Blackguards 2
Lo studio tedesco Daedalic Entertainment ci ha sempre attratti per la sua specializzazione in avventure grafiche, ma, negli ultimi anni, altri idilli hanno attirato la sua attenzione. Ne è un particolare esempio il videogioco di ruolo strategico Blackguards: rilasciato durante il mese di gennaio dell’anno appena trascorso, ha messo a dura prova le abilità degli sviluppatori ed è, tutto sommato, riuscito a riscuotere un modesto successo tra gli amanti degli SRPG. Nonostante le sue considerevoli imperfezioni.
Tale comunità ha cercato il più possibile di consigliare lo studio affinché venisse rilasciato un titolo molto più apprezzabile e completo di quello appena presentato. Daedalic ha certamente tenuto in considerazione tutti questi pareri, tra stampa e commenti degli utenti, a tal punto da iniziare a lavorare su di un nuovo titolo, Blackguards 2, uscito il 20 gennaio 2015. Dopo averne parlato in anteprima durante il mese di dicembre, siamo finalmente riusciti a concludere gran parte dell’intero nuovo mondo strategico di Daedalic, e possiamo ritenerci particolarmente soddisfatti.
I primi passi in avanti rispetto al predecessore sono tangibili grazie a una semplice considerazione riguardo la trama principale, che adesso ci risulta molto più completa e matura. Ambientata con qualche anno di distanza dalla battaglia finale di Blackguards, vestiamo i panni dell’ingenua, ma bellissima, Cassia, che si trova costretta a soggiornare nelle prigioni della sua città senza conoscerne il motivo e i suoi vani tentativi di fuga la portano col tempo a impazzire.
I suoi unici compagni di cella, i ragni Corapia, le sfigurano il volto col loro veleno, rendendola ancor più temibile quanto affranta. Inizia così il suo bramoso desiderio di vendetta, che la porterà da lì a breve a fuoriuscire dalla sua prigionia e a iniziare una sua personale e folle crociata. Insieme ai vecchi protagonisti del primo capitolo, Cassia cercherà di distruggere il terribile schiavista Marwan, privandolo della città di Mengbilla e di moltissime altre risorse sparse nel paese di South Aventuria.
Durante l’anteprima abbiamo potuto gioire di un buon cinquanta per cento di Blackguards 2, anche se eravamo molto fiduciosi riguardo a tutti i possibili risvolti che da lì a breve avrebbe potuto raggiungere il titolo. Speravamo nell’aggiunta di una componente esplorativa, ma sapevano che sarebbe stato molto difficile. In così poco tempo il risultato finale sarebbe stato troppo frettoloso, e quindi avrebbe potuto minare l’intero lavoro di ristrutturazione portato avanti da Daedalic.
Quasi certamente questa scelta porterà tantissimi neofiti ad allontanarsi da questo mondo fantastico, soprattutto coloro che non riescono a digerire i limiti degli spostamenti su griglia esagonale. A un certo punto diventa davvero difficile seguire con attenzione la narrazione senza spazientirsi, e gli unici stimoli provengono dalla forte caratterizzazione degli animi dei personaggi, che riescono a stimolare la nostra curiosità. Difatti la sceneggiatura di Blackguards 2, tranne che per alcune falle prevedibili nonché piene di cliché, si mantiene interessante e ben variegata.
I personaggi sono molto meno sfoltiti rispetto all’epopea dell’anno scorso, e possono essere analizzati a fondo in base agli innumerevoli dialoghi stampati a video. Ogni minima frase racchiude all’interno di sé preziose informazioni. Utili non solo quindi per la comprensione della trama, ma anche per l’avanzamento nella storia principale. Durante le sessioni di dialogo il titolo fa sentire le prodi radici dello studio tedesco, e si sposta da una componente ruolistica a quella delle avventure grafiche: scriptati su sfondi in movimento, la nostra Cassia potrà interagire con molti NPC e apprendere da essi tantissime nuove. I modi per istruirsi saranno del tutto personali: non esiste un unico grosso filone da seguire per raggiungere determinati obiettivi. Ma non sempre quello più immediato risulterà quello vincente, e ogni azione avrà delle conseguenze sull’intera narrazione. Per esempio torturare un prigioniero potrebbe non essere la scelta migliore, poiché magari esso sarà più propenso a parlare difronte a gesti misericordiosi.
