Captain Tsubasa: Rise of New Champions – Recensione

Recensito su PlayStation 4

Dopo una lunghissima ed estenuante attesa, degna delle migliori azioni viste sui giganteschi campi da calcio dell’anime e del manga, Captain Tsubasa: Rise of New Champions è pronto a fare il suo debutto. Il percorso di avvicinamento all’arrivo sul mercato dello scoppiettante calcistico squisitamente arcade e incredibilmente spettacolare targato Tamsoft, orchestrato ad hoc da Bandai Namco, ha reso le aspettative intorno al gioco ancor più marcate, sia per i videogiocatori sia per gli addetti ai lavori. Del resto, sin da quando è stato annunciato,Captain Tsubasa: Rise of New Champions ha fatto subito gol nella porta dei cuori di tutti coloro (come il sottoscritto) che sono cresciuti col mito dei gemelli Derrick (Tachibana nella versione originale e nel gioco) e dei loro salti mortali, un po’ a prescindere da tutto il resto.

Si sentiva il bisogno di una tale variazione sul tema del calcio e dello sport? Assolutamente sì, ed è proprio uno dei motivi per cui, al netto di tutto, il titolo in uscita questa settimana su PC, PlayStation 4 e Nintendo Switch rappresenta un acquisto praticamente obbligatorio non soltanto per gli appassionati del lavoro di Takahashi sensei, ma anche per tutti coloro che sono desiderosi di mettere le mani su un prodotto divertente e strampalato, ma anche sorprendentemente stratificato dal punto di vista delle meccaniche di gioco.

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Dopo averlo sviscerato per diversi giorni e con le occhiaie a livelli biblici siamo pronti a dirvi la nostra su uno dei prodotti più attesi di quest’anno e possiamo farvi un piccolo spoiler: giocato in compagnia potrebbe non avere rivali nei cuori dei giocatori, nel breve e nel lungo termine.

La doppia faccia della Modalità Carriera

Sin dal suo annuncio, Captain Tsubasa: Rise of New Champions ha messo bene in chiaro alcune cose: la Carriera prima di tutto, o quasi. Il fulcro dell’esperienza ludica è infatti rappresentato da una corposa Modalità o per meglio dire due, Carriera, le quali, molto differenti tra loro, permettono al giocatore di calarsi in modi diversi nelle atmosfere del celebre spokon, tra i più famosi nel panorama dei manga giapponesi.

Captain Tsubasa

La variante “classica” della Carriera è rappresentata dall’Episodio: Tsubasa che permette di rivivere i momenti più importanti dei primi anni della carriera del protagonista della storia, chiamato a superare una serie interminabile di ostacoli per coronare il proprio sogno: vincere il campionato giovanile giapponese per poi trasferirsi in Brasile e tentare la strada del professionismo. Tale modalità risulta una sorta di gigantesco tutorial, il mezzo perfetto per prendere familiarità coi comandi e con le dinamiche di gioco e, perché no, ripercorrere a livello narrativo le tappe più importanti della carriera scolastica di Ozora e i momenti salienti della storia. Le due Carriere sono praticamente legate tra loro (anche se non dipendono fisicamente una dall’altra) poiché il pezzo da novanta della produzione, ossia l’episodio New Hero, parte narrativamente parlando proprio dalla conclusione dell’arco narrativo già ben noto agli appassionati dell’anime e del manga.

New hero: una nuova stella è all’orizzonte

In Episodio: New Hero vestiremo i panni di un giovane talento, creabile attraverso un discreto editor che consente di selezionare il proprio alter ego tra un numero corposo di modelli. Anche la possibilità di scelta per le capigliature, la forma degli occhi, della bocca e quant’altro è discretamente vasta, con conseguente possibilità di dar vita a un volto innovativo e diversificato da giocatore a giocatore, rimando sempre fedele allo stile classico che il sensei Takahashi ha dato alla sua creatura. Subito dopo aver selezionato il ruolo, disponibile tra difensore, attaccante e centrocampista, è il momento di selezionare la propria Scuola di provenienza e iniziare così la lunga scalata verso il successo.

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Dopo aver selezionato la propria squadra (la scelta all’inizio è limitata a una tra Toho, Furano e Musashi) è subito tempo di scendere in campo: il torneo giovanile per nazionali è stato cancellato e al suo posto è stata organizzata una nuova competizione, chiamata Junior Youth League. Per arrivare il più possibile preparati all’evento, gli alti piani della federazione giapponese organizzano un nuovo torneo scolastico, utile per selezionare i migliori giocatori per formare l’iconica nazionale di calcio del Paese del Sol levante.

