Black Myth Wukong RECENSIONE

Recensito su PlayStation 5

Black Myth Wukong RECENSIONE Dalla Cina con furore, il (nuovo) Re scimmia e il suo (nuovo) Viaggio
Dalla Cina con furore, il (nuovo) Re scimmia e il suo (nuovo) Viaggio

Dragon Ball, Sayuki, Donkey Kong, lo scimpanzé che batte i piattini nel cervello di Homer Simpson: tutto nasce dal mito di una scimmia, noi nasciamo dalla riuscita di una scimmia nello scendere da un albero e stare su due zampe.

Forse per questo, quando abbiamo visto il primo trailer, il primo frame su Black Myth Wukong, annunciato nonché sviluppato da Game Science, qualcosa dentro di noi ha urlato di gioia come un bonobo. Eppure quest’opera prima della software house cinese va ben oltre la primordiale soddisfazione dell’animale.

Black Myth Wukong RECENSIONE | Dalla Cina con furore

Sorvoliamo le nubi addensate che nascondono una Cina immaginifica, dove lì sotto, tra alberi e palazzi cesellati, miti e realtà si intrecciano in un inestricabile tessuto di magia e poesia.

Con Black Myth Wukong si va oltre il Viaggio in Occidente e si approda con questo action RPG, al momento disponibile solo in formato digitale per PC e PS5, verso una nuova meta per l’industria videoludica cinese, unendo un sistema di combattimento di grande impatto a un universo narrativo profondamente radicato nella mitologia locale.

Questo è stato il mio viaggio con Wukong, un viaggio durato oltre le 50 ore, oltre la sua storia, oltre i suoi (numerosi) difetti, oltre i suoi (numerosi) peli sparsi per gli altari di tutta la Cina. Questo è un viaggio pronto ad arrivare molto, molto lontano.

Cantami, O Scimmia

Il gioco trae ispirazione dal Viaggio in Occidente, una delle quattro grandi opere classiche della letteratura cinese. Questo romanzo epico, scritto durante la dinastia Ming da Wu Cheng’en, narra le avventure del monaco Tang Sanzang e dei suoi tre discepoli, tra cui il celeberrimo Re Scimmia, Sun Wukong. La loro missione è recuperare testi sacri buddisti dall’India e il nostro personaggio scimmiesco, con la sua astuzia, la forza inaudita e la capacità di trasformarsi, si rivelerà un personaggio fondamentale per la riuscita dell’impresa e la comprensione della divinazione.

Black Myth Wukong RECENSIONE Il gioco trae ispirazione dal Viaggio in Occidente, una delle quattro grandi opere classiche della letteratura cinese
Il gioco trae ispirazione dal Viaggio in Occidente, una delle quattro grandi opere classiche della letteratura cinese

Black Myth Wukong non si limita a replicare questa storia, ma la reinterpreta, posizionandosi dopo gli eventi principali del romanzo. Questo permette al gioco di esplorare nuovi territori narrativi, mantenendo al contempo un forte legame con la tradizione. Il giocatore non veste infatti i panni del Sun Wukong del romanzo, ma di un altro membro della sua stirpe, un “prescelto” destinato a risvegliare l’eroe leggendario.

Uno degli aspetti più affascinanti di Black Myth Wukong è questa sua capacità di intrecciare il gameplay con la simbologia e il significato profondo della mitologia cinese. Ogni abilità, ogni nemico e ogni ambientazione sono carichi di riferimenti simbolici. Il bastone del protagonista, per esempio, non è solo un’arma, ma rappresenta la connessione tra il mondo terreno e quello spirituale, un’estensione della volontà del guerriero che si adatta alle sue necessità come il Tao si adatta alle circostanze.

Anche i nemici che si incontrano lungo il cammino non sono semplici avversari, bensì manifestazioni delle paure, dei desideri e delle prove che l’eroe deve superare per raggiungere l’illuminazione. Spesso rappresentano anche le forze naturali e spirituali che il protagonista deve affrontare e, in alcuni casi, conciliare. Questo aggiunge una dimensione morale al gioco, invitando i giocatori a riflettere sulle conseguenze delle loro azioni e sulle scelte che fanno.

