Bully – Recensione Bully
Tra innovazione e tradizione
La Rockstar, che ci ha sempre abituati a giochi di grande spessore, in particolare per la loro trama e giocabilità, torna a far parlare di sé grazie all’uscita di un nuovo titolo sulla stessa lunghezza d’onda dei grandi capitoli di sua produzione, ma allo stesso tempo con una nuova ambientazione che lo rende innovativo. Si tratta di Canis Canem Edit: un videogame dove la violenza e l’azione targate “Rockstar” vengono convogliate su un soggetto del tutto nuovo: non si ha più a che fare con mafia, bande di crimine organizzato, e quant’altro, ma più semplicemente ci troveremo di fronte alle vicende di una scuola un po’ fuori dal comune, la Bullworth Accademy, dove soprusi di qualsiasi genere sono all’ordine del giorno. L’ambientazione della storia all’interno delle mura scolastiche rende questa nuova fatica della famosa casa di produzione originale e unica nel suo genere.
Per quanto riguarda invece il gameplay, CCE presenta caratteristiche analoghe a quelle di GTA e The Warriors. Ad esempio, anche in qui è possibile gestire la propria giornata, attraverso un orologio che scorre ininterrottamente; è possibile esplorare l’ampia mappa, che non si limita alle mura della Bullworth Accademy ma comprende anche una vasta città; ci sono segreti da scoprire, missioni secondarie e mini-giochi da completare, oggetti da utilizzare e altro ancora… Un’altra caratteristica che accomuna questo titolo a GTA, o meglio a quasi tutti gli altri titoli Rockstar, è la lunga scia di ridicole e inutili critiche che il gioco si porta dietro, manifestate dai soliti e noiosi perbenisti, che non si sono fatti attendere nemmeno su questo nuovo gioco. Dopotutto non è una novità che i titoli della casa statunitense siano sistematicamente bersagliati dalle monotone critiche dei medesimi moralisti.
Lasciamo pure a loro queste sciocchezze e dedichiamoci alla descrizione di questo titolo da un punto di vista videoludico.
Aiuto, arrivano i bulli!
Il protagonista di CCE si chiama Jimmy Hopkins, un ragazzino di 15 anni dall’animo irrequieto e ribelle, già espulso da ben sette scuole per atti di bullismo e vandalismo. La madre, al suo quinto matrimonio, decide di iscriverlo alla malfamata Bullworth Accademy, con la convinzione che i severi metodi adottati in quella scuola possano riportarlo sulla retta via. Il gioco inizia proprio con un filmato introduttivo che mostra questo passaggio: il protagonista in macchina insieme alla madre, già con la testa proiettata alla sua quinta luna di miele, che viene lasciato davanti ai cancelli di quella che sarà la sua nuova scuola. Comincia così l’avventura di Jimmy nella Bullworth Accademy, dove dovrà adattarsi ad una vita non facile. Ci si rende conto fin da subito dell’aria che tira all’interno dell’accademia, quando l’adolescente fa il suo ingresso nel collegio e si imbatte per la prima volta in un gruppetto di bulli.
La Bullworth Accademy è popolata da professori bizzarri e da studenti assai variegati: ci sono infatti i classici “Nerds”, continuamente bersagliati dai bulli, i palestrati, atletici ma terribilmente ottusi, i “Fighetti”, vestiti con abiti griffati e odiati da tutti, in particolare dai motociclisti, fissati con i motori e con la meccanica. Si tratta insomma di un mix di stereotipi che riesce ad emulare alla perfezione un tipico ambiente scolastico americano. Sono inoltre ben curati i singoli personaggi, ognuno dei quali ha una propria personalità, grazie anche ad un doppiaggio impeccabile.
Il protagonista capisce da subito in che tipo di ambiente è capitato, e così decide di adattarsi e comportarsi di conseguenza.. Malgrado l’impressione che Jimmy potrà destare di primo acchito, non si tratta affatto di un teppista oppure di un bullo, ma più semplicemente di un ragazzino ribelle che sa il fatto suo, capace di farsi rispettare e allo stesso tempo disposto ad aiutare i più deboli. Resta comunque un duro, che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno e che raggiunge i suoi obiettivi non con la forza delle parole, bensì ricorrendo all’uso della forza o comunque con metodi non proprio ortodossi, è stato probabilmente questo aspetto ad animare gli attacchi della critica.
Storyline & Gameplay: una tradizione di lunga data
Anche in CCE la Rockstar è riuscita ad imprimere una trama scoppiettante ben coesa con un gameplay di qualità, un duo che ha reso la casa statunitense una vera e propria garanzia nell’ambito videoludico. Sotto questo punto di vista, ci troviamo ancora una volta di fronte ad un lavoro pregevole, in cui la casa di produzione è stata in grado di mantenere questa tradizione, tuffandosi in una ambientazione del tutto nuova, dando così vita ad un titolo eccellente e unico nel suo genere.
