Beyond the Ice Palace 2 Recensione

Quando ho visto Beyond the Ice Palace 2 spuntare su Steam, ho avuto un piccolo sussulto nostalgico. Il titolo richiama un classico del 1988, ma stavolta si presenta con un taglio moderno, vestendo i panni di un Metroidvania 2D in pixel art. Devo ammettere che questi titoli mi incuriosicono sempre e quindi l’ho scaricato e mi sono lanciato nell’avventura direttamente sulla mia Steam Deck. Dopo diverse ore di gioco, eccomi qui a condividere le mie impressioni.
Questa recensione è pensata per chi, come me, ama i giochi retrò ma cerca anche esperienze moderne ben rifinite. Se sei un casual gamer o un fan del genere, ecco cosa aspettarti da questo titolo.
Beyond the Ice Palace 2 Recensione
La trama di Beyond the Ice Palace 2 è semplice e funzionale. Non aspettarti cutscene elaborate o dialoghi profondi: sei un eroe che si risveglia in un regno ghiacciato invaso dalle tenebre, e il tuo compito è riportare la luce attraversando dungeon, foreste oscure e castelli decadenti.
Sì, è un cliché, ma funziona. C’è un certo fascino in queste storie basilari, che lasciano spazio all’esplorazione e all’immaginazione. L’ambientazione, pur senza grandi colpi di scena, riesce comunque a evocare un’atmosfera affascinante e coerente con l’estetica retrò del titolo.
In Beyond the Ice Palace 2, la narrazione prende forma principalmente attraverso l’atmosfera e il design ambientale, piuttosto che tramite testi o dialoghi espliciti. Il gioco non offre un’introduzione dettagliata, ma ti lascia nei panni di un misterioso guerriero che si risveglia in un regno devastato dal gelo e dalla corruzione. Sin dalle prime schermate, è evidente che il mondo è stato colpito da un cataclisma: alberi pietrificati, templi distrutti e creature deformi vagano senza pace.
Non viene spiegato chi sei o perché sei lì, ma indizi sparsi, come statue crollate, simboli misteriosi o antichi altari, suggeriscono una mitologia più profonda. Alcuni elementi visivi ricordano i racconti nordici e celtici, con un mix di fantasy oscuro e folklore innevato. Sebbene la storia non sia narrata in modo esplicito, invita il giocatore a interpretare e ricostruire gli eventi attraverso l’esplorazione.
Questo approccio minimalista funziona bene per chi ama la narrazione ambientale alla Dark Souls, ma potrebbe deludere coloro che cercano una trama più articolata o cinematografica. Personalmente, ho apprezzato questa scelta: ti senti davvero solo in un mondo che ha dimenticato sé stesso, e ogni passo è una scoperta silenziosa.
Gameplay
Qui arriva il punto dolente, ma anche il più interessante. Il gameplay di Beyond the Ice Palace 2 si ispira chiaramente ai Metroidvania classici: esplorazione non lineare, potenziamenti progressivi, backtracking e combattimenti con nemici sparsi ovunque.
All’inizio, il sistema di controllo può sembrare un po’ legnoso: il salto non è molto preciso, i combattimenti sono rigidi e la risposta ai comandi non sempre reattiva. Tuttavia, con un po’ di pratica ci si abitua. Il feeling dei combattimenti ricorda titoli come Ghosts ’n Goblins e Zelda II, ma manca la stessa profondità.
Il level design presenta alti e bassi: alcune zone sono ispirate, mentre altre sono troppo piatte o ripetitive. L’esplorazione è incentivata da piccoli segreti, ma manca un vero senso di progressione appagante come in Hollow Knight o Axiom Verge.
Il gioco cerca di mescolare combattimento e platforming, ma spesso ci si ritrova a lottare più con i controlli che con i nemici.
Il sistema di combattimento di Beyond the Ice Palace 2 si basa su un set limitato ma funzionale di armi da mischia e poteri speciali, sbloccabili man mano che si esplora il mondo. All’inizio si dispone solo di una semplice spada, lenta ma efficace, che si può migliorare o sostituire nel corso dell’avventura. Ogni arma ha una propria animazione, raggio d’azione e velocità, rendendo fondamentale scegliere quella giusta per ogni situazione.
Durante il gioco si possono trovare altre armi, come lance magiche, asce a corto raggio o fruste in stile Castlevania, ognuna con caratteristiche diverse. Alcune infliggono più danni ma sono lente, mentre altre permettono attacchi a distanza ma consumano mana.
