Beaterator – Recensione Beaterator
Il videogioco si fa strumento
Nel 2005 venne creato Beaterator, un’applicazione in flash che permetteva il mixaggio di alcune tracce per creare una nuova tonalità di suoni dalla mescolanza dei primi. A distanza di quasi quattro anni la Rockstar Games migliora e rivede tale genere e ci regala un buon simulatore di mixer per PSP a un prezzo accattivante e dalle capacità interessanti. Ovviamente l’obiettivo, come si intuisce immediatamente, è quello di non voler regalare un semplice gioco o una normale esperienza videoludica: Beaterator si pone il difficile, ma anche fattibile, compito di insegnare a tutti i videogiocatori come riuscire ad avviarsi nelle competenze del mixaggio e dell’essere disc jockey, tramite delle semplici applicazioni che vi faranno subito amare il titolo, a prescindere dalle varie tendenze musicali che avete.
La scena si aprirà con un simpatico deejay di colore con un grande paio di cuffie in testa che, in maniera ritmica, inizierà a presentarci le diverse modalità a disposizioni cantando, ovviamente in americano. Le modalità principali sono due, mentre avremo una terza che si innalza a editor di brani. Per ognuna di esse potremo avviare un tutorial, sempre guidato dall’uomo copertina che, in maniera molto professionale, spiegherà come rubargli il lavoro all’interno della prossima discoteca: senza alcuno sfondo e senza alcuna trama quindi si sviluppa la nostra avventura, che, ripetiamo, non si vuole innalzare a nessuna forma videoludica, ma esclusivamente a uno strumento nato per offrire un buon supporto di mixaggio.
Il facile modo di fare mix
Avviando la prima modalità che ci si trova dinanzi avremo il Live Player, un sistema dove avremo la possibilità di decidere, tramite la pressione dei tasti della nostra console portatile, quale groove lanciare in quella traccia. Questa tecnica, dal nome prettamente anglosassone, risulta essere, per i neofiti delle esperienze da mixer e consolle, un’evoluzione elettronica nella musica classica o del refrain della musica rock, quindi una serie ritmica che va a ripetersi ciclicamente. Tanto per darci un’idea quindi potremmo citare Smoke on the Water dei Deep Purple, divenuta oramai a noi italiani abbastanza famosa. Per la selezione dei groove abbiamo a disposizione otto mixer, posizionati in due schermate, con una divisione di quattro in quattro: avremo due sezioni di Drums, quindi il ramo portante del loop, la sezione dei Bassi, due per la Sintetizzazione (Synth), i Bonghi, dei Trumpet, la sezione Vocale, ovviamente sempre groovizzata, e per finire anche una modalità per le Keys. Ognuna di queste appena elencate presentano quattro diverse possibilità, lasciandoci quindi la scelta di combinazioni decisamente infinite. Il consiglio sussiste nell’ascoltare prima tutti le distorsioni sonore singolarmente e, una volta soddisfatti e trovata la nostra soluzione preferita, passare alla creazione del loop completo in sè. Ovviamente l’adozione non può di certo fermarsi a quella offertaci in situazione iniziale: premendo infatti il dorsale L avremo la possibilità di sostituire il groove selezionato con uno presente all’interno del sistema, edito da Rockstar insieme con Timbaland, o creato appositamente da noi in Studio. Con la pressione del tasto R avremo la possibilità di registrare il nostro brano o di caricarne uno già salvato in precedenza e, una volta finito, potremo andare allo Studio per perfezionare la nostra azione. Infine ci sarà data anche la possibilità di registrare in midi o wave i nostri brani per esportarli tramite computer e ascoltarli in ogni dove.
Arrivati in Studio ci troveremo dinanzi ad una tastiera di otto tracce più una nona, M, che avvierà tutti i groove legati a un tasto per lanciare un loop omogeneo. Oltre alla sostituzione delle distorsioni sonore potremo procedere noi stessi alla modifica manuale: scorrendo con le frecce direzionali si arriva presto a capire come funziona la modifica e con un po’ di orecchio, e senza tanta conoscenza musicale, riuscirete a lanciare un buon giro di batteria, impostandone il volume e soprattutto il momento in cui dev’essere eseguito. Stessa cosa potrà avvenire con la tastiera e con i bonghi, fino alla traccia vocale che vi metterà a disposizione un vocalist con un’estenzione vocale di ben cinque ottave, comprensive di diesis e bemolle, grazie alla quale potrete avviare tonalità di qualsiasi tipo, stabilirne la lunghezza e, perchè no, anche un cambio in corsa costringendo al nostro vocalist il rapido consumo della voce. Per riprodurre poi il tutto basterà premere Start e potrete sentire la vostra creazione ed effettuare anche modifiche durante l’esecuzione. Oltre la modifica della sezione vocale ci sarà anche la possibilità di caricare dei wave inseriti appositamente sulla memory card della vostra PSP così da poter fare davvero la vostra musica. Tramite microfono Sony ci sarà anche la possibilità di registrare il proprio groove, con la propria voce, così da entrare ancora di più nel sistema.
In ultima analisi troviamo l’editor di brano, molto simile allo Studio, che ci permetterà di inserire come su un pentagramma senza note, i nostri loop per andare a creare il nostro brano desiderato. Una volta ultimato il tutto premete su Start, lanciate la riproduzione e se vi piace salvatela, registratela e lanciatela nel mondo esterno. Quindi dalla vostra memory card trasferite il brano su un qualsiasi portale di ascolto e iniziate col condividere la vostra creazione di mixaggio tra groove e loop.
Una console sofisticata
Dando poi un’ultima considerazione, si analizza il sistema tecnico, che presenta un buon sonoro, com’è logico che sia dato che il titolo si basa esclusivamente su una riproduzione audio, e anche un buon sistema grafico, basato su una interfaccia di facile comprensione. Un sistema che prova a replicare le più semplici consolle di mixaggio, dalle levette del volume a quelle dello Swing, fino ai più semplici comandi per un videogioco, legati ai canonici pulsanti Sony.
Un prodotto accattivante e sicuramente innovativo per quanto riguarda il parco giochi della PSP. Dopo, quindi, le produzioni di Dj Star e il parallelo Dj Hero, Beaterator prova a lanciarsi in un sistema collaudato e sperimentato all’interno del sociale, dove i ragazzi di oggi preferiscono atteggiarsi a dj piuttosto che a veraci videogiocatori. Il titolo Rockstar viene benissimo incontro a chi intende gettarsi nel mondo della musica, ludicamente parlando, grazie ad una buona serie di tutorial che vanno ad infarcire il titolo in questione e renderlo molto immediato anche per chi è rimasto alla lettura delle note del pentagramma, e di groove e loop non ne ha mai voluto sentire parlare. Il prezzo con il quale viene messo sul mercato Beaterator, 29,99 euro consigliati, rende davvero immediata l’esperienza di mixaggio.