Call of Duty: Modern Warfare – Recensione
Dopo tre anni dall’ultimo, Infinity Ward torna alla carica con un nuovo capitolo della serie Call of Duty, con l’obiettivo principale di far tornare la serie ai fasti di un tempo. Per farlo ha deciso di riproporre ai suoi fan Call Of Duty: Modern Warfare, titolo che non vuole rappresentare né un remake della serie originale né un seguito spirituale della stessa, bensì riproporre una nuova saga, rompendo quindi solo in parte con il passato. È noto a tutti i fan di Call of Duty che la serie Modern Warfare sia una delle più riuscite, sia dal punto di vista della campagna che del multiplayer, ancora oggi popolato da molti veterani.
L’idea di abbandonare esoscheletri, jet-pack e oggetti fantascientifici ci rincuora non poco: già dal primo trailer siamo rimasti abbastanza colpiti dalla scelta di Infinity Ward. Novità che si presenta con questo capitolo è anche il cross-play tra tutte le piattaforme disponibili, cosa che in passato non era neanche lontanamente immaginabile ma che ora finalmente è realtà e ci ha permesso di fare qualche partita con amici da PC direttamente dalla nostra PlayStation 4 Pro.
“La nostra guerra non è la nostra fede” – Al-Qatala
Uno degli aspetti che più ci interessava provare e che ci ha convinto maggiormente è la campagna, che dopo l’assenza in Call of Duty: Black Ops IIII torna finalmente ad arricchire le modalità di gioco presenti. Come già anticipato, la campagna del nuovo Call of Duty: Modern Warfare racconta filoni di trama quasi del tutto separati da quelli narrati nella serie classica, portando quindi vecchi ricordi come il tanto amato Capitano John Price, presente già dai primi Call of Duty e poi soprattutto nella serie originale Call of Duty: Modern Warfare.
All’avvio della campagna veniamo subito introdotti a quello che sarà il nostro obiettivo finale: Al-Qatala, forza terroristica che sta mettendo in ginocchio le potenti forze occidentali. La cut-scene iniziale ci introduce a Omar Sulaman, anche chiamato “il Lupo”, leader e fondatore di Al-Qatala e ovviamente a Roman Barkov, generale Russo che in questa prima fase della campagna sembrerebbe trovarsi a Verdansk con un carico di Gas tossico da spedire direttamente in Urzikstan, regione fittizia che possiamo però localizzare nella regione Caucasica al confine con la Federazione Russa e la Georgia.
La nostra Task Force capitanata a distanza dal capo sezione Kate Laswell e dal colonnello Norris si trova quindi ad irrompere in questa fabbrica con lo scopo di bloccare questo traffico estremamente pericoloso. In generale la trama sarà incentrata sulla guerra che vede come protagonisti Russia, Urzikstan e America, il cui compito è fermare le atrocità contro l’Urzikstan e allo stesso tempo bloccare Al-Qatala. Nel corso delle circa 6-7 ore necessarie per completare la prima run incontreremo facce nuove e vecchi amici, come ad esempio Nikolai, ma troveremo soprattutto alcuni riferimenti alla guerra e alla trama già raccontata nei precedenti Call of Duty: Modern Warfare.
Oltre alla trama ben articolata e decisamente profonda, soprattutto per il periodo storico che il nostro mondo sta attraversando, la campagna di Call of Duty: Modern Warfare riserva tantissime sorprese in termini di gameplay e sceneggiatura. Ci troviamo quindi di fronte a una campagna decisamente più cinematografica rispetto al passato, con delle cut-scene girate in CGI e missioni decisamente complesse, che oltre al semplice “corri-spara” propongono valide situazioni come ad esempio l’utilizzo di droni bomba, attacchi aerei e, soprattutto, fasi stealth rese possibili grazie al visore notturno a infrarossi. In alcune fasi di gioco avrete la possibilità di scegliere se affrontare una fase in maniera stealth oppure a mo’ di Rambo, ad esempio decidendo di staccare la corrente negli edifici o sparare alle sorgenti luminose, così da non essere individuati ed avere la meglio sui nemici grazie all’utilizzo del visore.
La durata della campagna, come già anticipato, non supera generalmente le 7 ore (a meno di non giocare a difficoltà Veterano) restando quindi in linea con quelle presenti nei precedenti capitoli. Seppur breve, la campagna di Call of Duty: Modern Warfare a nostro avviso è fantastica, sempre piena di azione, mai noiosa e con una trama davvero interessante e a tratti anche al limite dello scandalo, tant’e vero che in Russia il gioco è stato del tutto rimosso dal PlayStation Store. Purtroppo però, verso le ultime fasi, si nota una certa fretta a concludere la narrazione, lasciando un po’ di amaro in bocca soprattutto per quel “la storia continuerà nelle Spec Ops” che suona quasi come una forzatura.