A questo torneo, ovviamente, partecipa anche il nostro alter ego, che dovrà dimostrare il proprio valore non soltanto ai nuovi compagni di squadra ma anche agli avversari. Farsi un nome non è semplice, ma diventa una tappa fondamentale della carriera, anche sul piano pratico. Per poter scalare le classifiche e diventare dei campioni, ovviamente, non bisognerà concentrarsi soltanto sul campo, ma anche fuori. Ogni buon giocatore si costruisce anche lontano dai campi di gioco, e Captain Tsubasa: Rise of New Champions ricalca perfettamente questo importante fondamentale. Prima e dopo ogni scontro il giocatore può essere equipaggiato con oggetti utili a far sviluppare più rapidamente le proprie statistiche, fondamentali non solo per la crescita dello stesso atleta, ma anche per accrescere il legame coi propri compagni di squadra.

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Il fattore Amicizia è una dinamica molto importante nella carriera New Hero. Sviluppando il legame con i giocatori, selezionabili attraverso un certo numero di varianti legate a un sistema di carte collezionabili, è possibile accrescere l’affiatamento non soltanto con i compagni di squadra ma anche con gli avversari, magari incrociati sul campo e con cui si è instaurata una sana rivalità. Procedendo nel legame è possibile acquisire le abilità principali degli stessi giocatori, facendo così attenzione a selezionare con cura quelli più adatti al vostro ruolo. Ad esempio, nel caso in cui aveste creato un difensore fareste meglio a stringere amicizie con giocatori nello stesso ruolo, per sbloccare così le abilità più utili per poter diventare sempre più forti.

Il fattore Amicizia non è l’unica variabile della modalità New Hero. Dopo ogni partita, in base alle prestazioni, il giocatore riceve dei punti esperienza, utili ad aumentare le statistiche base, divise in cinque diverse categorie: Attacco, Difesa, Potenza, Velocità, Tecnica 

Chiaramente bisogna potenziare le statistiche più utili al ruolo scelto, senza dimenticare di controllare le Missioni Affinità, dei veri e propri obiettivi dinamici da completare per poter accedere a sempre nuove abilità. Se non fosse abbastanza chiaro, lo vogliamo ribadire ancora una volta: pur senza risultare un prodigio in termini di innovazione, la Modalità Carriera New Hero di Captain Tsubasa: Rise of New Champions ci ha convinto appieno, diventando senza mezzi termini il vero fiore all’occhiello della produzione. Pensate che le sorprese di Captain Tsubasa: Rise of New Champions siano finite qui? Sbagliato! Avete vinto il torneo New Hero? Pensate di aver dato tutto? E invece no… la nazionale vi aspetta ed è proprio lì che dovrete dimostrare di essere dei veri campioni.

Spettacolo per tutti i gusti!

Oltre alla modalità Carriera, fulcro del gameplay in single player, Captain Tsubasa: Rise of New Champions offre al giocatore tantissime modalità aggiuntive, che vanno ad ampliare l’offerta ludica della produzione. Su tutte spicca una ricca componente online (la modalità Versus Online), che permette ai giocatori di sbizzarrirsi con la creazione di una squadra, un logo e quant’altro, tutto molto personalizzabile, per potersi poi cimentare in partite online che garantiscono ai giocatori delle ricompense o comunque di avanzare di livello, in base ai risultati ottenuti durante le partite.

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Dopo aver creato la propria squadra, è possibile iniziare a disputare partite veloci per poter appunto salire di livello e scalare le classifiche. Oltre alla componente online, che si inserisce di diritto tra le più attese dell’offerta di Captain Tsubasa, troviamo una ricca componente offline, in cui ancora una volta il titolo di Bandai Namco e Tamsoft dà il meglio di sé: giocare in locale a Captain Tsubasa: Rise of New Champion, possiamo garantirvi, si rivela un’esperienza indimenticabile, sia per gli appassionati all’anime/manga, sia per gli amanti del calcio, sia in generale per tutti i giocatori desiderosi di mettersi alla prova insieme a un amico. Fate attenzione però perché potreste perdere molte amicizie a causa del gameplay molto competitivo e senza esclusione di colpi.

