Blossom Tales The Sleeping King – Recensione

Fermatevi un momento a ragionare sul vostro “curriculum” da videogiocatori. Quante serie avete visto iniziare e poi evolvere? Quante ne avete viste morire? Avete mai ragionato su quelle serie e come negli anni siano cambiate?

Sicuramente da queste domande è nata la voglia di riscoperta dei ragazzi di Castle Pixel, LLC, portandoli a sviluppare un gioco su PC che riprendesse a piene mani dalle origini di una delle saghe più amate, The Legend of Zelda, non il capitolo che sta macinando vendite su Switch ma uno un po’ più “antico”, quando Link era un buffo elfo che esplorava dungeon.

Con la voglia di scoperta e riscoperta eccovi quindi le nostre impressioni su Blossom Tales The Sleeping King.

Blossom Tales The Sleeping King

Papà Castoro

L’incipit della trama è quanto più semplice possa essere: vedremo una dolce scena familiare, con due bambini, Chris e Lily, che chiederanno al nonno di raccontare una storia. Dopo una piacevole gag volta proprio a citare “un giovane elfo che viveva nel fatato mondo di H…” il placido nonnetto inizierà a raccontare la storia di Lily, giovane ragazza che sogna di diventare cavaliere del regno di Blossom.

Fatalità vuole che il giorno in cui Lily diventa recluta dei cavalieri delle rose, al servizio del Re di Blossom, succeda il fattaccio. Il fratello del Re, il viscido mago Crocus, lancia un maleficio sul sovrano facendolo assopire. L’unico modo di salvare sua maestà è trovare tre oggetti leggendari, e nonostante Lily sia una semplice recluta e le venga vietato categoricamente di partecipare alla missione, decide di avventurarsi nell’impresa comunque. Da questo momento inizieranno le peripezie di Lily, alla ricerca di dei tre oggetti e nel tentativo di sventare i piani di Crocus.

Come potete intuire l’incipit fiabesco è piuttosto semplice, e non ci sono particolari plot twist da segnalare, tuttavia non dobbiamo dimenticare che stiamo vivendo un racconto di un nonno ai nipoti, e potrebbe capitare che i due pargoli abbiano gusti particolari: ecco quindi che un capo dei banditi può diventare un Ninja Killer per volontà di Chris o che la sorella trovi un enigma troppo semplice, costringendoci a una serie di rompicapo più complessi. Questi piccoli momenti arricchiscono l’avventura, peccato che siano presenti in minima quantità, ma in qualche occasione ci hanno strappato un sorriso.

Nei panni della prode Lily esploreremo le terre intorno al castello di Blossom, e dobbiamo dire che è presente una buona varietà di ambientazioni, dungeon profondi e ricchi di insidie ma soprattutto segreti. Tutto il mondo di gioco è pieno zeppo di anfratti da scoprire e ricompense da raggiungere solo tramite l’esplorazione continua. Inoltre interagendo con i vari personaggi troverete molte sub quest, alcune banali come la raccolta di oggetti, altre più interessanti e divertenti.

Ovviamente il cuore del titolo è rappresentato dai dungeon, i quali saranno una sfida nel pieno senso della parola, tra boss, esplorazione, enigmi e sezioni platform davvero ostiche. Blossom Tales The Sleeping King è un titolo che potrebbe farvi tirare qualche santo giù dal calendario, soprattutto sul finale, ma risulta molto interessante, piacevole e soprattutto divertente.

Vi serviranno circa 8 ore per completare la storyline principale ed esplorare buona parte del mondo, ma la ricerca di tutti i segreti del titolo e degli oggetti speciali vi porterà via altre ore. Se proprio vogliamo trovare il pelo nell’uovo è chiaro che la prode Lily e gli altri personaggi non si avvicinano minimamente al carisma dei personaggi Nintendo, ma se vivrete il titolo con l’obiettivo di godervi l’esperienza di gioco non avrete nulla di che lamentarvi.

Blossom Tales The Sleeping King

Adventure Time

Se avete giocato i primi capitoli di The Legend of Zelda noterete come la struttura di gioco si poggi sui capisaldi della blasonata serie: energia rappresentata da cuori, attacchi base con la spada e l’utilizzo di oggetti. Per chi si fosse perso gli albori di una saga che ha cambiato la storia dei videogiochi Blossom Tales The Sleeping King potrebbe essere un’ottima occasione per scoprire le basi del genere. Le citazioni ovviamente si ritrovano in molti oggetti iconici, come le bombe e il boomerang, ma sono presenti altre chicche da scoprire. L’utilizzo degli oggetti è infinito, a patto di tenere d’occhio una barra della stamina che calerà a ogni utilizzo di un’arma speciale.

A nostro parere sono molto interessanti i nemici e i boss presenti, soprattutto nei loro pattern di attacco, lungo il corso dell’avventura affronterete nemici sempre diversi. Unico neo il finale, dove a fronte di una struttura platform fuori di testa, troviamo per la prima volta alcuni nemici “fotocopia”, distinti unicamente per colore e resistenza ai colpi, ma a parte questo scivolone sul finale il titolo resta piacevole e impegnativo.

Se i nemici vi daranno filo da torcere e le sezioni platform avranno un crescendo sempre più alto e tosto non ci resta che parlare del terzo pilastro di Blossom Tales: gli enigmi. Affronterete diverse tipologie di rompicapo, dal classico gioco di memoria a situazioni in cui sarà richiesta una certa logica, abbiamo apprezzato il fatto che gli enigmi non siano solo un accessorio, ma una vera e propria sfida da affrontare per completare l’avventura. Anche in questo caso vi è una curva di crescita che troverà il suo apice nel dungeon finale del titolo, in cui dovrete prendervi un po’ di tempo per spremere le meningi.

Pixel Tales

Graficamente Blossom Tales The Sleeping King è realizzato in uno stile retrò ben fatto, sempre nella sua opera di citazione continua, il mondo di gioco è molto vario e piacevole agli occhi. Molti nemici restano impressi nella memoria e forse a cadere maggiormente in fallo è proprio Lily, la protagonista, troppo anonima per i nostri gusti.

Abbiamo poco gradito anche una precisa scelta di design negli scontri contro i boss, anziché utilizzare una barra vitale per questa tipologia di nemico è stato scelto una sorta di “lampo colorato” dal verde al rosso, a seconda dell’energia vitale del nemico. Questa scelta che può sembrare di poco conto genera un po’ di confusione durante gli scontri, considerando che spesso e volentieri su schermo saranno presenti contemporaneamente decine di elementi (gli attacchi del boss, i nostri attacchi, minion vari e magari piattaforme che cadono o altre minacce): un piccolo neo che non rovina l’avventura ma a cui dovrete fare il callo.

Il comparto sonoro è un tripudio di suoni che faranno felici i nostalgici, tante musiche ispirate realizzate tramite suoni a 8 bit, che vi accompagneranno lungo tutte le sfide che affronterete.

Blossom Tales The Sleeping King

Blossom Tales The Sleeping King è un ottimo titolo, sia per chi ha vissuto le prime avventure di Link e sente il bisogno di rivivere le emozioni che hanno caratterizzato la propria infanzia, sia per chi non ha completamente giocato gli albori della saga di The Legend of Zelda, e vorrebbe provare un genere che ha segnato un’epoca.

7.8

Pro

  • Struttura ben realizzata e divertente
  • Combattimenti, platform ed enigmi ben fatti
  • Tante chicche ad arricchire la formula

Contro

  • Alcuni personaggi anonimi
  • Storyline piuttosto semplice
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