Breached – Recensione
Devo dire di aver perso le parole. Di giochi ne ho recensiti parecchi. Spesso mi è capitato di avere a che fare con giochi molto particolari come Hyper Light Drifter che si portavano dietro un gran bel concept con una filosofia inattaccabile. Ma mai nulla come Breached…
Un diario e un drone
Il concetto che ha creato Breached è talmente semplice da essere banale. Realizzato con pochissimi soldi è, per me, un must dei videogame e diverrà (se gli sviluppatori non lo lasceranno solo) un vero e proprio cult del mondo videoludico riservato davvero a pochissimi, a coloro in grado di comprenderlo fino in fondo. Probabilmente i capolavori sono altri. Quelli con un sistema di gioco notevole, con dei motori grafici paurosi e violentemente incidenti sulla percezione del giocatore che resta un po’ stordito e affascinato, ma Breached è molto più di questo. A Drama Drifters è bastato creare un diario elettronico su schermo e una cosa come cinque mappe per far viaggiare con la mente il giocatore chissà dove, chissà quando, chissà come.In Breached non sappiamo chi siamo, non abbiamo nome, o magari il nome è proprio quello che portiamo nella realtà. Questo è uno degli elementi che più mi ha colpito. Siete voi nel gioco ed il gioco è dentro di voi. Difficile da spiegare. Non si sa dove siete almeno per un po’ (non voglio svelarvi niente ma non immaginate cose tipo “la Terra fra mille anni”), vi siete appena risvegliati dallo stato criogenico e non è la prima volta che lo fate. Vi hanno abbandonato. Tutti sono andati altrove ma… quando? Cinque minuti fa? O cento anni fa? Se vi piacciono i trip mentali siete nel posto giusto. Vostra unica possibilità di interagire col mondo esterno sono dei piccoli droni coi quali dovrete andare in giro per il pianeta a cercare risorse per rimettere in sesto la vostra capsula di sopravvivenza. Raccogliere minerali e capsule vi permetterà di ottenere i mezzi per sopravvivere. Troppo facile? Beh, in giro per i settori in cui vi inoltrerete ci saranno numerose anomalie elettromagnetiche stazionarie o mobili entrando in contatto con le quali causerà la disfunzione totale del drone e un notevole dispendio di energia. Già, perché la vostra energia è limitata durante ogni giornata ed ogni azione ve ne succhia via un po’. I viaggi neurali coi droni, la sintesi delle materie prime, tutto consumerà la vostra energia e perciò passeremo diversi minuti ad elaborare la strategia migliore per restare in vita.
Nelle profondità dell’essere umano
Breached sta cercando di dirci qualcosa. Abbiamo solo otto giorni per trovare le risorse necessarie alla riabilitazione dell’ibernazione. Ci siamo svegliati proprio perché ci manca il carburante ed il generatore di ossigeno si è rotto. Nel diario compariranno ogni giorno le destabilizzanti memorie del protagonista. Dal punto di vista grafico, il gioco è quasi ineccepibile. Gli errori sono pochi, c’è forse qualche glitch di troppo ma poter andare in giro su un pianeta sconosciuto non ha prezzo e rimpicciolisce ogni problema tecnico. Gli ambienti sono stati creati a regola d’arte, non c’è nulla fuori posto anzi, tutto concorre a far fantasticare la nostra mente su cos’è quello che vediamo, chi siamo noi e perché siamo lì. Dovremo andare molto avanti e resistere al decadimento del nostro corpo per scoprire verità scomode e distopiche. Più andremo in giro e più ci immergeremo nelle profondità del nostro essere umani. L’esteriore si trasforma in interiore in un susseguirsi di emozioni tristi e cupe. Insomma: mettete su un bel disco dei Pink Floyd, tipo Ummagumma, e cercate di non assumere droghe leggere. Breached fa già effetto di suo e tutto sommato anche la colonna sonora va bene così com’è, peccato che faccia salire la tensione solamente in determinati momenti in cui il giocatore se lo aspetta.
La velata polemica anti-VR
Ci ho messo un po’ a capirlo ma più andavo avanti con le ricerche nelle varie zone, più leggevo il diario virtuale del protagonista e più capivo cosa si cela dietro Breached. Una velata (neanche troppo) critica alla tecnologia VR, quella della realtà virtuale in pratica. In questi mesi e nei prossimi anni sperimenteremo questa nuova forma di intrattenimento videoludico e Breached mette in guardia: saremo noi a giocare o sarà il gioco a giocare con noi? Siamo noi gli artefici del nostro destino? Ciò che vediamo è ciò che effettivamente è? E mentre giochiamo col visore dove siamo: fuori o dentro? Quelli di Drama Drifters sembrano volerci dire che il pericolo c’è e se non lo vedete fuori allora state guardando nel posto sbagliato perché è dentro di voi. Andate, sperimentate i meandri del virtuale ma ricordatevi di provenire da un altro mondo e… tornateci. Le risposte alle vostre domande non si trovano nel virtuale, il virtuale può essere un luogo in cui nascondersi ma non risiede lì la vostra vita. Trovate le risorse che vi servono e tornate a casa. Nel mondo reale.
Pro
- - Storia fantastica
- - Ambienti mozzafiato e misteriosi
- - Semplicissimo ma profondo gameplay
Contro
- - Qualche glitch di troppo
- - Troppo breve