Captain Tsubasa: New Kick Off – Recensione Captain Tsubasa: New Kick Off
Sono passati ormai quasi trent’anni dall’apparizione sul Weekly Shonen Jump di Capitan Tsubasa. Da allora la serie ha riscontrato un successo che andava ben al di là delle aspettative del creatore Yoichi Takahashi. Film d’animazione, anime, gadget, sequel. Tra tutte queste ramificazioni non poteva di certo mancare quella dedicata ai videogames, una trasposizione purtroppo ben restia ad uscire dai confini nipponici se non attraverso un selvaggio import, quasi dovuto dai fan della serie. Oggi abbiamo l’opportunità di veder arrivare sul suolo occidentale l’ultimo dei titoli usciti e dedicati ai campioni Holly e Benji e che prende il nome di Capitan Tsubasa: New Kick Off. E’ anche vero però che la serie risente degli anni, di nove uscite, di generazioni che si sono adattate ai nuovi canoni del “freestyle” calcistico con titoli come Inazuma Eleven e company. E’ anche vero che per i fan di Oliver Hutton sarà come assaggiare un buon vino, reso ancora più squisito dagli anni che son passati.
Dalle stalle alle stelle
Il titolo si impone prevalentemente come un omaggio alla serie che ha ormai raggiunto il trentennale. E’ oltremodo palese quindi l’obiettivo della software house nipponica di racchiudere in New Kick Off tutto l’arco narrativo percorso nel manga e quindi mettere dinanzi al giocatore una panoramica esaustiva delle vicende di Holly e degli altri personaggi della serie. Il gioco ci farà rivivere gli accadimenti fin dalla partecipazione di Oliver ai campionati nazionali quando ancora egli frequentava le scuole medie. Lo scopo del giovane campione sarà quello di diventare una promessa del calcio a livello mondiale e partecipare ai campionati del mondo indossando la maglia della nazionale giovanile del suo paese: il Giappone. La storia ci porterà ad affrontare avversari famosi ai più, quali: Mark Lenders, il malato Julian Ross o gli inseparabili Gemelli Derrick. Non mancheranno però anche i campioni del calibro di Schneider della nazionale tedesca, o i fantastici undici della nazionale argentina. Insomma ci sono davvero tutti a favore di una longevità che si appresta su ottimi livelli. Purtroppo dobbiamo sottolineare una nota negativa che accompagnerà i giocatori durante tutto il percorso narrativo, ovvero la presenza dei nomi in lingua originale. Molti fan italiani della serie che si sono avvicinati al mondo ideato da Yoichi mediante la serie televisiva faranno fatica a riconoscere alcuni dei personaggi nominati nel gioco poiché abituati chiaramente alla traduzione nostrana dei nomi. Il team ha voluto quindi lasciare intatti i meno famosi “Tsubasa” per Holly o ancora Hyuga per Mark Lenders e così via. E’ chiaro che un difetto del genere nonostante non snaturi la bontà del titolo, impedisce comunque una totale immedesimazione ad esso.