Accanto al sistema di armi, ci sono le abilità speciali che si ottengono esplorando aree nascoste o sconfiggendo i boss. Tra queste troviamo il classico doppio salto, la possibilità di scivolare sotto passaggi stretti, l’attacco caricato o l’uso di proiettili magici. Alcune zone del gioco sono accessibili solo dopo aver sbloccato determinate abilità, in pieno stile Metroidvania, incentivando il backtracking e la memoria visiva del giocatore.
Anche se il sistema di combattimento non è particolarmente raffinato, la varietà di armi e poteri riesce a mantenere vivo l’interesse e a dare un minimo di strategia agli scontri più impegnativi.
Grafica
La direzione artistica è uno dei punti di forza del gioco. La pixel art è curata, con ambientazioni suggestive e palette cromatiche che ricordano i classici 8 e 16 bit.
Ci sono scorci davvero belli, come le caverne illuminate da cristalli blu o le rovine innevate che sembrano uscite da un sogno d’infanzia su Amiga. Gli sprite sono ben animati, anche se alcune animazioni risultano un po’ rigide o datate, forse volutamente.
Nel complesso, il comparto visivo riesce a trasmettere quel feeling nostalgico che il titolo cerca di evocare fin dal primo frame. Se sei cresciuto con Super Nintendo o Sega Mega Drive, qui sentirai un certo calore familiare.
Colonna sonora
Anche la musica segue la linea retrò: melodie chiptune ben composte, ma forse un po’ ripetitive nel lungo periodo. Alcuni brani riescono a evocare perfettamente l’atmosfera delle aree esplorate, mentre altri finiscono per passare inosservati.
Avrei gradito una maggiore varietà, magari con tracce più dinamiche nei momenti di tensione o durante i boss. Tuttavia, nel complesso, la colonna sonora fa il suo dovere senza infastidire.
Gli effetti sonori sono essenziali, retrò e funzionali. Niente di memorabile, ma coerenti con il mood generale.
Longevità
La durata si attesta intorno alle 5-7 ore per una run completa, con qualche ora in più se si decide di esplorare ogni angolo. Una lunghezza giusta per un titolo indie di questo tipo, anche se alcuni potrebbero trovarlo un po’ scarno in termini di contenuti.
Non ci sono vere e proprie modalità extra, né una rigiocabilità spinta. Una volta terminato, difficilmente si sentirà il bisogno di ricominciare subito. Tuttavia, il prezzo contenuto e la struttura a sessioni brevi lo rendono perfetto per partite mordi e fuggi.
Accessibilità su Steam Deck
Giocare Beyond the Ice Palace 2 su Steam Deck è stata un’esperienza fluida. Il gioco gira perfettamente anche con le impostazioni grafiche massime dato che il titolo non è certo esoso di risorse: i requisiti sono davvero minimi.
I controlli si adattano bene al layout della Deck, anche se consiglio di personalizzarli leggermente per ottenere una risposta migliore durante le fasi platform più delicate. La batteria regge tranquillamente per lunghe sessioni di gioco e non ho riscontrato bug o crash.
Nonostante non sia ancora etichettato ufficialmente come “verificato”, posso assicurare che l’esperienza su Steam Deck è pienamente godibile.
Conclusioni
Beyond the Ice Palace 2 è un titolo che ha tanto cuore e nostalgia da offrire, ma soffre anche di alcuni limiti tecnici e strutturali che ne impediscono il pieno potenziale. Se sei un casual gamer in cerca di un passatempo retrò, o un fan del genere Metroidvania che ama scoprire piccole gemme indie, probabilmente riuscirai ad apprezzarlo nonostante i suoi difetti.
Non è un capolavoro, né un titolo che rivoluzionerà il genere. Ma sa regalare qualche ora di avventura nostalgica, e su Steam Deck si lascia giocare con piacere.
Insomma, non è perfetto, ma è onesto, e a volte è proprio questo che cerchiamo in un gioco.
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Un Metroidvania con un'atmosfera nostalgica e qualche limite tecnico
Pro
- Pixel art curata e nostalgica
- Ottima compatibilità con Steam Deck
- Prezzo contenuto
- Atmosfera retrò ben riuscita
Contro
- Gameplay poco rifinito
- Colonna sonora ripetitiva
- Level design altalenante
- Scarsa rigiocabilità