Call of Juarez: Gunslinger – Recensione
La polvere di questo dannato posto si è infilata ovunque. La mia gola è più secca di un fottuto canyon e ho davvero bisogno di bere qualcosa. Il saloon è l’unico posto dove vorrei essere ora. È probabilmente questo il pensiero che accompagna Silas Greaves, il leggendario cacciatore di taglie, nel varcare le porte del saloon. Neanche il tempo di ordinare però che una voce si leva da un tavolo: “Ehi, ma tu non sei il famoso Silas Greaves? Siedi qui che ti offro da bere!” Mai voce fu più gradita, e nell’accettare l’invito comincia l’avventura di Call of Juarez: Gunslinger, realizzato da Techland, già uscito su PlayStation 3, Xbox 360 e PC e che adesso sbarca anche su Nintendo Switch.
Lo sai che la tua faccia somiglia a uno che vale duemila dollari? / Già… ma tu non somigli a quello che l’incassa.
L’immaginario collettivo del selvaggio West da sempre solletica e appassiona migliaia di persone nel mondo, anche nella sua esagerata accezione che prende il nome di Spaghetti Western. Questo è un genere spinto, caricaturale ed esasperato che incarna lo stereotipo del puro e duro uomo dal cuore tenero e dagli occhi di ghiaccio. Lesti con la pistola, freddi come coyote e integerrimi come la giustizia stessa, i protagonisti di questo genere cavalcano nel sole che muore all’orizzonte, accompagnati dalla loro fidata 6 colpi e da tante storie da raccontare di fronte a un bicchiere.
Silas non fa differenza, e per questo conquista sin dalle prime battute lasciandosi coinvolgere da dei ragazzi nel raccontare loro le sue gesta, famose al punto che diventano romanzo di lettura per chi quelle storie non le ha potute vivere in prima persona. Proprio dai racconti di Greaves prende infatti vita lo scenario che riporta il giocatore a rivivere le eroiche gesta di un libro, qualche volta romanzate dal tempo e dall’alcool. Man mano che il protagonista parla lo scenario si dipinge e l’azione prende vita nella sua corsa sfrenata all’azione frenetica fulcro centrale di tutta l’esperienza di gioco di Call of Juarez: Gunslinger.
Vado, l’ammazzo e torno.
Calati nel personaggio ci si ritrova immediatamente a fare i conti con la natura tipica del genere Western caratterizzata sia per quanto riguarda le ambientazioni sia per quanto riguarda l’azione. Pistola alla mano, al giocatore verrà richiesto di seguire un percorso prestabilito facendosi strada a suon di proiettili attraverso orde di nemici sempre più cattivi e agguerriti. Viene però anche lasciato un minimo di libertà di movimento, non certo votata a una natura open world, quanto più orientata alla possibilità di approcciarsi al nemico da diverse direzioni, selezionando ripari di fortuna e strade comunque prestabilite. Il risultato è comunque apprezzabile dato che Call of Juarez: Gunslinger riesce a variare un minimo quello che altrimenti sarebbe un puro shooter da sala giochi, dove si aspetta solo che il nemico metta la testa fuori dal riparo per impallinarlo.
Interessante – e a nostro avviso riuscita – anche la scelta stilistica di modificare l’avventura in tempo reale usando come escamotage la narrazione del protagonista offuscata dal tempo e dall’alcool e condita da panzane atte a rendere il racconto più succoso. Capita così che il gamer affronti lo scenario di gioco in una direzione fino al punto in cui Silas si ricorda che le cose in realtà andarono diversamente: l’azione così si resetta e si ricomincia lo stage affrontandolo in altro modo, con un approccio diverso o addirittura muovendosi in un’altra direzione. Simpatici inoltre i momenti in cui gli avventori intenti ad ascoltare la storia correggono il protagonista di Call of Juarez: Gunslinger facendogli notare per esempio che si parlava di cow-boy e non di indiani, facendo sparire tutti pellirossa sullo schermo e sostituendoli con spietati mandriani o banditi. Un modo spiritoso e intelligente di mantenere l’attenzione e l’interesse alto nel giocatore.
Quando cerco qualcuno lo trovo sempre. Per questo mi pagano.