Nelle modalità Versus Offline potete sfidare i vostri amici impersonando uno dei tanti eroi dell’anime e del manga, attraverso un roster che va dalle compagini del torneo scolastico fino alle nazionali (non tutte disponibili da subito). Dalla Nankatsu di Tsubasa alla Toho di Hyuga, passando per la Furano di, il roster di Captain Tsubasa: Rise of New Champions non ha lasciato nulla al caso, per la gioia dei puristi del lavoro di Takahashi. Tra le modalità più interessanti o per meglio dire importanti, vi è senza dubbio la Pratica, molto utile per affinare le vostre tecniche, sia con allenamenti specifici sia con l’allenamento libero.

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Chiudono il cerchio del menù di gioco le opzioni Creazione Definitiva, in cui è possibile modificare il giocatore, la propria squadra online o in generale le squadre disponibili, e la Collezione. Qui è possibile consultare la lista delle carte amicizia sbloccate, rivedere i filmati più emozionanti, ascoltare la colonna sonora o consultare le Sfide che il gioco mette a disposizione, utili per sbloccare punti coi quali acquistare nuovi pacchetti, i quali contengono oggetti equipaggiabili e, appunto, nuove carte amicizia.

Il miglior attacco è la difesa!

Parliamoci chiaro: la riuscita di un simile progetto passa inevitabilmente dal gameplay, vero punto di snodo dell’intera produzione. I dubbi, ma anche le (enormi) aspettative sulla macchina ludica che muove il titolo di Tamsoft non hanno fatto altro che rincorrersi e alternarsi con insistenza sin dall’annuncio, finendo per disputare una partita nella partita su cui però, onestamente, a sembrare in vantaggio è sempre risultato l’ottimismo generale del pubblico e degli addetti ai lavori. Complici anche i numerosi video dedicati al gameplay rilasciati dagli sviluppatori, ancora una volta la nostra asticella dell’hype era veramente alle stelle e non vedevamo l’ora di provare con mano quanto visto e letto nel corso delle ultime settimane. Per tal motivo, ci siamo subito fiondati a disputare un incontro amichevole, per testare appunto i tratti peculiari di un gameplay potenzialmente inebriante, confermando buona parte delle buone impressioni ma trovando anche diversi – inevitabili – difetti. Vogliamo subito levarci il dente, quello più doloroso, per intenderci, e partire così dagli aspetti che ci hanno fatto storcere il naso. Su tutti spicca la gestione della difesa e dei portieri, vero e proprio punto debole di un meccanismo complessivamente appagante e dannatamente divertente.

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Complice (forse) anche il timore di trovarsi per mano un prodotto troppo sbilanciato in fase arretrata gli sviluppatori hanno messo su un sistema che rende la retroguardia avversaria (ma anche la nostra, sia chiaro) quasi indipendente dalla squadra selezionata, uno scoglio a tratti insuperabile. Analizziamo però tutto con la dovuta calma. Per difendere, il giocatore a disposizione sia i tasti “base”, ossia la semplice scivolata (con O con R2), sia meccaniche più complesse, come la difesa dal Dribbling, indovinando la combinazione scelta dall’attaccante (R1 o R2), o manovre più corali e automatizzate, come ad esempio il pressing. Ebbene, proprio il pressing, fruibile con la pressione in simultanea dei tasti R1+X è diventato ufficialmente il nostro incubo, ma anche il nostro asso nella manica più importante.

Utilizzando il pressing, infatti, l’attacco avversario si annulla totalmente, o quasi, e abbiamo potuto constatare, purtroppo, quanto sia efficace questa dinamica anche online, ossia affrontando un avversario “umano”. Rubare palla ai Tsubasa o ai Tachibana di turno è certamente più difficile, ma nemmeno più di tanto, perché l’efficacia della fase difensiva trascende in fin troppe situazioni ogni tipo di verità che abbiamo sempre saputo sull’universo di Captain Tsubasa (per gli amici Holly & Benji) facendoci strappare qualche capello una volta di troppo. Il discorso si lega giocoforza anche al ruolo dei portieri, iconicamente (salvo qualche raro caso) gli anelli deboli di quasi tutte le squadre. In Captain Tsubasa: Rise of New Champions gli estremi difensori si sono dimostrati ben più efficaci di quanto potessimo immaginare, riuscendo nella maggior parte dei casi a tener testa ai bolidi dei vari campioni con parate a volte ai limiti dell’impossibile.

