BlazBlue Centralfiction – Recensione
Sembra passata una vita dall’uscita, su Playstation 3 e Xbox 360, dello stupendo picchiaduro Blazblue: Calamity Trigger. La nostra recensione, pubblicata nel lontano 2009, premiava Blazblue a pieni voti e lodava il trionfale ritorno in auge degli splendidi picchiaduro in due dimensioni. Con una trama profonda e articolata, personaggi tutti completamente diversi e ottimamente caratterizzati, e un gameplay frenetico, Blazblue ha ricevuto nel corso del tempo diversi capitoli ed estensioni degli stessi, ognuno dei quali aggiunge nuovi personaggi e meccaniche di gioco. Se consideriamo anche gli spinoff la saga ha ricevuto ben 15 titoli, il che lasciava presagire da tempo un imminente finale.
Ed ecco che infatti, col sedicesimo gioco all’attivo, Blazblue si prepara a mostrare il vero cattivo, il boss che ha tramato nell’ombra fin dall’inizio e che porterà la parola fine alla serie, o come minimo alla storyline attuale. Ecco a voi il sequel di Chronophantasma Extend: Blazblue Centralfiction.
Tanti personaggi e nessun clone
Quando un picchiaduro riceve numerose iterazioni nel corso del tempo, è diventato quasi un “obbligo” l’inserire personaggi clone. Questi ultimi sono effettivamente alquanto diversi visti sotto un profilo professionistico, ma in quanto a parco mosse e tipologia di stile di lotta si tratta di combattenti quasi identici tra loro. L’estremo di tale pratica l’abbiamo vista in Street Fighter, dove le mosse di Ryu vengono emulate da tantissimi altri personaggi del roster come Ken, Akuma, Sakura, Dan, Evil Ryu e molti altri, rendendo tali personaggi quasi macchiette in confronto al protagonista.
Questo accade in molti altri picchiaduro e non siamo qui per giudicare nessuno, ma era un esempio necessario per rendere lode a Blazblue, il quale capitolo dopo capitolo propone personaggi sempre molto diversi tra loro e dalle meccaniche innovative e alquanto bislacche. Dai 12 personaggi di partenza di Calamity Trigger siamo saliti ora a un impressionante 35, un roster quasi triplicato e che brilla di luce propria come in nessun’altra produzione di questo tipo.
Naturalmente non sono solamente personaggi e bilanciamento a ottenere aggiunte e modifiche, ma con ogni suo capitolo Blazblue inserisce nuove meccaniche di gameplay che rendono il tutto sempre più profondo ma allo stesso tempo anche più spaventoso per i neofiti. Fortunatamente è presente una completissima modalità di tutorial che spiega ogni meccanica dalle sue basi fino alle arti più avanzate, così da non lasciare i principianti privi di una guida ma spronandoli invece a diventare sempre più bravi con l’uso della pratica. Se agli albori rispetto alle meccaniche “basilari” alla Street Fighter era presente la meccanica della Guard Barrier, che dava la possibilità di eseguire parate limitate nel tempo che fossero più potenti del normale e distanziassero gli avversari, con l’arrivo di Centralfiction le cose si sono decisamente complicate.
Già in Chronophantasma abbiamo assistito all’avvento dell’Overdrive: premendo tutti i pulsanti insieme il personaggio entrerà per un breve lasso di tempo in uno stato potenziato durante il quale otterrà effetti aggiuntivi e le sue mosse saranno più devastanti. Dopo aver effettuato l’Overdrive dovremo attendere che la barra a essa dedicata si ricarichi e allo stesso tempo non potremo effettuare il Burst, la mossa di difesa che ci libera dalle combo, così da dover scegliere ogni round se adottare un approccio offensivo o più a conchiglia. In Centralfiction tale meccanica è stata ulteriormente sviluppata aggiungendo due nuovi sistemi: Exceed Accel e Active Flow. Andiamo a spiegarle singolarmente.
Forse ricorderete che fin dal primo Blazblue era presente una meccanica chiamata Negative Penalty: tale status veniva assegnato temporaneamente a un personaggio che troppo a lungo decideva di fuggire dalla battaglia o pararsi, rendendo chiaro che il chiudersi a riccio è visto dagli sviluppatori qualcosa per cui essere puniti. Questa volta però, oltre a punire i codardi, viene premiato chi ha l’ardire di affrontare il suo nemico a faccia aperta: entrando in Overdrive o attaccando a ripetizione il personaggio entrerà in Active Flow, che potenzierà i danni inflitti e diminuirà il tempo di ricarica dell’Overdrive. Per quanto riguarda invece l’Exceed Accel, è una mossa speciale che può essere scagliata solo mentre il personaggio si trova in Overdrive, strumento in più per infliggere pesanti danni al nemico al costo di un termine anticipato dello stato potenziato del nostro combattente.
In ambito tecnico non siamo lontani dai precedenti capitoli: ovviamente la grafica è rimasta la stessa, con qualche piccolo accorgimento sugli effetti speciali ma senza modificare gli sprite dei personaggi o gli stage già conosciuti. Il lavoro fatto riguarda solamente i nuovi arrivati tra luoghi e combattenti, così come per le nuove tracce musicali che raggiungono ora un numero ragguardevole e sono tutte di pregevole e rockeggiante fattura.
Come è ovvio che sia la punta di diamante risiede nella giocabilità e nella longevità, quest’ultima allungata a dismisura da una modalità storia in stile visual novel inframezzata da vari combattimenti e che dura svariati lunghi capitoli. A questa si aggiungono poi le modalità già presenti in passato e ulteriormente migliorate (come la stupenda RPG mode nella quale potenziare i personaggi con punti esperienza e skill), ma soprattutto da due nuove modalità chiamate Speed Star e Alliance, che essenzialmente sono un Time Attack che fonda sulla competizione online del proprio tempo la propria attrattiva e una sorta di Team Battle a 4 personaggi.
Importante citare, oltre a ciò, che tutti i colori aggiuntivi dei personaggi, costumi, e voci di sistema che un tempo erano sistematicamente venduti come DLC sono questa volta sbloccabili tramite una valuta in-game, lasciando al denaro reale solamente l’acquisto di due personaggi aggiuntivi.
Blazblue Centralfiction porta ai massimi livelli il fantastico lavoro iniziato ormai molti anni fa. Se vogliamo trovare un lato negativo in tutta la produzione, esso risiede nel solito modo di gestire i miglioramenti per il team della ArcSystem, il quale tende a rilasciare un nuovo gioco, a prezzo pieno, per quelle che sono effettivamente piccole patch che aggiungendo 2-3 personaggi ciascuna e alcuni miglioramenti potrebbero essere inserite nei vecchi capitoli sotto forma di contenuti a pagamento, come accadde per Street Fighter IV. Tralasciando ciò Centralfiction segna assolutamente l’apice della serie e non può che essere considerato un capolavoro da tutti coloro che amano i picchiaduro. Tra un grosso quantitativo di personaggi splendidamente realizzati e un sistema di combattimento da orgasmo, Blazblue è pronto a svelarvi il suo finale mettendo comunque a disposizione una sorta di enciclopedia che spiega la storia per filo e per segno sin dal suo primo capitolo, così da accontentare tutti. The Wheel of Fate is Turning.
Pro
- Tantissimi personaggi ottimamente caratterizzati
- Tutorial e enciclopedia esaustivi per chi inizia adesso
- Sistema di combattimento profondo e pieno di sfaccettature
- Contenuti sbloccabili in game
Contro
- Rimangono ancora 2 personaggi DLC
- Jubei non è tuttora presente come personaggio giocabile