Operazioni Speciali che non sono poi così speciali…
Non appena avrete completato la campagna di Call of Duty: Modern Warfare, avrete finalmente accesso a queste Operazioni Speciali, meglio chiamate Spec Ops. Si tratta di Operazioni da giocare in co-op altri giocatori online, che purtroppo però non presentano un vero e prorpio seguito logico e temporale dei fatti narrati nella campagna come dovrebbe essere. Vestiremo i panni di quattro soldati, ognuno con abilità e compiti specifici e dovremo affrontare varie missioni in mappe decisamente grandi e dispersive. Dopo una breve introduzione di trama tutto il resto dell’operazione si tramuta in un: attiva questo, raccogli quello e uccidi quell’altro. Nessuna novità quindi sul fronte contenuti, ma si aggiunge il problema che le Spec Ops funzionano solo in parte: dopo pochi minuti vi troverete ad affrontare vere e proprie ondate infinite di nemici, che in una mappa enorme e aperta come quella presentata vi metterà immediatamente in difficoltà. Oltre quindi alla mancanza effettiva di contenuti interessanti, le Spec Ops cadono sul fronte giocabilità, rendendole difficilmente accessibili ai più, che le abbandoneranno dopo poco.
Decisamente più interessante la modalità sopravvivenza, che vi farà affrontare sempre ondate di nemici ma in mappe più contenute e meglio gestibili. Abbiamo passato molto tempo in questa modalità e abbiamo trovato interessante il fatto di poter utilizzare gli stessi oggetti e le stesse armi presenti nell’arsenale del multiplayer. Anche i punti esperienza ottenuti andranno a finire nel conteggio multiplayer, così da poter salire di livello sia che si stia giocando in multiplayer sia in Coop alle Spec Ops o alla modalità sopravvivenza.
Un multi-giocatore che non stanca mai
La modalità principe di Call of Duty è ovviamente il multiplayer, che quest’anno si arricchisce aggiungendo nuove modalità di gioco e modificando sensibilmente il gameplay stesso. Le modalità principali presenti sono ovviamente le classiche Deatmatch, Dominio, Cerca e Distruggi, Quartier Generale, Uccisione Confermata e Tutti contro Tutti. Alle modalità classiche se ne aggiungono nuove come Attacco informatico, simile al cerca e distruggi per via del rientro limitato, nel quale sarà però possibile rianimare i compagni. In questa modalità la bomba sarà di volta in volta localizzata in un punto diverso dalla mappa, le due squadre dovranno raggiungerla e piazzarla nella base nemica; una volta piazzata la squadra attaccante dovrà difenderla mentre la controparte avversaria dovrà disarmare la bomba per salvare la propria base. È una modalità molto interessante e che ben vediamo in partite competitive, come è già stato per l’ormai famosa Cerca e Distruggi.
Altra modalità interessante è lo scontro 2v2: si gioca in una mappa molto più piccole del normale, e con la caratteristica di avere un’arma diversa ad ogni round, così da mettere a dura prova le abilità dei giocatori in situazioni sempre diverse e dinamiche. Torna in una veste migliorata e decisamente più ampia la modalità Guerra, che a differenza di quella vista in Call of Duty: WWII ci proietta in uno scenario diverso da quello a cui ci ha abituati Cod. Avremo infatti a disposizione una mappa enorme, mezzi terrestri e blindati per spostarci e per attaccare. L’obiettivo in questa modalità è quello di conquistare gli obiettivi presenti per avanzare nella zona nemica e ottenere respawn point sempre più avanzati. Si tratta di una modalità a 64 giocatori che sembra ricordare Battlefield, sia per la grandezza della mappa che per lo stile di gioco da utilizzare, che non sarà più il classico “corri e spara” ma che premierà la tattica e il gioco di squadra.
Ultima modalità di cui vogliamo parlare è “visore notturno”, reintrodotta con l’ultimo aggiornamento e che vi permetterà di giocare alle classiche modalità multiplayer utilizzando esclusivamente questo accesorio. Ciò implica l’impossibilità di utilizzare il mirino: prendendo la mira il laser di puntamento sarà sì visibile a noi ma anche ai giocatori nemici, che lo potranno utilizzare per localizzarci. Seppur la modalità utilizzi le mappe tradizionali, nelle partite con il visore notturno sembra di giocare in tutt’altre mappe: dovrete infatti ragionare maggiormente sulle azioni, i vostri movimenti saranno più calcolati e soprattutto per via della visione “alterata” dovrete fare molta più attenzione ai camper, onnipresenti in questo Call of Duty: Modern Warfare.