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Sia chiaro, considerando i comprensibili timori della vigilia in questione ci siamo sentiti anche tutto sommato sollevati, ma non possiamo fare a meno di segnalare quanto, in molti casi, gli estremi difensori siano risultati eccessivamente efficaci e non soltanto nel respingere i “super tiri”, ma anche nelle parate ordinarie. Il tutto è legato con forza a quello che è probabilmente il fattore più importante da tenere sotto controllo durante le partite: la barra dello Spirito. Come avevamo già avuto modo di appurare durante la nostra anteprima, gestire al meglio la resistenza dei propri giocatori è un fattore fondamentale, e può rappresentare uno spartiacque fondamentale nell’economia di ogni singola azione e di ogni partita. Scattare, ma anche dribblare e persino difendere, è legato all’utilizzo di tale barra: un giocatore più stanco avrà meno chance (quasi ridotte allo zero) di intervenire con successo in tackle o di scartare il proprio avversario, così come i portieri, i quali, in caso di riduzione della barra dello spirito diventano più vulnerabile a qualsiasi tiro, specialmente quelli caricati o quelli eseguiti durante una combo o magari quelli provenienti dai contrasti arei vinti dall’attaccante.

Proprio i contrasti arei sono un’altra delle meccaniche più esuberanti del gioco, ma anche una di quelle più caotiche. Se due giocatori si lanciano sullo stesso pallone vagante si dà il via a una sorta di mini gioco, con tanto di barra colorata che indica chi è in vantaggio sul pallone. Per vincere la contesa bisogna premere i tasti che compaiono a schermo ma non sempre è facile (quasi mai) riuscire a capire quali tasti premere e in quale ordine.

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Il gioco areo è una meccanica a cui Tamsoft ha dedicato uno spazio discretamente rilevante. Tramite la pressione del tasto O è possibile scagliare una forte palla al centro da combinare con la pressione del tasto Quadrato per poter convertire l’assist in una spettacolare rovesciata o magari in un poderoso colpo di testa, per mettere in seria difficoltà l’estremo difensore avversario. Ovviamente, nel caso di alcuni giocatori, tale meccanica può assumere risvolti inaspettati che però non vogliamo anticiparvi, lasciandovi così il piacere della scoperta.

Anche palla a terra, comunque, Captain Tsubasa: Rise of New Champions consente ai giocatori di dar vita a spettacolari combinazioni che, ancora una volta, amplificano la loro efficacia in determinate circostanze. Tramite la pressione di L1+X è possibile chiamare una triangolazione veloce, con uno dei due giocatori che parte in velocità da servire premendo il tasto Triangolo al momento giusto.

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Parlando di gameplay non si può non citare la V-Zone, un altro fattore importante che però sul campo abbiamo apprezzato con qualche riserva. La V-Zone, per intenderci, conferisce ai giocatori del reparto in cui viene attivata dei bonus, come ad esempio la velocità di ricarica dei tiri speciali per gli attaccanti o la riduzione minima della barra dello spirito ma, complici le rocciose difese, non abbiamo quasi mai avuto la sensazione che essa potesse cambiare, in qualche modo, l’esito di uno scontro.

Discorso diverso se però la V-Zone la attiva il portiere. Con la pressione nel momento giusto del tasto L2 un portiere può dar vita, grazie alla V-Zone, a una parata disperata, in grado di salvare veramente il risultato come poche altre cose. Per tal motivo, almeno personalmente, abbiamo quasi sempre deciso di tenere “calda” tale dinamica proprio per il portiere, utilizzandola in tutta franchezza molto poco nelle altre zone del campo.

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In generale, comunque, l’azione in campo risulta sempre dinamica e frenetica, e il divertimento, complice anche la totale assenza degli arbitri, è veramente dietro l’angolo. Questo aspetto ha però una doppia faccia: indubbiamente, le meccaniche di gioco tendono a diventare ripetitive, specialmente in fase difensiva, e la totale assenza degli arbitri rende tutto ancor più caotico. Sia chiaro, non ci aspettavamo un miracolo da questo punto di vista, ma siamo comunque “costretti” ad ammettere che, una volta di troppo, ci siamo un po’ annoiati nel ripetere sempre le stesse cose, complice anche un livello di sfida nella Carriera a volte veramente tarato paurosamente verso il basso.