Tralasciando quello che è l’aspetto più forte di questa produzione, e spostandoci ad analizzare l’intero comparto giocabile, ci ritroviamo in una situazione di stallo. Sì, le differenze rispetto a Blackguards sono ben evidenti, sia a livello di difficoltà che a livello di gameplay (per esempio non capiteranno più così tanti miss e incantesimi interrotti) ma questo non vuol dire che Blackguards 2 sia molto più semplice rispetto al suo predecessore. Anzi, saprà dare tantissimo filo da torcere anche ai divoratori seriali di strategici. Forse anche troppo.
Questo perché l’interfaccia risulta essere ancora un po’ troppo acerba e necessita di parsimonia, prima di essere assimilata con chiarezza. Non esiste un level up automatico che farà salire immediatamente le caratteristiche principali del personaggio, anche perché nessuno di essi ha delle specializzazioni prestabilite. Potremo per esempio scegliere di specializzare la nostra Cassia nel campo della magia, o magari potremo farla diventare una sanguinaria guerrigliera. Le possibilità aperte sono tantissime, ma servirà un po’ di gavetta prima di riuscire a capire a pieno il menù di personalizzazione.
L’esperienza acquisita in Blackguards 2 prende il nome di PA e può essere usata per imparare nuove skill, abilità passive, talenti e manovre. Le magie possono essere potenziate fino al livello IV, ma sarà comunque possibile castare ogni livello separatamente, in base all’effetto desiderato. Le abilità passive sono dei veri e propri potenziamenti, che permettono l’aumento della vitalità, nonché di altre caratteristiche principali. Inoltre è possibile perfezionare a nostro piacimento i weapon talents in base alle armi a nostra disposizione e apprendere nuovi tipi di attacchi, come l’atterramento.
Tale lavoro non riguarda solo lo status di Cassia, ma quello di tutti gli eroi dovrà essere modificato a dovere, quindi sarà bene ragionare su una strategia ben adatta a ogni evenienza, prima di procedere con l’utilizzo di PA. In tantissime missioni i nemici continueranno ad arrivare a fiotti finché determinati obiettivi non saranno completati. In caso di morte si riprenderà lo scontro dall’inizio, in quello che potrebbe diventare un Trial & Error a dir poco scoraggiante. Il team dovrà riuscire a fronteggiare ogni avversità, e non sempre la fortuna sarà dalla nostra parte.
Prima di arrivare alla città di Mengbilla, la World Map sarà piena zeppa di altre città da conquistare. Impossessarsi di esse garantirà determinati loot importanti, utili per proseguire nella storia con più serenità. Ma le città conquistate non resteranno nostre per sempre: lo schiavista, ogni tanto, manderà un’esercito per riprendersi le terre perdute, invertendo il nostro ruolo da invasori a difensori. Nel caso in cui la battaglia dovesse terminare con una nostra sconfitta non raggiungeremo il Game Over, ma saremo costretti a scontrarci nuovamente, e il conflitto questa volta sarà più difficile del solito.
Gli ambienti di gioco di Blackguards 2 sono molto curati, nonostante sia rimasto fermo al motore grafico di un anno fa, ed è possibile ammirare uno scenario esotico eccellente. Lo stesso si può dire degli artwork, che inoltre trasmettono appieno la moralità della narrazione. Il vero problema risiede nella telecamera, che non permette la rotazione, ma solo lo zoom. Una scelta che non abbiamo apprezzato, perché nei momenti più confusionari, riuscire a osservare l’ambiente da più angolazioni, può garantire la svolta decisiva in uno scontro.
[signoff icon=”quote-circled”]Insieme a tante piccole novità, Daedalic porta in esclusiva su PC un titolo di tutto rispetto. Ma Blackguards 2 non è soltanto uno strategico e racchiude all’interno di sé una buona componente manageriale insieme alle belle sceneggiature caratterizzanti lo studio tedesco. Forte inoltre della sua localizzazione in italiano (e non è cosa da poco per un titolo indie) saprà di sicuro come farsi apprezzare. Noi abbiamo trascorso molte ore per le terre di Aventuria e siamo riusciti ad assaporare tutto il vigore di un gameplay molto peculiare, anche se troppo metodico. É vero che la difficoltà è elevata, soprattutto nelle boss fight, e che gli scontri sono molto lenti, non essendo possibile velocizzare lo scontro quando è in mano al nemico. Ma siamo convinti che la strada intrapresa questa volta sia quella giusta.[/signoff]