Dal punto di vista del gameplay, Call of Duty: Modern Warfare riprende tutta la bontà del gunplay di CoD e lo migliorare grazie a una migliore gestione di accessori potenziamenti. Nella sezione Armaiolo avrete la possibilità di personalizzare la vostra arma aggiungendo accessori, ognuno con bonus e malus che influenzeranno pesantemente il suo rendimento finale e non sono quindi semplici accessori facoltativi. Avrete le classiche personalizzazioni dell’ottica, del calcio, della canna e così via come nei precedenti COD, ma in questo caso ci sarà molta più varietà e libertà di scelta in base allo stile di gioco che vorrete adottare. Non mancheranno ovviamente le classiche tre specialità che andranno ad arricchire il vostro equipaggiamento migliorando ad esempio la corsa, il recupero della salute e tanto altro. Interessanti anche i potenziamenti da campo, abilità speciali che si sbloccheranno durante la partita e che vi permetteranno ad esempio di utilizzare un drone per spottare i nemici oppure l’utilizzo dell’abilità silenzio di tomba.
Nella sezione caserma potrete invece tenere il conto delle missioni giornaliere e delle sfide classiche, le quali vi garantiranno punti XP, biglietti da visita, emblemi o nuove armi. Non manca anche la sezione operatori, dove potrete scegliere il vostro rispettivamente per Coalizione ad Alleanza. Non manca quindi la possibilità di personalizzare al massimo, come sempre, il proprio stile di gioco, e per questo siamo rimasti molto colpiti in generale dalla modalità multiplayer, che con il nuovo ridotto time to kill risulta ancora più tattico, limitando quindi le corse frenetiche in giro per la mappa.
Tutto ciò ha portato a una rivoluzione del gameplay di Call of Duty che molti, noi compresi, non hanno amato appieno. Il design delle nuove mappe – con più spot, punti aperti e zone collaterali di passaggio – ha fatto sì che la maggior parte dei giocatori prediliga uno stile di gioco più difensivo e tendente al “camping”, aspetto che non è necessariamente un male ma che stona fortemente con lo stile di CoD, che seppur migliorato risulta altamente snaturato dalla sua forma classica.
Graficamente eccezionale
Erano ormai anni che il motore grafico di CoD non veniva aggiornato, infatti già negli scorsi capitoli ci lamentavamo in parte di questo motore ormai vetusto. Infinity Ward ha finalmente tirato fuori un nuovo e migliore motore che finalmente ha permesso a Call of Duty: Modern Warfare un grosso passo in avanti dal punto di vista grafico e del comparto audio. Il grosso delle migliorie si hanno nella modalità campagna dove i giochi di luci, ombre ed esplosioni rendono meravigliosa ogni scena di gioco, a partire dalle cut-scene, dove il livello di dettaglio raggiunge quasi il fotorealismo. Fosforo bianco, esplosioni, spari e incendi risultano estremamente realistici, se poi li affianchiamo a un’eccezionale distruttibilità e level design otteniamo finalmente un prodotto all’altezza del divertentissimo gameplay che da sempre CoD ci offre.
L’unico neo che possiamo trovare sono alcune texture, che su PlayStation 4 Pro a volte, oltre ad avere un leggerissimo effetto pop up, risultano di bassa qualità, soprattutto se confrontate con quelle dei modelli ad alta qualità come quelle dei personaggi e delle armi. Queste ultime ci hanno colpito come sempre in maniera positiva, sia per l’eccezionale riproduzione grafica che per la fedeltà dei suoni, sempre precisi e di altissima qualità. Comparto audio che dà però il meglio di se nello scenario bellico in generale, dove spari ed esplosioni ci immergono quasi del tutto nell’azione, sensazione che difficilmente altri giochi riescono a restituire.
Call of Duty: Modern Warfare è un esperimento sì riuscito, ma che nasconde qualche difetto figlio di un esperimento coraggioso ed estremamente complesso. Una campagna dura, realistica e girata in maniera stupefacente ci sbatte in faccia i problemi tra nazioni, le minacce terroristiche e tantissimi parallelismi con la società moderna, il tutto condito da un gameplay veramente eccezionale che combina il classico gunplay con tantissime altre scelte di level design che tengono il giocatore costantemente sull’attenti. Magistrale come sempre il multiplayer, che migliora ulteriormente con l’aggiunta di nuove modalità e di una migliore personalizzazione. Un time to kill leggermente diverso, insieme a delle mappe non perfettamente equilibrate, rendono il gameplay online molto diverso da quello che i fan di Call of Duty ricordano, cosa che ad alcuni farà piacere mentre ad altri un po’ meno. Modalità poco riuscita è invece Spec Ops, dove ondate quasi infinite di nemici mettono costantemente in difficoltà il gruppo di giocatori, che in una mappa così enorme difficilmente riusciranno a completare gli obiettivi, abbandonando le sfide quasi subito. Nulla da dire sulla grafica, che migliora sia dal punto di vista delle texture che dell’illuminazione rimanendo sempre leggero e garantendo quindi un frame rate granitico a 60 fps.
Pro
- Campagna mozzafiato
- Gameplay sempre frenetico e divertente
- Elevata personalizzazione
- Graficamente eccezionale
- Muliplayer solido...
Contro
- ...ma a tratti disomogeneo
- Level design delle mappe multiplayer poco equilibrato
- Le Spec Ops falliscono nel loro intento