Come già enunciato nell’introduzione, relativamente al gameplay, il gioco si rifà molto ai due rinomati titoli Rockstar GTA e The Warriors. Anche in CCE il tempo passa: la giornata comincia alle otto del mattino e sono innumerevoli le azioni che possono essere effettuate durante essa. All’inizio di ogni nuovo giorno è possibile scegliere se frequentare le lezioni oppure se saltare la scuola per dedicarsi a qualcos’altro. Se si opta per questa seconda ipotesi bisognerà stare attenti alle guardie: i “Prefetti”, che vigilano all’interno del collegio, e faranno di tutto per ostacolare qualsiasi comportamento che vada contro le regole. Ad ogni modo, frequentare le lezioni è importante poiché permetterà a Jimmy di acquisire nuove abilità molto utili, differenti a seconda della materia. Ad esempio, superando con successo le prove di chimica sarà possibile produrre da sé strumenti come petardi o fialette puzzolenti, frequentare i corsi di inglese gli permetterà di sviluppare una maggiore dialettica, che tornerà molto utile per liberarsi dai bulli che danno fastidio, i corsi di meccanica invece consentiranno a Jimmy di costruire nuove biciclette con cui spostarsi facilmente in città, e così via…
Le missioni principali, cioè quelle da ultimare obbligatoriamente affinché la storia prosegua, sono numerose e molto divertenti, e vi metteranno di fronte a situazioni nuove: da semplici scazzottate a vere e proprie risse, da scherzi a missioni di recupero oggetti, e molto altro ancora. Esse sono poi contornate da innumerevoli missioni secondarie e divertenti mini-giochi, tutti da scoprire e da portare a compimento. Sono state ben curate inoltre le relazioni sociali con gli altri studenti, che reagiranno di conseguenza a seconda di svariati fattori: ad esempio in caso di provocazione, un palestrato reagirà diversamente da un secchione; diventa molto utile anche interagire con le ragazze: infatti, baciandole si ottiene un bonus di energia che in molte situazioni risulterà determinante.
Naturalmente, come sovracitato, ci saranno ampi momenti dedicati a sane scazzottate. Sotto questo aspetto è molto evidente l’influenza del titolo The Warriors: Jimmy, infatti, può contare su innumerevoli mosse, che vengono apprese e affinate frequentando con successo le lezioni di ginnastica e concludendo alcune missioni. Nei combattimenti si può inoltre contare su un vasto inventario, formato da una fionda, petardi, fialette puzzolenti e molto altro ancora. Non dimenticate di far riposare l’intraprendente entro una certa ora, se non lo farete correrete il rischio di svenire e di risvegliarvi la mattina senza nemmeno un soldo!
Dal punto di vista tecnico…
Anche per il resto la Rockstar merita un’ovazione. E’ stato fatto un lavoro degno di nota sull’intelligenza artificiale dei personaggi, grazie al quale l’interazione con gli altri studenti risulta essere particolarmente realistica, dato che ogni studente è dotato di una propria personalità e di un suo modo di fare e reagisce quindi in maniera diversa agli stimoli. Inoltre è possibile riconoscere facilmente lo stato d’animo di un individuo, basandosi sulla sua espressione facciale: se ad esempio viene spintonato, a seconda di come reagisce la sua faccia avrà un’espressione diversa; se non vuole guai assume un’espressione intimorita, se invece è arrabbiato avrà uno sguardo più torvo. Non sono da meno le interazioni tra Jimmy e gli oggetti che lo circondano: ad esempio, una sedia si rompe con un calcio, un tavolo si fracassa se gli viene gettato addosso qualcuno, così come è possibile servirsi di un armadietto durante una zuffa, usandolo per rinchiuderci dentro uno studente… Ma queste sono solo alcune delle tante interazioni che è possibile intrattenere con l’ambiente circostante.
La grafica è buona, peccato solo per il frame-rate leggermente basso che può dare luogo a qualche raro rallentamento che non rappresenta comunque un problema degno di nota. I filmati, realizzati con lo stesso motore grafico del gioco, sono stati realizzati in maniera pregevole e attraverso questi è possibile imparare a conoscere meglio i personaggi. Tanto di cappello al sonoro: oltre a dei doppiaggi eccellenti che contribuiscono a conferire natura “umana” ai pg, è stata fatta un’ottima scelta della musica di sottofondo che senza particolari ragioni risulta essere gradevole e particolarmente adatta al videogame. Sostanzialmente, il tempo medio per portare a termine l’avventura si aggira intorno alle 15/20 ore, tuttavia va considerato che sono molte le missioni secondarie e i mini-giochi, per cui terminare il gioco al 100% richiede molto più tempo, ancora di più per chi ama il free roaming, che in questo titolo è particolarmente stimolato dalla molteplicità degli ambienti da esplorare. Tuttavia, a lungo andare il gioco rischia di diventare ripetitivo in alcuni punti, leggera svalutazione quindi per la longevità.
In sintesi…
La Rockstar si tuffa con successo in un genere del tutto nuovo mantenendo le caratteristiche che hanno sempre contraddistinto i suoi titoli, storyline e gameplay su tutte, compreso lo strascico di polemiche che accompagna da un bel po’ di tempo a questa parte ogni nuovo titolo della casa statunitense.
La trama è ben articolata e divertente, la giocabilità, come al solito, di alta qualità. A tal riguardo sono state curate molto bene le interazioni sociali con gli altri personaggi, che grazie ad una buona AI hanno una propria personalità e un proprio modo di fare, e l’ambiente circostante che può essere coinvolto in svariate situazioni. Buona anche la grafica, peccato solo per lo scarso frame-rate un che può causare talvolta qualche piccolo inconveniente. Ottimo invece il sonoro, con doppiaggi di qualità e con una colonna sonora gradevole ed adatta al gioco. Anche se leggermente minore rispetto a GTA, anche la longevità è buona, tuttavia in certi frangenti il gioco può diventare monotono.
Canis Canem Edit è un gioco originale, unico nel suo genere e ottimo nel complesso, privo di difetti veri e propri. Indubbiamente un lavoro ben fatto, che di certo sarà apprezzato non solo dagli amanti di GTA e affini.