Call of Duty: Modern Warfare Remastered – Recensione Single Player
Call of Duty: Modern Warfare rappresenta tuttora, con ogni probabilità, il contributo più importante che il brand targato Activision abbia mai fornito all’industria videoludica tout court. Contraddistinto com’è da una qualità lorda decisamente sensazionale, lo sparacchino in prima persona di Infinity Ward viene da molti considerato come l’opera boom-boom-headshot più influente dell’ultima decade. Al periodico lancio di un nuovo capitolo della saga, insieme ad un ottimo riscontro commerciale, seguiva puntuale la cocente delusione di ogni fan della serie, il quale si limitava a constatare come, ebbene sì, i bei tempi di Modern Warfare fossero andati per sempre. Un triste adagio ripetutosi sino a qualche mese fa, quando Raven Software proclamò al mondo intero l’esistenza di Call of Duty: Modern Warfare Remastered.
L’annuncio dell’inclusione di una versione rimasterizzata di quel magico prodotto guerrafondaio nell’ambito della distribuzione di Call of Duty: Infinite Warfare, infatti, ha riacceso la fiamma nei cuori dell’homo ludens, ansioso di poter porre le proprie pastellose manone su una bestia digital-mitologica capace di far impallidire la quasi totalità delle produzioni attuali. Il timore di una mera piazzata pubblicitaria era forte, ma un’approfondita prova della modalità single player di questa edizione revamped conforta e rischiara l’animo: Modern Warfare è tornato, più forte che mai.
Anche il meno obiettivo degli esseri umani non avrebbe appiglio alcuno per negare l’unicità di Modern Warfare: persino la storia della modalità Campagna segna un punto di rottura rispetto a quanto contemplato nei prequel sino ad allora pubblicati. Piuttosto che indirizzare le proprie attenzioni al secondo conflitto mondiale, questa creatura binaria analizza acutamente la realtà contemporanea, settando le proprie vicende nell’ambito di una tesissima relazione nell’ambito della quale la Russia viene ritratta come superpotenza attivamente protesa a sganciare testate nucleari ai danni degli Stati Uniti. Al videogiocatore, come sempre, il compito di smontare sul nascere le ambizioni belliche dell’ex Unione Sovietica.
L’avvincente sequenza di missioni, tutta da suggere avidamente, conferma ogni qualità palesata nell’originale versione di Modern Warfare, caratterizzata com’è da una sapiente mistura di sequenze scriptate e sezioni nelle quali la sagacia tattica e la rapidità nel killare rivestono maggiore importanza. Quello che Call of Duty: Modern Warfare Remastered riesce ancora a veicolare perfettamente è quel senso di essere solo una (fondamentale) parte di quell’intricato meccanismo alla base dell’equilibrio di squadra. Niente attacchi kamikaze, nessuna sconsiderata azione alla Rambo: o si gioca di squadra o si muore. E si muore davvero tanto, soprattutto ai livelli di difficoltà più elevati. La durata complessiva della Campagna, per la cronaca, si attesta sulle sei – sette ore in modalità Normale (o Soldato, così come viene denominata in-game).
La risposta ai comandi, praticamente perfetta, esalta le azioni di ogni cecchino. Un’esperienza esaltata pure dalla decisa varietà insita nei differenti compiti da portare a termine, ivi compresi quelli opzionali. Un ludogodimento senza soluzione di continuità, drappeggiato da una realizzazione tecnica meravigliosamente aggiornata agli standard attuali: HDR e texture maggiormente definite consegnano al fruitore un gioco dannatamente pimpante dal punto di vista (anche) estetico, esaltando un universo arricchito da una migliore implementazione della fisica e, complessivamente, da un impatto globale che rende Call of Duty: Modern Warfare Remastered più maturo e dark, rispetto a quanto ravvisabile nel passato (per approfondire la questione vi rinviamo a questo comparison).
Con Call of Duty: Modern Warfare Remastered, Activision consegna al popolo che videogioca un vero e proprio classico, migliorandolo nettamente nella grafica e rispolverando alla grande un’esperienza ludica ancora drammaticamente attuale. Un’elevata attenzione al dettaglio annulla ogni pensiero, scacciando i fantasmi di una ripubblicazione spinta unicamente dalla volontà di rendere maggiormente appetibile la prossima entry della serie, Infinite Warfare. Chapeau.
Pro
- Grafica eccellente
- Giocabilissimo ancora oggi
- Tanto divertimento
Contro
- Nessuna novità nella Campagna