashi, con ben due personaggi giocabili a disposizione, ma perché è un titolo poco conosciuto e ingiustamente trascurato dai più. Il motivo di tale scarsa popolarità è da ricercarsi nel fatto che la serie ha fatto la sua fortuna principalmente sui sistemi Nintendo, in un’epoca in cui in pochissimi possedevano più di una console; inoltre il titolo uscì molto tardi nel ciclo vitale del Mega Drive, soprattutto considerando che pochi mesi dopo in Giappone sarebbe uscita la prima PlayStation.
A chiudere la Anniversary Collection troviamo il simpatico Kid Dracula, spin-off mai uscito fuori dai confini nipponici se non per il remake/sequel su Game Boy. Si tratta dell’unico gioco che devia dalla struttura tipica della serie e risulta più simile a un Mega Man con uno stile visivo leggero e parodistico. Sebbene per alcuni possa sembrare poco calzante in questa raccolta, in realtà può essere un ottimo diversivo utile per prendersi una pausa dalle sessioni punitive degli altri capitoli.
Tra alti e bassi, gli otto giochi emulati sapientemente da M2 per le attuali console sicuramente sono più che abbastanza per impegnarvi per parecchie ore. Per una collection di questo calibro però è difficile non accorgersi di qualche mancanza. L’assenza di Rondo of Blood e Symphony of the Night è lampante, ma facilmente spiegabile dal fatto che sono già inclusi nella raccolta Castlevania Requiem. Nonostante il prezzo non troppo elevato, non sarebbe stato male creare una collection unica dal prezzo leggermente più alto; scindere la saga in due parti non è esattamente il modo migliore per Konami di attirarsi la simpatia dei giocatori. È anche assente Vampire Killer, che nonostante sia una versione per MSX2 del primo Castlevania per NES aveva introdotto non poche aggiunte e differenze. Infine ci si chiede come mai non sia stato incluso Castlevania: The Adventure ReBirth, remake per WiiWare di Castlevania The Adventure con una grafica rinnovata a colori e controlli meno legnosi sviluppato peraltro proprio da M2.
A livello di contenuti questa Anniversary Collection non aggiunge nulla, limitandosi a trasporre fedelmente i titoli. L’unico bonus presente è il libro digitale intitolato The History of Castlevania: Book of the Crescent Moon, sostanzialmente un PDF contenente artwork e schizzi preparatori, informazioni, trivia e interviste. Nonostante non sia di comodissima fruizione, è sicuramente una fonte interessante sia per i neofiti che i fan della saga.
Castlevania Anniversary Collection presenta sì alcune feature apprezzabili, ma niente da far gridare al miracolo. Quella più utile (e doverosa) è senz’altro l’opzione per salvare in qualsiasi punto del gioco, possibilità che mitigherà non poco la frustrazione per superare certi punti particolarmente difficili. È anche presente una funzione di replay per registrare e riguardare la propria partita.
La conversione grafica di M2 fa quello che può per ottimizzare titoli a 8 e 16-bit per gli standard attuali, lasciando al giocatore la scelta di visualizzazione. È possibile impostare gli originali 4:3, un’opzione pixel perfect, o una visuale stretchata a 16:9 per i giocatori più psicopatici intolleranti alle bande nere laterali. O è anche possibile riempire tali bande con alcune cornici in tema. Sono inoltre disponibili alcuni filtri, come quello che emula le linee orizzontali del tubo catodico, o la scelta tra scala di verdi, bianco e nero o Color per i titoli Game Boy. Tutte opzioni apprezzabili, ma che non migliorano significativamente l’esperienza.
Sarebbe stata sicuramente più apprezzata una maggiore attenzione all’ottimizzazione tecnica, dato che alcuni giochi soffrono di un ricorrente flickering davvero fuori luogo al giorno d’oggi. Ancora più scandalosa è l’assenza di una funzione per customizzare i tasti del joypad, che ci costringe ad adattarci con la mappatura scelta di default. Una certa svogliatezza traspare anche dal sistema di Trofei che si limita a ricompensarci con un trofeo a ogni gioco completato; un evidente passo indietro rispetto a quello più approfondito visto in Castlevania Requiem.
Castlevania Anniversary Collection è sicuramente da apprezzare per il suo altissimo valore storico, ed è un prodotto senz’altro consigliato per qualunque fan della saga dei Belmont. Il modo migliore di recuperare gli albori di questa saga e apprezzarne gradualmente l’evoluzione in modo legale senza dover ricorrere a emulazione, anche in virtù di un prezzo contenuto. Data l’occasione però ci si sarebbe aspettato da Konami un maggiore impegno e attenzione ai dettagli, invece di una raccolta che da una parte include feature benaccette, ma dall’altra denota una certa pigrizia.
Pro
- Grande valore storico
- Alcune chicche pregevoli
- Opzioni apprezzabili
Contro
- Mancano alcuni titoli
- Flickering inammissibile
- Comandi non personalizzabili
- Contenuti bonus scarsi