Call of Juarez: Gunslinger ha un gameplay davvero veloce e divertente, incentrato sullo spara, copriti e ricarica, ma per quanto divertente se l’esperienza di gioco fosse limitata solo a questo il titolo risulterebbe presto monotono e ripetitivo. Alcuni escamotage riescono a svoltare la situazione: una feature per esempio permette di attivare una modalità focus che – alimentata da una barra che si ricarica con le uccisioni – evidenzia i bersagli e rallenta il tempo permettendoci di incatenare lunghe combo. Headshot, tiri al volo, oggetti statici da colpire danno punteggio maggiore e alimentano la barra del focus, e una volta ogni tot avremo anche la possibilità di schivare l’ultima pallottola, quella mortale. Questo, unito a una serie di quick time event e ai duelli, varia il gameplay quel tanto non solo da non annoiare ma addirittura da decidere di affrontare una seconda run, magari a un livello di difficoltà maggiore.
I duelli – selezionabili anche come esperienza di gioco a parte – ravvivano il mito del vecchio West. L’analogico sinistro deve essere regolato per tenere la mano vicino alla pistola mentre il destro serve a tenere il mirino sul bersaglio. Quando il cuore batte più forte è possibile sparare ma se si estrae la pistola prima che l’avversario inizi a fare la sua mossa otterrete meno punti e un’uccisione disonorevole: inaccettabile per un vero cow-boy.
Perché tu non lo sai ma io sì. Sei un bastardo, lo sanno tutti. Sei un bastardo figlio di mille padri, tutti bastardi come te!
Il parco armi non è a dire il vero molto vario, ma rimane comunque interessante. Potrete contare su un paio di fucili e tre o quattro pistole che si differenziano per gittata, potenza e velocità di ricarica. Inoltre esiste la possibilità di imbracciare due pistole alla volta e di usare la dinamite, colpendola anche al volo (che siate stati voi a lanciarla o meno). Un pugno per il corpo a corpo completa il parco mosse di Call of Juarez: Gunslinger. Durante l’avventura di Silas avrete modo di potenziare le abilità del personaggio attraverso uno skill tree, a dire il vero tree piuttosto banale. Capacità di trasporto dei proiettili, gittata, velocità di carica, focus e combo migliorate sono esempi di cosa potrete acquisire nel corso dell’avventura: questo vi permetterà di giocare in maniera più agile e veloce ma non varierà più di tanto l’esperienza di gioco.
La storia di Silas in Call of Juarez: Gunslinger tocca personaggi famosi del selvaggio West ed è farcita di collezionabili che si chiamano Pepite della Verità: a ogni pepita corrisponde una curiosità documentata sul mondo del selvaggio West. Purtroppo le pepite si riducono a un mero orpello per i completisti, che saranno gli unici ad apprezzare questi doni.
Quando un uomo con la pistola incontra un uomo con il fucile, quello con la pistola è un uomo morto.
Dal punto di vista tecnico il porting di Call of Juarez: Gunslinger non è male ma poteva essere fatto meglio. Nelle situazioni più concitate ci sono dei cali di frame rate che pur diventando fastidiosi solo in rare circostanze danno comunque fastidio. Le texture dell’acqua o della vegetazione, poi, diventano quasi imbarazzanti in alcuni momenti. L’unica cosa che salva la situazione è lo stile grafico, che essendo improntato sul cartoon mitiga le imperfezioni e fa perdonare le sbavature nel dettaglio grafico.
I comandi di gioco sono precisi ma si può scegliere solo tra un paio di set predefiniti per il cambio di pulsanti e questo è un problema: quando si ha a che fare con un titolo veloce e frenetico sarebbe bene pensare di prevedere una personalizzazione totale dei tasti. Artwork e colonna sonora ci sono sembrati all’altezza della produzione e nel complesso la valutazione del titolo in rapporto al prezzo ci sembra buona: bisogna sempre tenere conto del fatto che parliamo di un titolo sviluppato per old gen.
Call of Juarez: Gunslinger è un titolo in stile western che fa la felicità degli amanti del genere oggi su Switch tanto quanto la fece nel 2013 su Xbox 360, Playstation 3 e PC. Pur essendo un titolo old gen il risultato finale su Nintendo Switch non solo è godibile ma risulta divertente sia sul breve termine che sulla lunga distanza. Il sapore degli spaghetti western è accentuato da una trama ben studiata e ricca di escamotage divertenti e che ripercorrono pietre miliari del selvaggio West quali Billy the Kid, Butch Cassidy, i fratelli Dalton, Lupo Grigio e molti altri ancora. Dato il prezzo contenuto e il gameplay divertente Call of Juarez: Gunslinger risulta quindi un acquisto consigliato anche al netto di qualche piccolo difetto grafico.
Pro
- Tanta azione
- Grafica adatta al contesto e all'azione
- Gameplay veloce e frenetico
- Trama leggera e divertente…
Contro
- … ma per questo poco profonda
- Cali di frame-rate occasionali ma disturbanti
- Controlli non totalmente configurabili