Castlevania Advance Collection – Recensione
Sembra che ormai la riedizione di titoli del passato sia un trend importante per Konamie onestamente non possiamo che rallegrarcene, considerando che comunque le sue produzioni recenti non stanno esattamente facendo fuochi d’artificio. Quello di Castlevania, con la sua importante storia e prolificità, è il franchise perfetto da riproporre sia ai fan nostalgici che ai giocatori delle nuove generazioni, che proprio negli ultimi anni hanno visto un ritorno in auge del genere metroidvania grazie ai vari Hollow Knight, Ori ecc. senza dimenticare l’imminente Metroid Dread.
Dopo il dittico Requiem e la Anniversary Collection è da poco arrivata la Castlevania Advance Collection che raccoglie: Circle of the Moon, Harmony of Dissonance e Aria of Sorrow, i tre titoli usciti per Game Boy Advance tra il 2001 e il 2003, oltre che Vampire’s Kiss come titolo “guest”.
Mentre la Anniversary Collection include più titoli, dei quali pochi però risultano ancora appetibili al grande pubblico, Castlevania Advance Collection contiene tre tra i più validi capitoli della saga. Non fatevi ingannare dal fatto che si tratta di giochi per una vecchia console portatile, il trittico uscito per GBA merita assolutamente di essere giocato da qualunque amante dei metroidvania.
In condizioni normali chi volesse recuperare questi titoli dovrebbe scontrarsi con gli assurdi prezzi a cui vengono rivenduti nel mercato dell’usato. Ora al vantaggioso prezzo di 19,99 € potete mettere le mani su tre giochi sì di una certa età, ma ancora validissimi.
Castlevania: Circle of the Moon è stato il capitolo che ha ereditato direttamente il DNA della serie “evoluto” da Symphony of the Night. Il protagonista Nathan è un cacciatore di vampiri ma ha anche dei talenti magici interessanti, in particolare può combinare delle speciali carte (ottenute sconfiggendo i nemici) che forniscono diversi potenziamenti e abilità passive. Un sistema abbastanza efficace che spinge a cercarne il più possibile per aumentare le possibilità di personalizzazione della propria build. L’unica nota stonata del gioco riguarda una curva di difficoltà non ottimale, con un picco percepibile in particolare verso la metà dell’avventura che porta a grindare per adeguarsi.
Per Harmony of Dissonance Konami dimostrò di aver preso nota delle lamentele del precedente capitolo (troppo scuro per un GBA non retroilluminato) utilizzando una palette cromatica decisamente più accesa (a volte anche troppo) e una varietà di ambientazioni più ampia. Il protagonista Juste Belmont è più agile e fluido da controllare, oltre a disporre di un repertorio di abilità e magie considerevole.
Aria of Sorrow è sicuramente il più bilanciato e solido del trittico, sia visivamente che per il gameplay. Il nuovo protagonista Soma Cruz può contare sull’abilità di assorbire le anime dei nemici uccisi e utilizzarne le abilità, e questo porta a uno stile di gioco interessante e aperto a sperimentazioni, che si incastra con l’ottimo level design del castello. Persino la storia, ambientata nel 2035, è più interessanti del solito, considerando la media della saga, tanto che in seguito portò al sequel diretto Dawn of Sorrow per Nintendo DS. Aria of Sorrow è tutt’oggi considerato uno dei migliori Castlevania sulla piazza e senza esagerare varrebbe il prezzo della Advance Collection da solo.
Vampire’s Kiss (conosciuto anche come Dracula X) potrebbe essere vagamente definito come un downgrade per SNES di Rondo of Blood. Rispetto all’originale uscito per PC Engine non c’è paragone in quanto a gameplay e level design, ma per essere un gioco SNES si difende sorprendente bene anche grazie all’ottima colonna sonora e la gestione ottimale delle potenzialità grafiche della console Nintendo. Si tratta comunque di un Castlevania di genere action a scorrimento laterale, dell’epoca pre-metroidvania quindi, e dal livello di difficoltà abbastanza impietoso, con tanto di odioso sbalzo all’indietro quando si viene colpiti. Può essere un buon diversivo per “staccare” dallo stile degli altri tre titoli, ma solo se vi considerate abbastanza tenaci.
Anche se è chiaramente il titolo meno solido di Castlevania Advance Collection, Vampire’s Kiss andrebbe considerato più che altro come un bonus. La sua inclusione ci sembra un po’ come una pezza per gli utenti Switch e Xbox che non possono accedere a Castlevania Requiem, dato che pare resterà un’esclusiva PS4 (sembra che Sony fosse strettamente connessa al suo sviluppo) e Vampire’s Kiss è quanto di più vicino possibile a Rondo of Blood.
La conversione dei giochi è stata affidata – come ormai di consueto – al team M2, che oltre ad aver fatto un ottimo lavoro di trasposizione ha aggiunto diverse feature e contenuti graditi. Possiamo visualizzare una galleria di immagini con gli artwork dei capitoli, come pure le scansioni dei manuali di gioco. È presente anche una sezione musicale dove ascoltare tutte le tracce delle colonne sonore e persino creare delle playlist personalizzate. Per ogni titolo, inoltre, è stata aggiunta un’enciclopedia che illustra varie caratteristiche di equipaggiamenti e oggetti presenti nei rispettivi giochi.
Dal menu principale è possibile persino scegliere a quale versione dei giochi vogliamo giocare: JP, USA o PAL. Durante le partite possiamo accedere a varie opzioni decisamente utili: dal quick save con 10 slot disponibili, alla possibilità di registrare e rivedere parti della nostra sessione di gioco, fino al riavvolgimento del tempo con una semplice combinazione di tasti, ottimo per correggere un errore in corsa o ritentare rapidamente a sconfiggere un boss.
Non mancano ovviamente le diverse possibilità di visualizzazione: normale, pixel perfect e stretchata orizzontalmente per adattarsi alla risoluzione a 16:9. Per Vampire’s Kiss è stato anche aggiunto il classico filtro grafico che simula l’effetto tubo catodico. Infine, un’aggiunta decisamente gradita: la possibilità di personalizzare i comandi sul pad.
A differenza della Anniversary Collection, stavolta M2 ha davvero incluso qualsiasi cosa si potrebbe desiderare da una compilation di retrogame. Chiaramente Castlevania Advance Collection è indirizzata a coloro che sapranno chiudere un occhio sulla grafica di giochi di circa 20 anni fa per riscoprire dei solidi capitoli della fortunata serie Konami che vi impegneranno per diverse ore di esplorazioni capillari e combattimenti avvincenti. Se ne avete la possibilità, vi consigliamo caldamente la versione Nintendo Switch (da noi stessi provata), che per giochi di questo tipo è la morte sua.
Pro
- Ottimo lavoro di adattamento
- Quattro giochi ancora molto validi
- Buona quantità di contenuti di contorno
- Opzioni extra davvero utili
Contro
- Il peso del tempo potrebbe essere troppo per qualche giocatore