In molte occasioni, gli scontri non sono solo scontri fisici, ma anche confronti filosofici e morali. La possibilità di trasformarsi in alcune di queste creature, assimilando i loro poteri, simboleggia la capacità di trascendere le proprie limitazioni e abbracciare una comprensione più profonda del mondo e di sé stessi. Le divinità rappresentano le forze dell’ordine cosmico, mentre il protagonista, come Wukong prima di lui, rappresenta l’elemento caotico e ribelle.

Questi combattimenti diventano così battaglie prima di tutto con la propria etica, una riflessione sulla natura del potere, dell’autorità e del libero arbitrio, temi che sono centrali nel Viaggio in Occidente e che vengono esplorati in modo innovativo in Black Myth: Wukong.

Una Lotta Divina

Il gameplay di Black Myth Wukong è stato uno degli aspetti più discussi e attesi del gioco. La fusione tra l’epicità di un God of War e la profondità di un soulslike crea un’esperienza di combattimento che è sia immediata che strategica. Il gioco è più di una boss rush e meno di un open world, il combat system è una danza di potenza e precisione, dove la padronanza delle tecniche è cruciale e la varietà una piacevole caratteristica

Black Myth Wukong RECENSIONE Il gameplay di Black Myth Wukong è stato uno degli aspetti più discussi e attesi del gioco
Il gameplay di Black Myth Wukong è stato uno degli aspetti più discussi e attesi del gioco

Non si tratta solo di colpire e schivare: il giocatore, come detto, può trasformarsi in alcuni dei nemici sconfitti, utilizzando le loro abilità per ribaltare le sorti della battaglia. Questa meccanica non solo aggiunge profondità al gameplay, ma rafforza anche il tema della trasformazione e dell’adattabilità, elementi centrali nella filosofia taoista che permea il gioco.

Nonostante le meraviglie offerte dal sistema di combattimento, Black Myth Wukong non è esente da difetti. Uno dei problemi più evidenti è la gestione delle hitbox, che a volte può sembrare imprecisa e ingiusta. In un gioco dove la precisione è fondamentale, queste discrepanze possono spezzare l’immersione e rendendo alcuni scontri più difficili del necessario.

Inoltre, il bilanciamento del gioco è un altro aspetto che merita attenzione. Alcuni scontri risultano eccessivamente difficili, non per la loro complessità tattica, ma per la presenza di picchi di difficoltà che non sempre sono coerenti con il resto del gioco. Questa discontinuità nel livello di sfida è aggravata dalla scelta di non permettere al giocatore di selezionare un livello di difficoltà. Mentre alcuni apprezzeranno l’uniformità della sfida, altri potrebbero trovare limitante l’impossibilità di adattare l’esperienza al proprio stile di gioco.

L’assenza di una mappa dettagliata, però, è forse una delle criticità più significative di Black Myth Wukong. In un mondo così vasto e complesso, la mancanza di un riferimento visivo può rendere l’esplorazione a tratti frustrante. Il gioco è suddiviso in capitoli, ciascuno dei quali presenta ambientazioni ricche di dettagli e segreti nascosti. Tuttavia, senza una mappa, orientarsi diventa una sfida, e il rischio di perdersi aumenta notevolmente, specialmente quando si cerca di tornare sui propri passi per esplorare aree precedentemente visitate.

La possibilità di teletrasportarsi tra gli altari, il rifugio per i salvataggi e i potenziamenti, sblocca qualche opportunità di esplorazione, ma senza un vero senso di orientamento, questa funzionalità non è sufficiente a compensare l’assenza di una mappa. Se la mancanza di una mappa può essere vista come una scelta di design discutibile, il comportamento della telecamera rappresenta un difetto ben più tangibile.

Durante i combattimenti più concitati o in ambienti ristretti, la telecamera può diventare il tuo peggior nemico, bloccandosi in angoli improbabili o perdendo di vista il protagonista nei momenti cruciali. Questo problema non solo rende più difficile gestire gli scontri, ma spezza l’immersione, togliendo quella fluidità che un gioco come Black Myth Wukong dovrebbe avere.

Black Myth Wukong RECENSIONE Durante i combattimenti più concitati o in ambienti ristretti, la telecamera può diventare il tuo peggior nemico
Durante i combattimenti più concitati o in ambienti ristretti, la telecamera può diventare il tuo peggior nemico

Un Mondo in Occidente

Laddove il gioco brilla senza riserve è nel comparto artistico e tecnico. Black Myth Wukong è un poema, un inno, un tributo e un omaggio di colori e ombre, dove ogni scenario è un’ode che narra storie di antichi dèi e demoni dimenticati. Le ambientazioni sono maestose, una celebrazione visiva dell’epica cinese, con scenari che spaziano da foreste nebbiose a templi antichi, fino a montagne innevate di grande impatto.