Tutti in campo!

Sul piano estetico e tecnico, Captain Tsubasa: Rise of New Champions è un vero e proprio omaggio all’opera a cui si ispira. Grazie a un utilizzo sapiente del cell shading, Tamsoft riesce a replicare al meglio lo stile anime anche in game, offrendo ai giocatori più attenti un tripudio di dettagli impossibili da dimenticare. Dalle maniche alzate di Kojiro (Mark) sino alla strampalata capigliatura di Taki (Ted), senza dimenticare la particolare dentatura di Nitta (Patrick), ogni dettaglio rende il colpo d’occhio un vero e proprio tripudio sensoriale, impreziosito da una resa grafica molto solida senza però mai lasciar gridare al miracolo tecnico e visivo.

Captain Tsuabsa

L’ottimo comparto artistico di Captain Tsubasa: Rise of New Champions si sposa perfettamente con una solidità generale più che valida. In gioco, infatti, il gioco risulta molto stabile, con un’immagine molto pulita e soprattutto stabile. Su PlayStation 4 Pro il frame rate risulta granitico, cosa che rende giustizia in toto alle frizzantissime e rapidissime azioni, fatte di scambi veloci, recuperi incredibili e tiri formidabili. Anche lo stile estetico dei super tiri risulta incredibilmente spettacolare e soprattutto fedelissimo al materiale di partenza: le sequenze animate che danno vita alle spettacolari conclusioni, ma anche alle parate e alle combinazioni tra giocatori, sono un vero e proprio toccasana e accrescono ulteriormente il fattore immersività, uno dei principali punti di forza della produzione targata Tamsoft e Bandai Namco.

Il vero tallone d’Achille del comparto tecnico è rappresentato dalla telecamera: in alcuni casi essa rende alcune azioni ingestibili e illeggibili, compromettendo così la fluidità generale delle azioni.

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Nulla da dire, infine, sul comparto sonoro. Il doppiaggio giapponese è in linea con l’anime, e molti doppiatori sono gli stessi che hanno prestato la voce ai protagonisti “originali”, con ovvi risultati positivi nell’economia generale del progetto. Molto piacevole è anche la colonna sonora, seppur alcuni brani risultino un tantino ridondanti quando vengono lasciati per troppo tempo in sottofondo nei menù di gioco.


Captain Tsubasa: Rise of New Champions è esattamente quello che volevamo. Sotto le spoglie di un gioco incredibilmente divertente e immediato si nasconde una componente strategica importante, rappresentata da una gestione parsimoniosa dei mezzi di ogni giocatore in campo. Per bilanciare il tutto, gli sviluppatori hanno forse peccato eccessivamente nella gestione della fase difensiva, spesse volte eccessivamente efficace contro anche contro gli avversari più temibili, ma nel complesso hanno confezionato un prodotto appagante e allo stesso tempo divertente e competitivo, seppur alla lunga ripetitivo nelle sue dinamiche. Grazie a una modalità Carriera longeva e appassionante e alle tante modalità di gioco, su cui spiccano le partite Versus in Locale e Online, Captain Tsubasa: Rise of New Champions si piazza di diritto nella lista dei titoli più divertenti anche in compagnia, tenendo bene a mente quali sono i suoi tratti distintivi. Rimane, in ogni caso, un acquisto praticamente obbligatorio per tutti gli appassionati dell’opera di Takahashi e in generale un buon prodotto anche per chi è alla ricerca di un titolo divertente e competitivo, che non ambisce a diventare un capolavoro ma riesce appieno a soddisfare le aspettative della vigilia, seppur con qualche riserva.

7.8

Pro

  • Si respira l'aria dell'opera di Takahashi in ogni dove!
  • Sistema di gioco frenetico e divertente
  • La Modalità Carriera New Hero rappresenta il fiore all'occhiello della produzione
  • Divertentissimo da giocare in coop, sia offline sia online
  • Artisticamente spettacolare e fedelissimo al materiale di partenza
  • I super tiri...

Contro

  • ... che i portieri riescono a parare un po' troppo spesso!
  • Fase difensiva troppo efficace
  • Si tende ad abusare di alcune dinamiche, come ad esempio il pressing
  • Il gameplay, seppur divertentissimo, può diventare ripetitivo
  • Telecamera fastidiosa in alcuni passaggi
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