Troppo anime e poco gameplay
Finora abbiamo parlato dell’aspetto meno pratico del gioco, ovvero la trama. E’ altresì vero che Capitan Tsubasa: New Kick Off è “anche” un gioco calcistico, pur riflettendo quelle che sono le modalità freestyle del manga, e quindi necessità di un gameplay solido, studiato a dovere e in grado di dare la sensazione di trovarsi su un manto verde, undici contro undici. L’hardware della grande N su questo fronte ha sempre presentato una pecca non del tutto passabile: la croce direzionale e l’assenza di uno stick analogico. L’utilizzo della prima purtroppo non garantirà una fluidità nei movimenti dei giocatori, specie quando entra la causale “diagonale”. Le movenze dei giocatori quindi sono seguite in tempo reale fintanto che il nostro scopo sarà muoverci e basta. La pressione di un tasto infatti farà aprire un menù con il quale scegliere l’azione da portare a compimento. La scelta di questa sarà fra: passa, tira, contrasta e, nel caso stessimo agendo con il porterie, para. A queste scelte vanno aggiunte le immancabili e azzeccatissime mosse speciali dei personaggi che andranno da tiri al limiti del fantasioso fino a passaggi “infermabili”. Insomma non mancheranno le meraviglia che hanno fatto la fortuna di Tsubasa e company. Il team di sviluppo s’è quindi dato da fare per far si che ogni match abbia il feeling necessario con manga e anime. Purtroppo per Konami si è trattata di un’arma a doppio taglio. La comparsa dei menù d’azione associato ai dialoghi troppo presenti e lunghi faranno si che i match avranno una longevità al di là dell’accettabile. Inoltre i difetti di cui prima porteranno anche ad una rottura del ritmo stesso di gioco e quindi, al lungo andare, alla noia del giocatore. E’ chiaro dunque che il titolo è un misto di fasi allettanti (vedi le mosse dei giocatori e la riproduzione davvero fedele di queste) ad altre snervanti e noiose (longevità delle partite, eccessiva presenza di dialoghi e dell’interruzione del ritmo di gioco) il tutto per realizzare fedelmente ambientazioni e situazioni del manga, obiettivo oltretutto raggiunto splendidamente da Konami.
Ha tutto lo stile di Holly&Benji
Per quanto concerne la realizzazione grafica del titolo, considerando anche aspetti quali le limitazioni di un hardware ormai in procinto di andare in pensione, possiamo dire che Capitan Tsubasa: New Kick Off fa la sua ottima figura. Il disegno dei personaggi durante i dialoghi fa si che questi si avvicinino gradevolmente a quella che è la loro controparte manga/anime, per la gioia dei fan. La realizzazione poligonale purchè non a livello dei must del Nintendo DS è comunque godibile . I giocatori in campo infatti risulteranno riconoscibili al primo impatto, soprattutto se il nostro occhio vada alla ricerca dei main characters. Questo è dovuto anche grazie ad acconciature uniche (Yoichi ha creato un mondo originale) e ben riprodotte sia a piccoli aiuti come movenze, posizione di gioco e altri indizi simili. Anche durante le fasi di tiro, passaggio o parata(soprattutto le mosse speciali) avremo modo di vedere come il team abbia voluto creare una perfetta (o quasi) trasposizione dall’anime al gioco. Purtroppo una nota stonata ricade nelle movenze degli sprite che risulteranno poco varie, riciclate troppe volte tanto da far cadere anche questo aspetto nella monotonia.
Multigiocatore! Il problema è trovarli
Il titolo dispone anche di una modalità multigiocatore che permetterà di giocare contro tre dei vostri amici. L’unico difetto, e scusate se è poco, risiede nel fatto che tale modalità funzionerà solo in locale e quindi non sarà per niente facile riuscire a trovare altre tre persone in possesso del gioco (a meno che non abitiate nel “paese dei draghi”). Davvero un peccato considerando che, a fronte di un’intelligenza artificiale poso evoluta, sarebbe stato piacevole trovarsi contro un avversario con le stesse possibilità di ragionamento e bravura.
Fine della corsa
In definitiva Capitan Tsubasa: New Kick Off è un tributo alla serie e va preso come tale. Non si tratta di una grande produzione e in fase di gioco lo si può ampiamente riscontrare.
Il gameplay del titolo posa su basi solide ma poco sviluppate e mal riposta non riuscendo inoltre a mantenere vivo il ritmo di gioco. Graficamente il gioco si assesta su livelli standard, senza eccedere e presentando comunque qualche difetto. Da premiare comunque la fedeltà con cui il team di sviluppo ha predisposto il gioco, che seguirà per intero le vicende del manga e rifletterà come mai prima lo stile dell’anime.
New Kick Off è un acquisto quasi obbligato per gli amanti della serie. Chi invece cerca altro farebbe meglio ad esplorare lidi ben diversi anche considerando la presenza di rivali ben più agguerriti.