Ogni dettaglio sembra scolpito con cura maniacale, dall’animazione dei nemici alle texture degli ambienti. Ma anche qui, l’eccessiva attenzione alla grandezza visiva a volte tradisce una mancanza di profondità nel design dei livelli. Spesso, le mappe risultano lineari, prive di scorciatoie o connessioni significative, rendendo l’esplorazione meno appagante di quanto potrebbe essere. Questo non toglie nulla alla bellezza del gioco, ma rappresenta un’occasione mancata per offrire un’esperienza di esplorazione più coinvolgente.

Black Myth Wukong porta con sé tanto la magnificenza quanto le fragilità tipiche di un’opera prima. Il fascino del gioco risiede proprio in questo equilibrio tra maestosità e imperfezione, un continuo oscillare tra lo yin e lo yang, tra l’estasi e la generalità. Se da un lato il comparto artistico e tecnico è a tratti sbalorditivo, dall’altro la struttura del gioco e alcune scelte di design lasciano trasparire una certa inesperienza, piccoli difetti che tuttavia non riescono a oscurare la luce di un progetto che brilla di un’energia rara.

Ma Black Myth Wukong non è solo un videogioco; è un manifesto dell’ambizione cinese nel mercato globale dell’intrattenimento. Game Science ha dimostrato che un piccolo team cinese può non solo competere, ma anche distinguersi nel panorama internazionale, offrendo un prodotto che unisce tradizione e innovazione. Questo progetto non è solo un successo per il team di sviluppo (nonostante le difficoltà interne), ma un segnale forte della crescita della Cina come forza creativa nel settore dei videogiochi, capace di influenzare il mercato globale.

Black Myth Wukong RECENSIONE Questo progetto non è solo un successo per il team di sviluppo (nonostante le difficoltà interne), ma un segnale forte della crescita della Cina come forza creativa
Questo progetto non è solo un successo per il team di sviluppo (nonostante le difficoltà interne), ma un segnale forte della crescita della Cina come forza creativa

Black Myth Wukong non è un semplice gioco, ma un viaggio nell’anima di una cultura, un’odissea cinese che, pur con i suoi difetti, si impone più che come un gioco, bensì come un’esperienza da vivere e respirare. Non è un capolavoro senza macchia, ma è un’opera che pulsa di vita, un’opera che riesce a toccare le corde più profonde dell’immaginazione, lasciando il giocatore con la sensazione di aver attraversato non solo un mondo fantastico, ma un pezzo di storia. Se sei un appassionato di mitologia, di action RPG o semplicemente cerchi un gioco che sappia offrire qualcosa di più di una semplice sfida tecnica, Black Myth Wukong merita un posto di rilievo nella tua collezione. Se questo è solo l’inizio del viaggio per i Game Science, non resta che attendere con impazienza quando andranno oltre Occidente.

8
Non un capolavoro senza macchia, ma un’opera che pulsa di vita

Pro

  • La fusione tra il dinamismo di un *God of War* e la profondità tattica di un soulslike, con un focus sulla trasformazione e l'adattabilità, rende il combattimento coinvolgente e strategico
  • Le ambientazioni maestose e dettagliate, ispirate alla mitologia cinese e al romanzo *Viaggio in Occidente*, integrando simbolismi e temi filosofici legati alla cultura cinese, creano una narrazione ricca e stratificata, offrendo un'esperienza visiva immersiva, che celebra la cultura orientale con grande attenzione ai dettagli

Contro

  • La mancanza di scelta di un livello di difficoltà può portare a momenti di frustrazione, spezzando l'immersione e rendendo alcuni combattimenti più difficili del necessario
  • L’assenza di una mappa rende l'esplorazione del vasto mondo di gioco a tratti dispersivo, complicando l'orientamento e la navigazione
  • La telecamera può risultare problematica, bloccandosi in angoli scomodi o perdendo di vista il protagonista nei momenti cruciali, riducendo la fluidità e l'esperienza complessiva del gioco
Vai alla scheda di Black Myth: Wukong
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